Pensioni, panorama sociodemografico e mercato del lavoro sono solo alcuni dei temi presentati al Rendiconto sociale provinciale 2023 che si è tenuto oggi a Palermo nella sede della direzione regionale dell’Inps.
A Palermo sono 202.540 le pensioni Ivs (invalidità, vecchiaia, superstiti) erogate nel 2023, 69.700 le pensioni di invalidità civile e-o indennità di accompagnamento, 35.876 le pensioni o assegni sociali. Circa il 60% della spesa previdenziale palermitana è assorbita dalle pensioni di vecchiaia-anzianità, il 30% dalle pensioni ai superstiti, storicamente erogate a favore del genere femminile e circa il 10% dalle pensioni di invalidità, inabilità.
Questi sono i dati contenuti nel Rendiconto sociale Inps, Area metropolitana di Palermo 2023. A Palermo il genere femminile rappresenta più della metà dell’utenza che percepisce un trattamento previdenziale con un significativo gender gap in termini economici.
“Ci sono dei grossi gap che differenziano il territorio meridionale, in particolare la nostra area metropolitana, rispetto alle aree delle altre zone d’Italia. In primis quello sul valore delle pensioni che è mediamente di 2000 euro per i maschi e di 1450 per le femmine. Il secondo gap è quello di genere ed è legato a diversi fattori, pensioni di irreversibilità che sono principalmente sulle donne per ragioni di raggiungimento dell’età vitale e inoltre c’è una grande parte dovuta al fatto che il genere femminile ha un valore contributivo che è più basso rispetto al valore dei maschi”, queste le parole di Roberto D’Agostino, presidente Comitato Provinciale Inps Palermo. “Questo primo Rendiconto rappresenta un elemento di trasparenza da parte dell’Istituto e un ulteriore momento di informazione, mettendo definitivamente a disposizione del decisore politico e delle parti sociali la banca dati dell’Inps“.
“Vogliamo fornire agli attori che operano nel contesto sociale del nostro territorio la dimensione dei livelli di efficienza ed efficacia raggiunti nel corso dell’anno 2023 dalla sede INPS di Palermo, costituendo altresì un momento importante per rafforzare il dialogo con le altre pubbliche amministrazioni e le forze sociali“, dichiara Carmelo Sciuto, direttore dell’area metropolitana di Palermo.
“I dati confermano una provincia che ha dei ritardi economici che sono storicamente attribuibili a questa parte d’Italia, una tendenza ad una migrazione dal comune capoluogo verso i comuni di prima cintura, un valore medio pensionistico inferiore a quello della media italiana e di un impatto molto importante delle pensioni sociali e degli aiuti sociali alla popolazione“, dichiara Roberto Lagalla, sindaco e presidente della Città Metropolitana di Palermo.
“Questo impegna i Comuni ma sollecita anche azioni di programmazione importante“.