Una tassa che sia davvero funzionale al turismo, ovvero una dei settori economici principali dell’economia italiana e siciliana. L’obiettivo è condiviso da tutti. Dal Governo Nazionale, a cominciare dal ministro Daniele Santanchè, agli operatori del settore. Stiamo chiaramente parlando del futuro della tassa di soggiorno, ovvero un tributo di scopo che gli addetti ai lavori versano ai comuni al fine di garantire servizi efficienti a coloro i quali si recano nel Bel Paese per trascorrere le proprie vacanze. In un periodo complicato sotto il profilo geopolitico e sopratttutto economico-finanziario, mantenere un buon bilanciamento nel rapporto qualità-prezzo diventa fondamentale, soprattutto per quel turismo organizzato gestito direttamente da agenzie di viaggio e tour operators. Ed è proprio per questo che la possibilità di eventuali aumenti preoccupa gli stakeholders in vista del 2025.
Il ruolo della tassa di soggiorno
In tal senso, la tassa di soggiorno rappresenta un elemento decisivo. Ogni aumento pesa sul prezzo e può determinare anche perdite economiche di un certo tipo. Un tema sul quale gli addetti ai lavori e le sigle di rappresentanza del comparto Ho.Re.Ca hanno chiesto chiarimenti urgenti al Governo Nazionale. A parlare del problema è Giuseppe Ciminnisi, rappresentante siciliano della Fiavet (Federazione Italiana Associazioni Imprese di Viaggi e Turismo). “In un mercato turistico così competitivo come quello con cui si confronta la destinazione Italia – rappresenta Ciminnisi – la percezione dei costi influenza drasticamente le scelte dei viaggiatori“.
L’utilizzo nel presente e per il futuro
Una preoccupazione dovuta al fatto che tale tributo locale è stato utilizzato, a volte, in maniera estensiva. Il Comune di Palermo rappresenta un caso scolastico in tal senso. A maggio, ovvero durante le redazione della delibera poi votata dal Consiglio Comunale sul Pef Tari, il sindaco Roberto Lagalla e la sua Giunta decisero di determinare un aumento di 50 centesimi per controbilanciare gli incrementi chiesti dalla SRR al fine di garantire lo svolgimento del servizio di raccolta rifiuti da parte di Rap. Chiaramente, le refluenze sui servizi per cittadini e turisti sono del tutto evidenti anche se a volte non propri diretti. In altri casi sono imprevisti, come avvenuto nell’ultimo aumento imposto dal comune di Venezia.
L’esponente di Fiavet Confcommercio teme però che eventuali aumenti indiscriminati possano mettere “a rischio posti di lavoro e la sopravvivenza stessa di molte attività. Occorre quindi la massima attenzione e grande lungimiranza, dal momento che il prodotto italiano si trova a confrontarsi con le destinazioni dell’Europa continentale e con quelle del Mediterraneo, dove le istituzioni operano per sostenere la competitività”.
Da questo dipende la programmazione della prossima stagione
Il turismo di programmazione esce dalla logica e dai numeri di quello di massa, dovendo però farvi i conti giornalmente nell’organizzazione dei pacchetti vacanze della prossima stagione. Dall’overtourism alla satuazione delle “materie prime” del settore, come ad esempio la disponibilità di mezzi di trasporto privati, come ad esempio i pullman. Risorse che vengono a mancare in particolare durante il periodo dei “viaggi d’istruzione” scolastici.
“Questo complesso lavoro vede in questo momento i nostri operatori impegnati a chiudere i contratti con i buyer stranieri per la stagione 2025 – spiega Ciminnisi -. Pertanto, diventa impossibile riaprire le contrattazioni e aggiornarle su tutti i mercati”. Da Roma, il ministro Santanchè ha chiarito che la volontà del Governo è quella di concordare ogni massa con gli operatori del settore. Tutto questo però a partire da settembre, ovvero a stagione estiva chiusa e con la possibilità di poter visionare al meglio le carte in tavolo in vista del 2025.