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Il dossier annuale "Terre di mezzo"

Italia, Paese di Cammini: in Sicilia cresce il “turismo lento”, aumentano i viaggiatori per itinerari storici e spirituali

domenica 16 Marzo 2025

L’Italia si conferma una nazione di camminatori, con un interesse crescente per i percorsi a piedi lungo il territorio. Secondo il dossier annuale di “Terre di mezzo”, il 2024 ha registrato un aumento del 29% dei camminatori certificati rispetto all’anno precedente, con oltre 191.000 persone che hanno intrapreso un cammino.

Negli ultimi anni, la Sicilia ha registrato un crescente interesse per i cammini, con un aumento significativo di viaggiatori che scelgono l’isola per percorrere questi itinerari storici e spirituali.

 

Cammini vie Francigene

 

IlSicilia.it ha analizzato i dati nazionali e siciliani del dossier e tracciato un quadro dell’evoluzione e dell’impatto economico del fenomeno sul territorio.

 

I “Cammini in Sicilia”: un trend in crescita costante

 

Nell’Isola è crescente l’interesse per i cammini, con un aumento significativo di viaggiatori che scelgono la nostra terra per percorrere itinerari storici, culturali e spirituali. Questo fenomeno ha avuto un impatto positivo sull’economia locale in Sicilia, in particolare nei settori dell’ospitalità, della ristorazione e dell’artigianato.

Secondo diversi recenti studi sul turismo escursionistico, i camminatori spendono in media circa 40 euro al giorno, contribuendo allo sviluppo economico delle aree attraversate. Questo dato evidenzia come i cammini possano rappresentare un volano per l’economia locale, soprattutto in zone meno frequentate dal turismo di massa.

 

 

Inoltre, iniziative istituzionali hanno riconosciuto l’importanza dei cammini per lo sviluppo turistico della regione. Ad esempio, nel 2021, all’Assemblea Regionale Siciliana sono stati stanziati 100.000 euro per promuovere e valorizzare tre dei più importanti e antichi cammini di Sicilia, coinvolgendo circa 100 comuni. Questo investimento ha l’obiettivo di potenziare l’offerta turistica legata ai cammini e di incentivare il turismo lento e sostenibile.

La crescente popolarità dei cammini ha portato anche alla nascita di nuove strutture ricettive, come bed & breakfast, agriturismi e ostelli, lungo i percorsi. Questo ha favorito la creazione di posti di lavoro e ha stimolato l’economia locale, offrendo opportunità sia per gli imprenditori che per le comunità locali.

I cammini in Sicilia rappresentano quindi non solo un’opportunità per valorizzare il patrimonio culturale e naturale dell’isola, ma anche un motore di sviluppo economico per le comunità locali. Il trend positivo registrato negli ultimi anni evidenzia il potenziale di questi itinerari nel contribuire a un turismo sostenibile e alla crescita economica della regione.

 

Una breve panoramica dei “Cammini in Sicilia”

La Sicilia, con la sua ricca storia e cultura, offre una vasta gamma di cammini e vie sacre che attraversano paesaggi mozzafiato, borghi storici e siti di grande interesse spirituale. Ecco una breve selezione, aggiornata al 2025, di dieci tra i più significativi itinerari riconosciuti sull’isola:

1. Magna Via Francigena

Marco Indorato Vie-Francigene-di-SiciliaLa Magna Via Francigena è un antico percorso che collega Palermo ad Agrigento, attraversando l’entroterra siciliano per circa 180 km. Questo cammino, risalente all’epoca medievale, era utilizzato da pellegrini, mercanti e viaggiatori.

L’itinerario si snoda attraverso paesaggi collinari, borghi storici come Corleone e Sutera, offrendo ai viandanti l’opportunità di immergersi nella cultura e nelle tradizioni locali.

L’obiettivo del percorso è riscoprire le antiche vie di comunicazione dell’isola, promuovendo un turismo lento e sostenibile.

2. Via Francigena Fabaria

La Via Francigena Fabaria parte da Gela e si dirige verso l’abbazia di Santa Maria di Maniace, ai piedi dell’Etna.

Questo itinerario attraversa territori ricchi di storia e natura, offrendo ai pellegrini la possibilità di scoprire antichi borghi, siti archeologici e paesaggi vulcanici unici.

L’obiettivo del cammino è connettere luoghi di rilevanza storica e spirituale, promuovendo la valorizzazione del patrimonio culturale siciliano.

3. Via dei Frati

La Via dei Frati è un percorso che collega Caltanissetta a Gangi, attraversando le province di Enna e Palermo.

L’itinerario si sviluppa per circa 166 km e si snoda tra colline, boschi e piccoli centri abitati, molti dei quali legati alla presenza di ordini monastici.

Il cammino offre l’opportunità di visitare monasteri, chiese e conventi, immergendosi nella spiritualità e nella storia religiosa della Sicilia centrale.

4. Cammino di San Giacomo in Sicilia

Ispirato al celebre Cammino di Santiago, il Cammino di San Giacomo in Sicilia collega diverse località dell’isola legate al culto dell’apostolo Giacomo.

