L’approvazione di un regolamento sul decentramento rimane ancora un caso dibattuto tra maggioranza e opposizione di Palazzo delle Aquile.
“Riteniamo che il Consiglio comunale, con l’uscita della minoranza dall’aula, abbia perso l’occasione di approvare un regolamento sul decentramento che, seppur non pienamente soddisfacente, aveva visto i Consigli di circoscrizione proporre in modo unitario degli emendamenti migliorativi che, come maggioranza, ci sembrava doveroso accogliere almeno in parte”.
“Abbiamo provato fino alla fine a proporre questa mediazione alle minoranze, per evitare che al Consiglio si sostituisse il Commissario, come invece è accaduto stamattina. Le opposizioni hanno preferito, di fatto, azzerare settimane di lavoro delle Circoscrizioni stesse che, di concerto con l’Amministrazione e con la Commissione consiliare competente, avevano concordato un testo con numerosi emendamenti sui quali, appunto, avremmo potuto e voluto lavorare insieme”
“Le forze di maggioranza hanno comunque mostrato unitarietà di intenti e sinergia su un tema delicato come quello del decentramento, mostrando di voler proseguire su una strada che, seppur resa difficoltosa dalla mancanza di fondi e di personale che affliggono oggi la maggior parte dei Comuni, resta l’unica possibile per saldare la politica ai territori e ai loro bisogni reali”.
Lo dichiarano i consiglieri e le consigliere di maggioranza.
“Una sparuta e arroccata maggioranza stanotte ha preferito schiantarsi di fronte alla legge dei numeri, piuttosto che seguire la via d’uscita proposta dal Presidente della sua stessa compagine” aggiunge Viviana Lo Monaco, Capogruppo M5S Comune di Palermo.
“Dopo sette giorni di incessante dibattito, era ormai chiara tutta la difficoltà per il nostro Gruppo di approvare delle modifiche al Regolamento per il Decentramento che avrebbero creato solo confusione, con il paradossale effetto di pregiudicare anche la possibilità di un miglioramento futuro”.
“La presunzione di chi voleva fare tutto da sé ha fatto inabissare l’Aula in un nulla di fatto per mancanza del numero legale. Anche se la proposta giunta a noi tre anni fa non riportava nessuna indicazione specifica, a ben vedere l’art. 64 del nostro Statuto prevede che il Consiglio individui a maggioranza assoluta i servizi gestiti dalle Circoscrizioni”.
“Sarebbero stati necessari– conclude Lo Monaco- almeno 21 voti a favore per approvare l’atto, ma neanche questa osservazione ha fatto desistere una parte debole dell’aula che ha voluto fare un inutile gioco di forza, con banale presunzione, su un atto che avevamo chiesto di riesaminare con maggiore attenzione nei due mesi successivi e che rappresenta un’occasione mancata per realizzare, nei fatti, quel principio di sussidiarietà intrinseco nel ruolo degli organismi decentrati del Comune”.