Sul rilancio dello stadio Renzo Barbera non si torna più indietro. Parola del ministro Andrea Abodi. Il titolare del dicastero allo Sport ha presenziato oggi a Palermo per l’inaugurazione dell’innovation hub destinato ai giovani ed aperto ai Cantieri Culturali della Zisa. Occasione durante la quale, ai microfoni dei giornalisti, l’esponente del Governo Meloni ha parlato di un incontro che si svolgerà oggi in città e centrato sul futuro dell’impianto di viale del Fante.
Stadio Renzo Barbera, il punto di Abodi
La nuova occasione è offerta dal nuovo “decreto stadi“. Un fondo da oltre cinque miliardi di euro destinato all’aggiornamento degli impianti sportivi di tutto il Bel Paese. Ciò in vista degli Europei del 2032 che l’Italia organizzerà in compartecipazione con la Turchia. Un pacchetto in cui potrebbe rientrare anche lo stadio Renzo Barbera, vista anche la volontà condivisa da parte di tutti gli attori istituzionali di rilanciare la struttura posta alle spalle di Monte Pellegrino. “Le occasioni arrivano dalle volontà delle parti, manifestate più volte dall’Amministrazione Comunale e dal club – ha sottolineato Abodi -. Ci vedremo anche oggi per parlare dello stato di avanzamento nel rispetto dei ruoli. Questo è un progetto irreversibile. Siamo fiduciosi che Palermo, con o senza il Mondiale del 2032, possa avere uno stadio all’altezza della quinta città d’Italia“.
Sul caso di Atalante-Lecce: “Calcio deve interpretare sentimenti delle persone”
Sempre a tema sport, l’esponente del Governo Meloni è tornato sul mancato rinvio di Atalanta-Lecce. Match di Serie A giocato ieri nonostante la scomparsa, qualche giorno prima, del fisioterapista storico del club salentino Graziano Fiorita. “Mi sono impegnato nel silenzio della comunicazione sperando nell’efficacia dell’azione. Certe cose dovrebbero essere comprese richiamando alcuni valori di fronte ai quali il calcio dovrebbe sapersi inchinare. Ciò detto, la partita c’è stata. Quello che doveva essere rappresentato dal club, dai giocatori e dagli appassionati, doveva essere raccolto dalle istituzioni. Il resto è cronaca. Ripeto, credo che il calcio debba essere in grado di interpretare i sentimenti delle persone al di là delle difficoltà oggettive del calendario“.