Questo itinerario offre ai pellegrini l’opportunità di attraversare paesaggi rurali, visitare chiese dedicate al santo e partecipare alle tradizioni locali legate al culto jacopeo.

L’obiettivo del cammino è promuovere la riscoperta delle radici religiose e culturali della Sicilia.

5. Cammino dei Mille

Cammino dei Mille

Il Cammino dei Mille ripercorre le tappe della spedizione garibaldina del 1860, che portò all’unificazione dell’Italia.

L’itinerario parte da Marsala e attraversa l’entroterra siciliano fino a raggiungere Palermo, toccando luoghi significativi della storia risorgimentale.

Questo percorso offre ai viaggiatori l’opportunità di rivivere le vicende storiche che hanno segnato l’isola, visitando musei, monumenti e luoghi simbolo dell’epopea garibaldina.

6. Cammino di Tindari

Il Cammino di Tindari è un itinerario che conduce al santuario della Madonna Nera di Tindari, situato sulla costa nord-orientale della Sicilia.

Il percorso attraversa paesaggi costieri, colline e borghi marinari, offrendo ai pellegrini l’opportunità di coniugare l’esperienza spirituale con la scoperta delle bellezze naturali e culturali della zona.

L’obiettivo del cammino è promuovere la devozione mariana e valorizzare il patrimonio storico-artistico del territorio.

7. Anello del Nisi

Trekking tra i boschi di Artale (ME)

L’Anello del Nisi è un percorso circolare che si sviluppa nella valle del fiume Nisi, nella provincia di Messina.

Questo cammino attraversa antichi sentieri, borghi rurali e aree naturalistiche di pregio, offrendo ai viandanti l’opportunità di scoprire la biodiversità e le tradizioni agricole della zona.

L’itinerario è ideale per chi desidera immergersi nella natura e nella cultura rurale siciliana.

8. Cammino di San Felice

Il Cammino di San Felice è un itinerario che collega diverse località legate alla vita del santo, offrendo sia un’esperienza spirituale che culturale. Questo percorso permette ai pellegrini di immergersi nella storia e nelle tradizioni religiose della Sicilia, attraversando paesaggi suggestivi e luoghi di culto significativi.

9. Sentiero Italia (C.A.I.)

Il Sentiero Italia è un lungo percorso escursionistico che attraversa l’intera penisola italiana, includendo anche la Sicilia. Nell’isola, il sentiero si snoda attraverso le catene montuose delle Madonie, dei Nebrodi e dei Peloritani, offrendo panorami mozzafiato e la possibilità di scoprire la ricca biodiversità siciliana. L’obiettivo del percorso è promuovere l’escursionismo e la conoscenza delle aree interne dell’isola, valorizzando le tradizioni locali e l’ambiente naturale.

10. Cammino dei Santuari delle Madonie

Il Cammino dei Santuari delle Madonie è un itinerario che collega i principali santuari mariani del Parco delle Madonie. 

Il cammino è stato ideato e mappato da Madonie Outdoor asd nel 2014 ed è lungo circa 65 km. Si parte dal Santuario dello Spirito Santo a Gangi e continua per quello di Madonna dell’Olio a Blufi, quello della Madonna dell’Alto a Petralia Sottana e si conclude in quello della Madonna di Gibilmanna a Cefalù.

L’obiettivo del percorso è promuovere e far conoscere a piedi gli antichi sentieri dei pellegrini collegando tutti i santuari delle Madonie.

 

Partecipazione e promozione

Per promuovere e valorizzare questi percorsi, sono stati organizzati press tour che hanno coinvolto giornalisti, content creator, fotografi e videomaker. Queste iniziative mirano a far conoscere le bellezze dell’isola, soprattutto quelle al di fuori delle rotte turistiche tradizionali, e a raccontarne la cultura, la spiritualità e la storia.

La Sicilia, con la sua ricchezza paesaggistica e culturale, rappresenta una meta ideale per gli appassionati dei cammini. L’aumento dell’offerta di percorsi e l’interesse crescente dei viaggiatori testimoniano il potenziale dell’isola nel settore del turismo lento, contribuendo allo sviluppo sostenibile delle comunità locali e alla valorizzazione del territorio.

 

I DATI NAZIONALI

 

Numeri in crescita nonostante le difficoltà climatiche

I dati raccolti dal report mostrano che i pernottamenti lungo i cammini italiani hanno superato quota 1,4 milioni, con un incremento del 6% rispetto al 2023. Un risultato notevole se si considera che la primavera piovosa e l’estate torrida del 2024 avevano fatto temere una flessione. Al contrario, la passione per il cammino ha continuato a crescere, con una lieve riduzione della durata media del viaggio (7,5 giorni contro i 9 del 2023), ma con un impatto economico significativo sulle località attraversate.

È uno dei dati più importanti che emergono dalla rilevazione annuale (in questa occasione realizzata con la collaborazione preziosa di Appennino Slow, di Walk+, della community di Cammini d’Italia e dell’Associazione Europea delle Vie Francigene) e che sono presentati alla fiera Fa’ la cosa giusta! che si svolge dal 14 al 16 marzo 2025 a Milano Fiera Rho.

