“La qualifica sulla qualità della vita del Sole 24 Ore condanna ancora una volta Siracusa a occupare il fondo della classifica: 104° posizione, balzando indietro di 14 punti. Perché?”.
Se lo chiede Giuseppe Rosano, presidente di Noi albergatori Siracusa, il quale rileva come, prima ancora che si diffondesse questa notizia, la stessa domanda gli era stata posta da un amico tour operator tedesco.
“Dopo qualche secondo di smarrimento e balbettio – spiega Roano – mi accorgo di non saper rispondere agli assillanti interrogativi, soprattutto in merito al fatto che Siracusa, divenuta polo di grande attrazione turistico-culturale a livello internazionale, non riesca ad occupare una posizione più dignitosa. E ciò mentre anche dalla rilevazione “Quality of life in European cities”, condotta dalla Commissione Europea con il contributo dell’Istat in una selezione di città europee, si registra un buon 80% e oltre di popolazione soddisfatta per la vita nella propria città. Città dove, ovviamente, non figura Siracusa”.
Eppure, ammette il presidente di Noi albergatori Siracusa, “ai perché del mio interlocutore non riuscivo a fornire argomenti tesi a giustificare tale disastroso andazzo, di cui l’amministrazione comunale e (pure) noi cittadini siracusani, siamo responsabili – aggiunge Rosano – e quindi silenziosi colpevoli. Perché la peggiorata posizione in classifica di sicuro non è legata a “fenomeni di turismofobia”, come si sostiene da qualche parte, né si risolve, come si afferma da altra fonte, “puntando sempre più su un turismo di qualità. Come se ciò possa realizzarsi per incanto, con la bacchetta magica. Senza un attento studio e la necessaria progettualità. Il turismo nella nostra città per i prossimi anni sarà in crescita e quindi l’unico compito che abbiamo da assolvere, se non vogliamo indebolirlo, sarà quello di ingegnarci a saperlo gestire: ed è su questo contesto che si giocherà la partita. Imprescindibile – ricorda Rosano – che i turisti sono portatori di benessere economico e di posti di lavoro soprattutto per i nostri giovani: e forse non è ancora abbastanza chiaro che sono proprio loro i primi a pretendere che Siracusa offra un turismo sostenibile, tutelato da equilibri ambientali, dal territorio preservato dal punto di vista naturalistico e di camminare, nel corso del loro soggiorno, su vere isole pedonali, oggi assai frammentati”.
Non solo. “Allo stesso tempo – prosegue il presidente di Noi albergatori Siracusa – chiedono, attraverso il corrispettivo che pagano tramite l’imposta di soggiorno, che a Siracusa possano percepire la medesima qualità della vita che godono nelle proprie città di origine o della nazionalità di appartenenza. Pretendono la tutela del patrimonio archeologico, artistico culturale e pure infrastrutture, trasporti pubblici efficienti, parcheggi e, ancora, di non essere soffocati dal traffico caotico e di non essere svegliati di notte dal frastuono della movida”.
Rosano conclude: “Lungi da me offrire ricette e soluzioni ma una chiamata alle responsabilità mi sento di farla. Se vogliamo far progredire, evolvere la nostra città verso il cammino di città vivibile e non rassegnati allo spirito di adattamento per scivolare verso il peggio, tutti noi cittadini abbiamo il dovere di contribuire a realizzare la consapevolezza del rispetto delle regole dei diritti e dei doveri. All’amministrazione comunale spetta però l’obbligo di somministrare, oltre le pesanti tassazioni che impone ai siracusani, prestazioni tese a premiare una migliore qualità della vita a beneficio di residenti e turisti, nonché di avvantaggiarsi dell’evoluzione sociale che possa assicurare un prospero futuro ai giovani, in fuga dalla nostra città, lasciata in mano a gente anziana e a persone rassegnate. Quando riusciremo a realizzare codesti propositi, chiamerò il mio amico operatore turistico, al quale, scrollandomi del disagio percepito, comunicherò che la nostra città si sta avviando al cambiamento”.