Una volta era il luogo in cui i palermitani andavano a comprare i lampadari per le proprie abitazioni. Ma oggi, quella luce che ha illuminato via Sant’Agostino si è affievolita. Anzi, si è quasi spenta del tutto. Ciò a causa dei soliti problemi burocratici relativi ai box in cui dovrebbero operare i commercianti della zona. Un problema che accomuna tutti i mercati storici di Palermo. Strutture passate di generazione in generazione ma che, in alcuni casi, non sono dotate di SCIA (Segnalazione Certificazione di Inizio Attività). Questo non perché gli operatori ecologici non si siano voluti regolarizzare, bensì a causa del fatto che i locali non sono dotati di agibilità. Fatto che rende impossibile al Suap il rilascio del titolo autorizzativo. Così, durante alcuni controlli di rito, la polizia municipale ha posto i sigilli alle strutture di via Sant’Agostino.
La delusione di commercianti e residenti
“Mi ricordo, quando ero bambino, che qui c’era tanta gente che acquistava lampadari – racconta Pietro Palmisano, residente di via Sant’Agostino -. Questo mercato era una meraviglia. Ora invece si trova in uno stato d’abbandono totale. La gente va nei centri commerciali. E’ un peccato. Questa è la storia della città di Palermo. Vederlo così è una cosa molto pietosa“.
Chi si trova a passare da via Sant’Agostino infatti trova uno scenario desolante. Tutto spento. Saracinesche chiuse. Strade vuote senza nessun acquirente pronto a comprare. “Noi vogliamo punti vendita sistemati – spiega Anna Parisi, commerciante della zona -. Se vogliono fare dei box tutti uguali, a noi ci sta bene. Ma quando li faranno? Non possiamo vendere i nostri prodotti in mezzo alla strada. Servono iniziative concrete per il mercato di Sant’Agostino. Non sono stati presi provvedimenti per colmare i disagi causati dalla ZTL. Purtroppo, non funziona niente“. Un vero peccato. Una storia che riesca di chiudersi dopo diversi decenni di attività.
Il destino del mercato di Sant’Agostino
“Ci sono delle realtà storiche che superano i 50 anni di longevità – dichiara il presidente della Commissione Attività Produttive del Comune di Palermo Ottavio Zacco -. Alcuni titoli autorizzativi addirittura del 1957. Tra l’altro, quando il Comune di Palermo ha ordinato la ristrutturazione dell’Ufficio Igiene, sono state spostate queste strutture dai prezzi del palazzo, di fatto riconoscendole. Hanno anche realizzato la base in cemento, oggi contestato. Qualcuno di loro non ha SCIA perché, nonostante la buona volontà dei commercianti, dal passaggio da una generazione all’altra non è stata concessa l’agibilità. Così il SUAP non ha potuto procedere all’autorizzazione. Sono attività storiche che rischiano di sparire“.
Zacco: “Serve un nuovo regolamento”
Un problema che, secondo l’esponente di Forza Italia, non riguarda soltanto via Sant’Agostino, bensì tutti i mercati storici di Palermo. Fatto che rende necessario un aggiornamento della normativa vigente. “Abbiamo il dovere di tutelare chi lavora e cerca di mandare avanti attività storiche. Non c’è dubbio che queste strutture vanno rimosse. Vanno realizzate strutture adeguate al contesto storico come quello di via Sant’Agostino e del mercato del Capo. Questo problema è diffuso in tutti i mercati storici. Per questo stiamo lavorando ad un nuovo regolamento che abbiamo all’ordine del giorno, ma che è difficile da portare avanti. Bisognerebbe intervenire a livello normativo con la Regione Siciliana, in modo da potere andare in deroga. Abbiamo un dialogo aperto. Speriamo di risolvere il problema entro questa consiliatura“.