Sono 4.622 le risposte raccolte dal questionario online che da 8 anni Terre di mezzo Editore promuove nel mondo dei Cammini italiani. Numeri che consentono di avere statistiche confrontabili per gli ultimi anni, e quindi anche delle basi quantitative sempre più affidabili per le istituzioni, gli appassionati e i territori.

L’Emilia-Romagna, la Toscana e il Lazio restano le regioni con la maggiore concentrazione di cammini, ma l’intera penisola è coinvolta, con percorsi che si estendono in tutte le regioni.

 

 

Secondo il dossier “Terre di mezzo”, sono stati 122 mila i camminatori italiani “certificati” nel 2024 attraverso le Credenziali: ma, tenendo conto, da quanto emerge dalle risposte, che il 26 per cento di chi si mette in viaggio non ritira la Credenziale (cioè il “passaporto” del pellegrino che consente di dormire lungo gli itinerari in ospitalità convenzionate e, soprattutto, di ritirare il Testimonium una volta arrivati alla meta) e che 23 (su 122) dei Cammini che hanno fornito i dati non hanno o non rilasciano tale documento, possiamo dire che i camminatori del 2024 sono stati almeno 191.465 (erano 148 mila l’anno precedente).

Si tratta di un aumento del 29 per cento su base annua. Pellegrini e camminatori erano cresciuti del 24,4 per cento l’anno precedente.

 

Cammini francescani in Sicilia

Quello dei Cammini si conferma dunque un turismo in crescita nonostante il 2024 non sia stato un anno facile in Italia: all’inizio una primavera particolarmente piovosa e poi una estate torrida con temperature record per diverse settimane avevano scoraggiato le partenze: i numeri però dicono che il trend di crescita è confermato.

Si sono accorciati invece i giorni in cammino: una media di 7,5 giorni contro i 9 dell’anno precedente. E, nonostante questo, anche i pernottamenti totali come scrivevamo all’inizio, sono in crescita, a dimostrazione che questo tipo di vacanza muove ormai economie significative e importanti per i territori.

 

Chi sono i camminatori italiani?

L’indagine traccia un profilo dettagliato dei viaggiatori a piedi. Il 31% proviene dalla Lombardia, seguita da Emilia-Romagna (14%), Veneto (13%) e Piemonte (11%). Le motivazioni che spingono le persone a intraprendere un cammino sono molteplici: la possibilità di stare a contatto con la natura è il principale incentivo, seguita dalla ricerca di benessere interiore e fisico, dalla voglia di scoprire nuovi luoghi e di socializzare.

Il 26% dei partecipanti ha dichiarato di camminare anche per motivi spirituali o religiosi.

 

 

Un dato interessante riguarda la distribuzione per età: il 32% ha meno di 45 anni, il 53% si colloca tra i 46 e i 65 anni, mentre il 15% è over 65. Rispetto al celebre Cammino di Santiago, il pubblico italiano risulta mediamente più maturo.

Inoltre, il 40% dei camminatori percorre sentieri per periodi compresi tra due e quattro settimane, mentre il 15% dedica oltre due mesi all’anno a questa attività.

 

Le abitudini di spesa e le scelte di pernottamento

Il turismo dei cammini è sempre più rilevante dal punto di vista economico. Prima di partire, il 47% degli escursionisti acquista libri e guide, il 40% abbigliamento tecnico, il 39% attrezzature specifiche e il 34% scarpe adatte.

Durante il viaggio, il 77% cena in ristoranti locali e il 46% sceglie di pernottare in B&B o appartamenti, mentre il 26% preferisce gli ostelli e il 16% gli hotel o gli agriturismi. Solo il 6% opta per le ospitalità religiose, sebbene questa percentuale salga al 30% tra i giovani under 25 lungo la Via degli Dei.

 

 

Il budget giornaliero varia sensibilmente: il 16% spende meno di 30 euro al giorno, il 55% si mantiene tra i 30 e i 50 euro, il 24% tra 50 e 100 euro e il 3% supera questa cifra. Al termine del cammino, il 57% decide di prolungare il soggiorno con qualche giorno di vacanza.

 

Giovani e nuove tendenze: un fenomeno in continua evoluzione

L’indagine ha dedicato un focus ai giovani camminatori (0-35 anni), evidenziando come le nuove generazioni siano attratte da esperienze sfidanti, possibilmente condivise con amici, e sensibili al costo complessivo del viaggio. L’accessibilità economica, infatti, è un fattore determinante nella scelta di intraprendere un cammino.

Rispetto al Cammino di Santiago, i cammini italiani restano meno frequentati, ma in crescita costante. Il dato sui camminatori certificati è certamente sottostimato, dato che molti non ritirano le Credenziali ufficiali.

Tuttavia, l’aumento dei partecipanti, la diversificazione dell’offerta e il coinvolgimento crescente dei territori dimostrano che il turismo lento è ormai un pilastro dell’economia e della cultura del viaggio in Italia.

 

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