La pandemia non ha lasciato gli animali completamente illesi. Il Covid si sta diffondendo in diverse specie selvatiche e domestiche.
Colpiti sono stati, non solo i cani e i gatti, ma anche furetti, conigli, tigri, leoni, puma, oranghi e tanti altri.
La dottoressa Christine Kreuder Johnson dell’Università della California sostiene che “la trasmissione diffusa in qualsiasi specie animale potrebbe essere una fonte di mutazione del virus“.
I SINTOMI
Il virus sembrerebbe causare sintomi molto simili a quelli delle persone: difficoltà a respirare, febbre alta, letargia, mancanza di appetito e lo sviluppo di anticorpi. Purtroppo, alcuni animali sono anche morti a causa del Covid.
GLI STUDI
L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), ha avviato uno studio su alcuni di animali selvatici per capire se possono essere veicolo di trasmissione del coronavirus e capire quale sia la causa del salto di specie.
Recentemente anche l’Università Statale di Milano ha avviato un altra ricerca: la “Covid in pet”.
Secondo questo studio, una certa percentuale di animali analizzati, per lo più cani e gatti, hanno contratto il virus dai proprietari che sono stati positivi al Covid e presentano gli anticorpi.
Secondi i ricercatori, l’infezione è transitoria e dura pochi giorni su queste specie e, evidenzia, che non sono i cani e i gatti a infettare le persone, ma il contrario.
Hayley Yaglom, epidemiologo genomico presso il Translational Genomics Research Institute (TGen) di Phoenix, sta lavorando su un vaccino anti Covid sperimentale che è stato già creato e utilizzato sugli animali.
COSA FARE
Sulla base delle informazioni limitate disponibili fino ad oggi, è importante, secondo il Compendium of Veterinary Standard Precautions for Zoonotic Disease Prevention in Veterinary Personnel:
- trattare gli animali domestici come gli altri membri della famiglia umana;
- non lasciare che gli animali interagiscano con persone esterne alla casa;
- se una persona all’interno della famiglia ha il Covid, è necessario attenersi alle procedure per ridurre al minimo il contatto con i proprietari, l’animale e l’ambiente domestico;
- in caso l’animale non stia bene, interfacciarsi con il veterinario.
IN CASO DI POSITIVITÀ AL COVID
Anche se la maggior parte degli animali domestici sembra mostrare solo sintomi lievi o nessun sintomo, in caso di positività registrata tramite Tampone Covid è importante:
- tenere l’animale domestico a casa, tranne che per ottenere cure mediche;
- parlare regolarmente con il veterinario e assicurasi di avvisarlo se l’animale ha difficoltà a respirare o in caso di emergenza;
- seguire le precauzioni consigliate simili a quelle per le persone che si prendono cura di una persona infetta a casa;
- non mettere una maschera sull’animale domestico;
- non pulire o fare il bagno all’animale con disinfettanti chimici e non, salviette per la pulizia o altri detergenti industriali o per superfici.
- Seguire i consigli del veterinario per sapere quando è sicuro che il tuo animale possa stare vicino ad altre persone e animali.
Secondo l’Organizzazione mondiale per la salute animale (OIE), non vi è alcuna giustificazione nell’adottare misure contro gli animali da compagnia che possono comprometterne il loro benessere, come danneggiarli, abbandonarli o ricorrere all’eutanasia.