“Non ce l’ho fatta“: così, sotto choc, l’educatrice 54enne di Palazzolo Acreide che ha cercato di soccorrere il bimbo di 10 anni caduto in un pozzo artesiano durante una gita organizzata dalla fondazione per cui la donna lavorava.
E’ accaduto ieri nella provincia di Siracusa, una giornata di svago per i bambini, organizzata da coop per piccoli disabili, che si è trasformata in tragedia. La donna aveva cercato di salvare il piccolo ma non ce l’ha fatta, poi è stata recuperata da una squadra del Nucleo speleo alpino fluviale e affidata alle cure del 118, il bambino è morto.
La volontaria è stata ricoverata in ospedale per le ferite riportate.
Il bimbo di 10 anni morto cadendo in un pozzo artesiano nel Siracusano sarebbe il fratellino di un bimbo disabile. I due partecipavano a una escursione organizzata dalla “Fondazione Anffas di Palazzolo Acreide Doniamo sorrisi”. Il responsabile della onlus si trova sul posto della tragedia insieme ai carabinieri che indagano per ricostruire la dinamica dell’incidente.
“Il mio cuore si è fermato insieme al tuo cuore in quel maledetto pozzo. Ti amo Vincenzo mio“. Lo scrive su Fb la mamma.
“Il bambino dopo essere caduto nel pozzo ha parlato con la madre e il padre, loro lo chiamavano e lui chiedeva aiuto“. E’ la ricostruzione degli attimi dopo l’inizio della tragedia avvenuta a Palazzolo Acreide fatta da un testimone: Salvatore La Rosa, che vive in una casa accanto alla fattoria dove i ragazzi erano in gita. L’uomo parla dell’impegno delle educatrici per tentare di salvare il piccolo di 10 anni: “La signora è scesa a mani nude la sotto, in attesa dei soccorsi” che sono arrivati dopo che “saranno passate due ore, si sarebbe potuto evitare“.
“I festeggiamenti 2024“ in onore di “San Paolo Apostolo, Patrono di Palazzolo Acreide sono sospesi” alla “luce della tragedia che ha colpito l’intera comunità“. Lo rendono noto, sui canali social, il parroco e il comitato organizzatore delle iniziative.
Avrà luogo probabilmente già domani l’autopsia sul corpo del bambino di 10 anni morto ieri dopo essere caduto in un pozzo artesiano profondo circa quindici metri, per metà colmo d’acqua, a Palazzo Acreide. A disporla sarà la procuratrice di Siracusa, Sabrina Gambino, che coordina le indagini dei Carabinieri. Con l’autopsia scatteranno, come atto dovuto, le iscrizioni nel registro degli indagati. Un faro è acceso sul proprietario del terreno e sugli operatori addetti alla sorveglianza dei bambini, e tra loro c’era anche la 54enne che quando è stato dato l’allarme è scesa dentro al pozzo per tentare di salvare il bimbo.
“Siamo certi – si spiega in un post su Facebook – di interpretare con questa decisione il sentimento di cordoglio collettivo per la perdita del piccolo, così da potere esprimere la nostra vicinanza alla famiglia. Restano confermate tutte le celebrazioni liturgiche. Domani, dopo la messa, il Simulacro sarà svelato. Alle 22 invitiamo tutta la cittadinanza a partecipare alla veglia di preghiera per il piccolo nella Basilica Cattedrale“.
“Come genitore sono vicino al papà e alla mamma del piccolo Vincenzo e come deputato non mi posso esimere dal chiedere controlli e maggiore responsabilità collettiva sulla sicurezza dei pozzi siciliani e soprattutto sulla segnalazione di quelli illegali” lo dice il parlamentare siciliano Nino Minardo, commentando la vicenda di un bambino di 10 anni morto dopo essere precipitato in un pozzo mentre partecipava a un campo estivo.
“I pozzi in Sicilia regolarmente censiti sono oltre centomila – spiega Minardo – ma serve una rinnovata attenzione che parta anche dai cittadini che devono aiutare le Istituzioni a segnalare i pozzi non adeguatamente messi in sicurezza e soprattutto quelli illegali che nessuno conosce e nessuno può controllare. E’ una questione di sicurezza e legalità che tocca tutte le comunità. Dobbiamo evitare altre tragedie di questo tipo”.