Continua la mobilitazione pacifica del comitato pro zone franche montane in Sicilia e dei 133 amministratori dei Comuni interessati.
Il presidio istituito presso lo svincolo di Irose della A19 Palermo-Catania è giunto al 31esimo giorno. Comitato e sindaci chiedono a gran voce la definizione dell’iter normativo che dispone l’istituzione delle zone franche montane in Sicilia, approvato all’unanimità dall’Assemblea Regionale Siciliana il 17 dicembre 2019 e da febbraio 2020 all’attenzione dei due rami del Parlamento, per l’esito definitivo. Camera e Senato sono stati chiamati in causa dal Parlamento siciliano in quanto le norme di attuazione dello Statuto non sono state ancora definite.
“Non ci sono impedimenti per restituire all’ARS la Legge con esito positivo. Chi ostacola il percorso, o non lo ritiene bastevole a frenare il processo di desertificazione è nemico della Sicilia e delle terre alte dell’Isola”, affermano i rappresentanti del Comitato che chiedono anche l’intervento del presidente Sergio Mattarella in quanto garante della Costituzione.
“La disapplicazione dello Statuto – osservano – viola infatti la Costituzione e il nostro diritto di risiedere nelle montagne dell’Isola”.