Carlo Casile, direttore della Uosd di Endocrinologia e diabetologia dell’Azienda Ospedaliera Papardo di Messina, ha ricevuto un prestigioso riconoscimento come “Miglior referente regionale dell’Associazione Medici Endocrinologi (Ame)”. Il premio, consegnato a Roma durante il congresso nazionale Ame, celebra l’impegno di Casile nel campo delle patologie endocrine e metaboliche, un settore cruciale per il benessere e la qualità della vita di migliaia di pazienti.
Il congresso si è tenuto pochi giorni fa e ha rappresentato un momento di incontro e aggiornamento medico-scientifico di altissimo livello.
“Ricevere questo premio è stato per me un grande onore – ha detto Casile -. Lo considero non solo un riconoscimento personale, ma un tributo al lavoro di tutto il Direttivo Regionale AME Sicilia (Adele Maniglia, Elisabetta Morini, Federica Vinciguerra, Daniela Ingannè, Giovanna Sciortino, Giovanni Galluzzo).In questi ultimi due anni abbiamo lavorato tanto per aggregare le altre Società scientifiche in campo endocrino/metabolico ed il premio ottenuto testimonia il ruolo di primo piano che la Sicilia e sta giocando nel panorama nazionale dell’Endocrinologia e della Diabetologia”.
Nell’Azienda Ospedaliera Papardo di Messina, Casile è noto per il suo approccio multidisciplinare alla cura delle patologie endocrine e metaboliche, collaborando con specialisti di diversi ambiti per garantire un’assistenza personalizzata con un approccio umano che mette al centro la persona.
Il premio ottenuto testimonia il ruolo di primo piano che la Sicilia e l’Azienda Ospedaliera Papardo stanno giocando nel panorama nazionale dell’endocrinologia. La loro attività non si limita solo alla clinica, ma include anche una costante ricerca e formazione per mantenere elevati gli standard di cura.
L’Ame ha sottolineato l’importanza della collaborazione e della condivisione delle conoscenze tra i medici specialisti, un valore che Casile ha sempre promosso: “Solo con un confronto continuo e un costante aggiornamento possiamo offrire ai pazienti le migliori possibilità di cura e una reale speranza di miglioramento”.