I carabinieri di Caltanissetta hanno eseguito un’ordinanza emessa dal Gip con cui si dispone la custodia cautelare agli arresti domiciliari e l’interdittiva dall’esercizio di attività professionale, per Giuseppe Calì, 46 anni di San Cataldo (Cl), amministratore unico della comunità alloggio per anziani “Casa Serena”, accusato di omicidio colposo e maltrattamento di anziani.
L’inchiesta è nata dopo la morte di una donna di 85 anni, Anna Polizzi, il 29 luglio 2017 nella casa di riposo. Il decesso sarebbe dovuto all’abuso di somministrazione di alcuni farmaci a base di “promazina“, che si prescrive ai pazienti con problemi schizofrenici e molto agitati.
Con lo stesso provvedimento sono state notificate a quattro operatori della struttura altrettante misure interdittive del divieto di esercitare la professione presso comunità alloggio ed è stato eseguito il sequestro preventivo della casa di riposo, delle quote societarie e del compendio aziendale.
“Gli anziani in quella casa di riposo venivano trattati in maniera disumana“, ha detto il colonnello Baldassare Daidone, comandante provinciale dei carabinieri di Caltanissetta. “Gli anziani venivano svegliati alle 4 di mattina per delle ‘docce punitive‘ – ha spiegato – Venivano sequestrati loro i cellulari per evitare che potessero contattare qualcuno, oppure li tenevano svegli di pomeriggio per fare in modo che la notte poi dormissero. Una volta un’anziana, per punizione, poiché ‘disturbava’ di notte, è stata chiusa in una stanza insieme ad altri due ospiti uomini. Una volta c’è stato anche un intervento dei carabinieri. Un anziano disse ai familiari che più che una casa serena sembrava una casa di pazzi”.
La morte di Anna Polizzi, era apparsa da subito “anomalo”. Immobilizzata a letto, le sarebbero stati somministrati dei farmaci per tenerla tranquilla.