Quello dei rifiuti è un tema caldo che interessa tutta l’Isola e non si può non parlare di discariche come quella presente nel territorio di Lentini, la più grande d’Europa e che serve ben 200 comuni della Sicilia orientale.
Durante la scorsa estate, l’attività della discarica in questione è stata interrotta due volte a seguito della decisione del Gip di Catania e dell’assessorato regionale ai Rifiuti in attesa della definizione delle istanze di verifica per la Via, la valutazione di impatto ambientale. Oggi l’impianto resta aperto per il trattamento dei rifiuti e il successivo inoltro degli stessi presso altre discariche o impianti di recupero energetico.
La Gesac s.r.l, che attualmente si trova in amministrazione giudiziaria, ha proposto la realizzazione di una nuova discarica per rifiuti non pericolosi in Contrada Scalpello, nel comune di Lentini, che ha suscitato la stizza delle amministrazioni comunali interessate.
Dopo aver sollevato notevoli polemiche e proteste, la Regione ha reso pubblica la seguente nota: “In merito al progetto di realizzazione di una discarica per rifiuti non pericolosi in contrada Scalpello, nel comune di Lentini (Sr), proposto dalla società Gesac s.r.l., l’assessorato regionale del Territorio e Ambiente precisa che la pratica risale al 2020 e che non ha rilasciato alcun Provvedimento autorizzatorio unico regionale (Paur) né, tantomeno, ha approvato la realizzazione dell’impianto. Al momento, infatti è stata rilasciata soltanto la Via (Valutazione di incidenza ambientale), che – è bene precisare – non costituisce autorizzazione alla realizzazione e alla gestione della discarica, ma rappresenta uno dei passaggi dell’iter; si tratta di un parere endo-procedimentale per il quale la Cts (Commissione tecnica specialistica) ha espresso parere favorevole. Si sottolinea, inoltre, che il rilascio della Via è condizionato all’ottemperanza del quadro prescrittivo rispondente a 26 condizioni ambientali e non è vincolante rispetto all’autorizzazione finale, e che vi è ancora la necessità di acquisire una serie di pareri tecnici, così come stabilito dalla legge”.
Tuttavia, il malcontento nel territorio rimane e lo spiega il sindaco di Carlentini Giuseppe Stefio.
Sindaco di Carlentini, Giuseppe Stefio, la Regione ha fatto marcia indietro sul provvedimento?
Non è assolutamente vero. Per la marcia indietro si sarebbe dovuto annullare in autotutela il provvedimento, cosa che non è stata fatta. Per essere più precisi, e ripercorrere lo storico della vicenda, viene reso noto questo parere, che ricordiamo è un atto endoprocedimentale che produce già di per sé effetti e quindi impugnabile. Appena pubblicato il provvedimento viene notificato ai sindaci di Lentini e di Carlentini, questo perché, e tengo a specificarlo, quando fu convocata la conferenza dei servizi nel 2020, data di inizio dell’iter, il sindaco di Lentini fu invitato in quanto giustamente parte del procedimento dato che la discarica si doveva realizzare all’interno del territorio di Lentini, e Carlentini invece era stata estromessa e quindi, considerato che anche il mio comune era parte in causa, mi sono recato ugualmente alla conferenza seppur non formalmente invitato. La controparte obiettò la mia legittimazione ad essere presente, e la conferenza fu sospesa in attesa che l’assessorato decidesse a riguardo. La decisione fu a me favorevole e quindi in quella sede si è dato atto anche del parere contrario del Comune di Carlentini, e avendo partecipato alla conferenza dei servizi automaticamente il provvedimento è stato notificato sia al sindaco di Lentini che a quello di Carlentini. Nel momento in cui è stato notificato questo provvedimento, seduta stante, con Rosario Lo Faro sindaco di Lentini, abbiamo reso noto il comunicato stampa dove abbiamo nettamente preso le distanze, riservandoci ogni azione a tutela dell’interesse del nostro territorio. La Regione, subito dopo questa presa di posizione dei sindaci e anche della deputazione regionale, di opposizione e di maggioranza, che hanno dichiarato per mezzo stampa di essere contrari alla realizzazione, ha precisato che non è un provvedimento d’autorizzazione, ed è vero, ma è il provvedimento che praticamente apre la porta alla discarica”.
Cosa si evince dal parere?
Si evince la seguente: dato che ormai la zona è compromessa dal punto di vista ambientale, ricordiamoci che è presente la più grande discarica d’Europa, automaticamente nulla costa realizzare un’altra discarica. È questo il principio che emerge da quel parere, che il nostro territorio è vocato per ospitare discariche. Non hanno preso atto del grido di allarme della popolazione, che da anni lotta contro rifiuti e discariche, e del disastro ambientale che è stato prodotto nel corso del tempo. Mi aspettavo dalla Regione un provvedimento che ponesse rimedio al disastro ambientale, un provvedimento indirizzato alla bonifica. È già presente la discarica più grande d’Europa, dobbiamo averne altre ancora? Basta. Abbiamo trasmesso le carte ai nostri legali e procederemo nei termini di legge ad impugnare questo provvedimento, facendo valere le nostre ragioni dal punto di vista giuridico”.
“Come si fa a dare un parere favorevole se siamo già difronte ad un disastro ambientale? Non riesco a darmi una spiegazione logica. Lo sviluppo che volevamo dare per favorire il turismo, il turismo culturale, valorizzare i nostri bene archeologici, storici, ambientali, continua ad essere ostacolato. Come dovrebbero venire qui le imprese a investire quando sanno che Lentini e Carlentini sono famose per l’inquinamento, le discariche, l’alto indice di leucemie infantili, l’alto indice di tumori, cancri? Questo significa mortificare un territorio, e io da sindaco non lo permetterò mai”.
Ma la commissione Ambiente dell’Ars ha convocato i sindaci, ci sono state interrogazioni da parte dei deputati?
Ad oggi no, però abbiamo appreso dalla stampa che la deputazione regionale, sia d’opposizione che di maggioranza, ha preso le distanze dichiarando che non è corretto aprire questa discarica. Però come atti consequenziali, ancora oggi non abbiamo visto nulla, e aspettiamo le azioni concrete”.
Come si potrebbe risolvere il problema dei rifiuti senza deturpare il territorio con nuove discariche?
“Ci vuole una politica regionale dei rifiuti, che manca da più di 30 anni e a farne le spese sono i cittadini. Questo tipo di soluzioni spettano alla Regione, i Comuni non si possono sobbarcare anche queste responsabilità. Se la Tari aumenta non è colpa dei sindaci”.
Quindi, per concludere, inviterà l’assessore Savarino a Carlentini?
Certamente. Invito qui l’assessore Savarino e da Scalpello vedrà uno spettacolo naturale unico. Il nostro territorio è ricco di storia, di cultura, di eccellenze come il tarocco pigmentato rosso, unica zona al mondo per poterlo coltivare per via del microclima dato dall’Etna, dal lago di Lentini, dalla piana e dal mare. Dovremmo pensare a valorizzare il territorio”.