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Nel centrosinistra il M5S chiede spazio

La battaglia delle commissioni al Comune di Palermo, in Forza Italia c’è aria da separati in casa

venerdì 21 Febbraio 2025
Palazzo delle Aquile, piazza Pretoria, Comune di Palermo

Si accende l’agone politico al Comune di Palermo. Sono giorni di fibrillazione all’interno della maggioranza del sindaco Roberto Lagalla. E non solo per le imminenti elezioni provinciali di aprile. A far partire la miccia è stata la necessità di riorganizzare le commissioni consiliari. Organi di controllo che giocano un ruolo importante nella definizione delle delibere da portare in Consiglio Comunale. E, proprio per questo, nessuno vuole cedere il passo. Fatta eccezione per ricompense più succulente. Così, nei gruppi più grandi della coalizione si chiedono cambiamenti. Come ad esempio all’interno di Forza Italia. Gruppo nel quale gli ex “Tamajo Boys”, ovvero Gianluca Inzerillo ed Ottavio Zacco, si trovano a dover portare avanti le proprie battaglie politiche contro colui il quale, una volta, era il loro leader politico.

Poche delibere votate. Sul tavolo la questione stadio Renzo Barbera

L’aria di pace natalizia sembra lontana. Da inizio 2025, a Sala Martorana sono passate davvero poche delibere. E, molto spesso, il raggiungimento del numero legale è stato una chimera. Ciò nonostante i 26 consiglieri comunali che, almeno sulla carta, rappresentano la maggioranza del sindaco. Il centrodestra è spaccato, diviso sulle questioni urgenti e all’interno delle correnti che lo compongono. Eppure, ci sono fascicoli importanti da discutere. A cominciare dai documenti propedeutici al bilancio di previsione 25-27, passando poi sulla nuova convenzione sullo stadio Renzo Barbera.

Un argomento del quale il centrodestra, e non solo, attende di discutere con gli assessori competenti da almeno un paio di settimane. Al centro del dibattito c’è la bozza del documento da sottoscrivere con il club rosanero per rilanciare l’impianto di viale del Fante. L’atto dovrà essere prima firmato dagli attori principali, per poi essere sottoposto all’attenzione del Consiglio comunale, soggetto politico ad avere l’ultima parola sulla questione. Ma questo momento non appare proprio così vicino, almeno nell’immediato: prima c’è da risolvere le questioni politiche. Senza, appare difficile trovare un accordo. Ciò, a maggior ragione, ascoltando i microfoni sempre accesi di Radio Palazzo. Fonti di maggioranza lamentano infatti una carenza di dialogo, oltre a far notare la presenza di esponenti di Fratelli d’Italia nei luoghi chiave in cui si gioca la partita, sia in Giunta che nelle commissioni consiliari.

Ripercorrendo lo scenario, infatti, la delega al Patrimonio, in precedenza di Andrea Mineo, è stata riaffidata a Brigida Alaimo dopo un interregno durato circa un anno da parte del sindaco Roberto Lagalla. Poi c’è il tema dei grandi eventi. Il concerto benefico “Gigi&Friends – Sicily For Life” ha acceso i riflettori sulle potenzialità dell’impianto, anche con riguardo alla futura convenzione. Settore di competenza dell’assessorato alla Cultura di Giampiero Cannella, coordinatore della Sicilia Occidentale proprio di Fratelli d’Italia. Inoltre, una delle commissioni che ha avuto i maggiori dialoghi con la dirigenza del Palermo Calcio è la I, ovvero quella al Bilancio. Ente presieduto dal capogruppo meloniano a Sala Martorana, l’eurodeputato Giuseppe Milazzo.

La partita delle commissioni consiliari

Nulla di strano per ratione materiae. Ma a livello politico qualcuno storce il naso, salvo poi considerare la presenza di due contraltari di livello, come l’assessore allo Sport Alessandro Anello e il presidente del Consiglio Comunale Giulio Tantillo. E proprio sul tavolo del leader di Sala Martorana è arrivata una prima bozza della convenzione. Ma prima di portarla nelle commissioni consiliari e, successivamente, in aula, bisognerà procedere alla riorganizzazione degli enti di controllo. Sia nella maggioranza che all’interno delle opposizioni si chiedono dei cambiamenti. Guardando al fronte favorevole al sindaco Roberto Lagalla, Forza Italia vanta tre presidenze. Ciò dopo il passaggio di Salvo Alotta da Lavoriamo Per Palermo al gruppo azzurro. Una cosa che non è mai andata giù al primo cittadino, il quale in passato chiese, senza ottenerlo, un passo indietro dello stesso presidente della Commissione Sport.

