Completati i lavori di ampliamento della stazione di terra del laboratorio situato a Portopalo di Capo Passero nell’ambito del progetto Idmar, il laboratorio per la ricerca scientifica e tecnologica marina dell’Infn, Istituto nazionale di fisica nucleare, cofinanziato dalla Regione Siciliana con l’azione 1.5.1 (potenziamento delle Infrastrutture di ricerca) del Po-Fesr 2014-2020.
“Stiamo vedendo crescere e affermarsi – dice l’assessore alle Attività produttive Mimmo Turano – una realtà strategica nel campo della ricerca finanziata nell’ambito dell’azione 1.5.1 del Po-Fesr 2014/2020. Proprio in questi giorni abbiamo erogato il primo pagamento basato sullo stato di avanzamento dei lavori di 10 milioni di euro su un contributo totale di 20 milioni, una erogazione tempestiva che è stata possibile grazie anche alla possibilità della certificazione del revisore legale, un’innovazione in materia di semplificazione che abbiamo introdotto da poco e di cui ha usufruito l’Infn di Catania“.
I nuovi laboratori, grazie a un nuovo centro di acquisizione e calcolo, permetteranno la gestione dei dati provenienti dalle strutture di rivelazione collegate a 3500 mt di profondità a est dalla punta meridionale della Sicilia, e gestiranno due cavi elettrottici (uno già installato e uno in fase di installazione). Grazie a questo potenziamento si ampliano così le prospettive scientifiche del telescopio sottomarino Km3NeT che permetterà lo studio dell’universo più profondo grazie alla rivelazione di neutrini di altissima energia e della rete distribuita di sensori Emso dedicata allo studio profondo del Mediterraneo dal punto di vista geofisico, vulcanologico e dell’ambiente marino.
“La sinergia tra Infn, Ingv, Cnr e Regione Siciliana per potenziare questa grande infrastruttura di ricerca renderà la Sicilia un punto di riferimento internazionale per quanto riguarda la ricerca scientifica nel mare e soprattutto nel contesto mediterraneo di cui saremo anche il centro non solo geografico ma anche della ricerca e dell’innovazione scientifica”, sottolinea Giacomo Cuttone, direttore di ricerca dall’Infn e responsabile scientifico Idmar.