Dividi et impera. Volendo parafrasare in maniera estensiva la famosa locuzione romana, la Commissione Affari istituzionali presieduta da Ignazio Abbate ha deciso di dividere la trattazione degli emendamenti allo stralcio del ddl 738 rimasto in prima commissione, ossia il correttivo imposto da Roma alla Finanziaria 2024 che punta ad inserire le norme ordinamentali. Un atto rispetto al quale sono stati presentati quasi 150 emendamenti. Elemento che ha fatto propendere l’organo presieduto dal deputato regionale della DC a spacchettare la norma in vari disegni di legge, inviando il resto degli emendamenti alle commissioni di competenza.
La I Commissione ricorrerà a quattro mini-ddl
In particolare, dei 147 emendamenti che risultano presentati, 52 riguardano proprio la I Commissione. Tanto che l’area degli Affari Istituzionale ha deciso di dividere il testo in quattro sezioni, le quali riguarderanno parte del testo originale, gli enti locali, la presidenza della Regione e l’area del personale. Sul resto del ddl 738 decideranno le altre commissioni, in base alle proposte di modifica presentate. Di queste 14 interessano l’area del Bilancio; 23 a testa per Lavoro, Attività Produttive e Territorio ed Ambiente; infine, 12 emendamenti interesseranno la commissione Salute.
Possibili variazioni che saranno discusse e votate fra l’11 e il 12 febbraio. I fascicoli verranno poi inviati alla commissione Bilancio, la quale dovrà esprimere parere entro giorno 18 e poi votare i testi finali. Poi, le parti del Collegato verranno inviate a Sala d’Ercole per l’approvazione. “Da quanto stabilito in conferenza dei capigruppo, stiamo lavorando affinché ci sono condizioni di operatività ottimali – sottolinea il presidente della I Commissione Ignazio Abbate -. L’obiettivo è infatti quello di facilitare il lavoro delle varie commissioni. Abbiamo trasmesso i vari emendamenti agli organi di competenza per realizzare i vari disegni di legge. Testi che puntano a migliorare la gestione operativa della Regione“.
Per il Collegato sostanziale bisognerà attendere la primavera
Ben diverso è il discorso che riguarda il Collegato alla Finanziaria 2025 che dovrebbe ricomprendere in sé le norme di carattere economico rimaste fuori dall’ultima legge di stabilità. Un atto per il quale, con ogni probabilità, si dovrà attendere la primavera. Un momento nel quale arriveranno sia per la prima certificazione dei conti regionali del 2025 e, a stretto giro di posta, la sentenza relativa alla parifica dei conti. In caso di esito positivo infatti, si sbloccherebbero ingenti risorse da poter indirizzare ai tanti capitoli di spesa da finanziaria, a cominciare da quelli diretti alla lotta al precariato storico. Nodi da sciogliere che pongono tutte queste partite politiche in una condizione di stand-by.