Ma la questione azzurra è decisamente più complessa. In casa Forza Italia, il periodo seguito alle scorse elezioni europee è stato molto tribolato. Da mesi si respira un’aria da separati in casa fra i big palermitani del partito. E le spaccature si fanno più evidenti in un periodo di nomine come questo. Ad oggi, la corrente maggioritaria rimane quella facente capo al deputato regionale Edy Tamajo. Oltre a Catia Meli, campionessa di preferenze al femminile della scorsa tornata del 2022, l’assessore regionale alle Attività Produttive può contare sul sostegno di Leopoldo Piampiano e Pasquale Terrani (anche in virtù di alcuni risultati ottenuti negli ultimi mesi).

In forza Italia c’è aria da separati in casa

Un profilo, quello del presidente della VII Commissione, che qualcuno aveva associato alla corrente del principale competitor interno dello stesso Tamajo in Forza Italia, ovvero Giorgio Mulè. Quest’ultimo, ad oggi, può contare sul sostegno dell’ex capogruppo Gianluca Inzerillo. Un ex “Tamajo boy”, così come Ottavio Zacco. Ed è proprio il profilo dell’attuale capogruppo, nonché presidente della commissione Attività Produttive, ad avere i riflettori puntati su di sé.

Ad oggi, Zacco è un battitore libero. In passato, si era parlato di un avvicinamento con la corrente più vicina al presidente della Regione Renato Schifani. Ma il tentativo si sarebbe fermato sul nascere. Il governatore, infatti, ha deciso di puntare sul presidente del Consiglio comunale Giulio Tantillo. Una delle colonne portanti di Palazzo delle Aquile che, da qualche mese, ha visto il figlio, Fabrizio Tantillo, entrare all’interno dello staff di Palazzo d’Orléans. Nonostante sia capogruppo, in pratica, Zacco è solo. E non potrà contare nemmeno sul sostegno di Salvo Alotta, dato in avvicinamento alla corrente di Edy Tamajo.

La domanda quindi è: cosa farà il presidente della commissione Attività Produttive? Rimarrà interno a Forza Italia? Cambierà aria? Chissà. I rumors, in questi giorni frenetici, si rincorrono. Qualcuno ha parlato di un dialogo in corso con il capogruppo di Fratelli d’Italia Giuseppe Milazzo. Ciò anche in virtù della presenza di un’affine della corrente dell’eurodeputato, ovvero Teresa Leto, all’interno della commissione Attività Produttive. Ma si fanno sempre più insistenti però i rumors che parlano di un dialogo attualmente in corso con il sindaco Roberto Lagalla. Zacco avrebbe infatti un’idea ben precisa, ovvero quella di diventare assessore. Un sogno mai nascosto ma che si scontra con la realtà del fermo “no” di Edy Tamajo sulla questione.

La Democrazia Cristiana attende al varco

E poi, un’apertura dei cordoni della Giunta di questo tipo esporrebbe quasi certamente il primo cittadino a critiche feroci da parte della Democrazia Cristiana. Proprio i cuffariani, rimasti delusi sulle proprie ambizioni di potenziare la propria pattuglia nell’esecutivo, hanno chiesto con forza al sindaco almeno una seconda presidenza di commissione. Una volontà però frenata dalla contromossa della Lega. Sabrina Figuccia, attuale presidente della commissione Ambiente, è subentrata in corsa ad Alessandro Anello e quindi non ha maturato i famosi 30 mesi di carica dopo i quali scatta la revisione. Teoria che, se applicata, varrà anche per Giuseppe Milazzo (subentrato da presidente in I Bilancio), a Teresa Leto (diventata vicepresidente della VI Commissione) e a Ugo Forello (vicepresidente della I Commissione).

Nelle opposizioni il M5S chiede spazio

E proprio “Oso” costituisce uno dei gruppi più attenzionati in questo rimpasto di commissioni. Anche fra le opposizioni infatti si sente la necessità di una riorganizzazione. Ridotto a quattordici elementi, dopo gli ingressi in maggioranza di Fabrizio Ferrandelli e Leonardo Canto, il centrosinistra è mal distribuito negli organi consiliari. In I e II Commissione ci sono ben tre elementi, mentre in VI e in VII c’è soltanto un esponente di minoranza. Qualcuno avrebbe chiesto agli esponenti di “Oso” di cambiare casa. Proposta a cui è arrivato un secco “no”. Trovare un accordo non è facile.

Mercoledì pomeriggio infatti i rappresentanti del centrosinistra si sono riuniti per trovare una quadra. Pur parlando di “clima fiducioso“, i ben informati dicono altresì che una sintesi non è ancora stata trovata. E, addirittura, sul fronte del M5S qualcuno avrebbe chiesto un ingresso nelle due consiliari considerate chiave, ovvero quelle relative al Bilancio (I) e alle Infrastrutture (II). La parola passerà, oggi pomeriggio, di nuovo alla maggioranza, chiamata ad un confronto sulla sopracitata convenzione dello stadio Renzo Barbera. Il tutto mentre in aula si proverà finalmente ad avere il numero legale per potere votare il Dup (ovvero il Documento Unico di Programmazione). Atto propedeutico al bilancio e sul quale, in commissione Urbanistica, si parla di conflitti interni alla maggioranza.

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