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Covid, i sindaci della provincia di Palermo lanciano l’allarme: cresce la preoccupazione per la riapertura delle scuole

venerdì 7 Gennaio 2022

Questa mattina, in vista della riapertura delle scuole dopo la pausa festiva previste per lunedì 10 gennaio 2022, tutti i Sindaci della provincia di Palermo si sono riuniti in video conferenza per valutare le azioni da intraprendere, innanzitutto, per la chiusura delle scuole.

Di fronte alla situazione pandemica in atto, con senso di responsabilità, hanno condiviso lo stesso identico stato di disagio nell’affrontare l’emergenza da COVID 19 per via delle difficoltà riscontrate nel sistema di trasmissione deidati del tracciamento dei soggetti positivi e in quarantena. Con senso di responsabilità, tutti i Sindaci hanno riaffermato il ruolo fondamentale dei Comuni nell’essere coinvolti per tempo per approntare tutte le misure idonee a lenire le difficoltà e i disagi della popolazione cui comunque si sta cercando di provvedere con iniziative fai da te.

Di fronte all’ondata di contagi da virus Covid-19, tutti i Sindaci hanno sottolineato la comune assenza di comunicazioni certe e attendibili da parte delle competenti Autorità Sanitarie (ASP Palermo e Struttura Commissariale anticovid), prese come sono a far fronte alla crisi emergenziale. Ciò ha però determinato un corto circuito tra le stesse Autorità Sanitarie e le Autorità Sanitarie Locali, quali sono i Sindaci, i quali, sollecitati dalle richieste dei cittadini, tuttavia non sono in grado di dare risposte adeguate.

Lo iato che si è venuto a determinare tra la situazione reale vissuta in ogni Comunità, realtà di diretta conoscenza dei Sindaci, e i dati ufficiali che dovrebbero arrivare per tempo e che, tardando, quando arrivano, non sono mai coerenti con la situazione evolutiva che si registra in ogni comunità, getta nello sconforto le popolazioni locali e mette a dura prova l’esercizio del dovere in capo all’Autorità Sanitaria Locale.

Dentro questo scenario, i Sindaci hanno condiviso la comune preoccupazione per il diffondersi della pandemia tra i soggetti in età scolare e il crescente timore che all’apertura delle scuole, la diffusione del virus potrebbe ulteriormente aggravarsi, con le inevitabili ricadute su tutta la popolazione, stante l’elevato numero di cittadini che si prevede potranno essere coinvolti.

Il grado di allarme che arriva ai Sindaci dai genitori e dai dirigenti scolastici e dallo stesso personale del mondo della scuola, sollecita i Sindaci ad adottare precauzionalmente Ordinanze contingibili e urgenti con le quali disporre, d’Autorità, la chiusura delle scuole per un congruo periodo.

Tuttavia i Sindaci, pur condividendo le comuni preoccupazioni e il crescente allarmismo del mondo della scuola, avendo ben presente il quadro normativo che non consente loro di agire autonomamente senza il necessario preavviso delle Autorità Sanitarie distrettuali che ne suggeriscano la chiusura di fronte a dati numerici certi e inoppugnabili, responsabilmente hanno valutato che i provvedimenti potranno essere adottati dentro un necessario concerto istituzionale che, garantendo la legittimità dei provvedimenti, allo stesso tempo siano efficaci per limitare la curva pandemica.

Da qui l’unanime volontà di tutti i Sindaci di richiede alle Autorità Sanitarie Distrettuali competenti di agire con prudenza comunicando a ciascun Sindaco i dati ufficiali delle persone positive e in quarantena sulla base dei quali, accertato il potenziale pericolo pandemico, poter adottare i provvedimenti di cui all’articolo 191 del TUEL, ovvero di Ordinanza che disponga la proroga dell’apertura delle scuole di ogni ordine e grado.

Con estremo senso istituzionale e sentita responsabilità, tutti i Sindaci invitano le Autorità sovraordinate (Prefettura, Regione, Autorità Sanitaria), ad adottare i necessari provvedimenti di loro stretta competenza in materia affinché si fornisca ai Sindaci quell’ordinato quadro normativo per agire legittimamente ed efficacemente, nell’unico e comune intento di salvaguardare la salute delle persone e il prosieguo delle attività economiche e sociali che l’aggravarsi della crisi pandemica metterebbe ulteriormente a rischio.

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