Il 30 aprile ricorre l’anniversario dell’assassinio per mano mafiosa di Pio la Torre e Rosario Di Salvo. Un politico e sindacalista, ricordato per il suo impegno contro Cosa nostra a seguito del quale venne ucciso per ordine di alcuni capi dell’organizzazione criminale.
All’inizio della seduta all’Ars è stato osservato un minuto di silenzio in memoria di Pio La Torre, ucciso dalla mafia il 30 aprile 1982 quando era segretario regionale del Pci. Nell’agguato perse la vita anche il suo collaboratore Rosario Di Salvo.
“Nel ricordo di Pio La Torre ucciso con Rosario Di Salvo quarantatré anni fa a Palermo si rinnova l’impegno a essere inflessibili contro ogni forma di criminalità. L’esempio di La Torre con la sua incrollabile determinazione nella lotta alla mafia rimane per chiunque un faro da seguire per la sua straordinaria visione”. Lo dichiara Giorgio Mulé (Fi), vicepresidente della Camera.
“La memoria, ieri come oggi, del vile assassinio di Pio La Torre e di Rosario Di Salvo per mano della mafia, ci aiuta a tramandare un’idea alta di libertà e di giustizia sociale e a riaffermare ogni giorno i valori inviolabili della democrazia e della politica vissuta come servizio alla propria comunità”. Lo dichiara la segretaria del Pd Elly Schlein. “Questa è l’eredità che Pio la Torre ha lasciato essendone un testimone coerente per tutta la sua vita nel sindacato, nel partito e nelle istituzioni. Il nome di Pio La Torre resterà legato per sempre alla legge che istituì il reato di associazione mafiosa e che colpì al cuore gli interessi della criminalità organizzata. Una pietra miliare che resta a testimoniare il sacrificio di un eroe civile della nostra Repubblica”.

“Partecipare all’Istituto tecnico industriale Vittorio Emanuele III, nel giorno del quarantatreesimo anniversario dell’uccisione dell’onorevole Pio La Torre e di Rosario Di Salvo, alla giornata conclusiva del “Progetto educativo Antimafia”, promosso dal Centro studi Pio La Torre, e che ogni anno coinvolge sempre più scuole italiane, è stato per me un onore e un momento emozionante. È stata l’occasione per ricordare e ribadire l’impegno e il sacrificio per la legalità di Pio La Torre perché la sua lungimiranza, il suo intuito e la conoscenza del fenomeno mafioso si sono tradotti in leggi che ancora oggi rappresentano capisaldi della lotta alla criminalità organizzata, come il reato di associazione mafiosa e la confisca dei beni i boss. Da parte dell’amministrazione comunale rivolgo il mio apprezzamento e il supporto ai familiari di Pio La Torre, al presidente del Centro studi Emilio Miceli e al presidente emerito Vito Lo Monaco per il percorso portato avanti nelle scuole da 18 anni. Un percorso oggi più che mai importante in questo momento difficile e spesso di disagio per i giovani perché la scuola è la vera frontiera dove riusciamo a parlare a loro e dove dobbiamo essere, soprattutto, in grado di ascoltarli”. Lo ha dichiarato il sindaco Roberto Lagalla che stamani è intervenuto all’Istituto Vittorio Emanuele III in occasione dell’anniversario dell’uccisione di La Torre e Di Salvo e per la conclusione del progetto nelle scuole del Centro Studi la Torre.
“Noi abbiamo bisogno oggi di nuovi Pio La Torre, che ci aiutino a mettere in campo nuove misure di contrasto. La Torre è stato uno dei pochi che ha trasformato la conoscenza in strumento di contrasto alla mafia. La legge è un esempio di questo. Ci sono oggi disegni di legge, depositati in parlamento, che attendono di essere votati per cancellare la strumentazione che La Torre ha messo in campo”. Così il presidente della commissione regionale Antimafia in Sicilia, Antonello Cracolici, parlando nel giorno in cui ricorre il 43esimo anniversario dall’uccisione di Pio La Torre e Rosario Di Salvo, nell’ambito di un evento organizzato dal centro Pio La Torre all’Istituto Vittorio Emanuele III a Palermo.
“In una società nella quale sembrano prevalere le guerre ed i cattivi modelli, è ancora più importante mantenere viva l’eredità di Pio La Torre che con il suo rigore sociale, il suo impegno per la pace e la legalità e la sua disciplina politica, deve essere oggi più che mai un esempio soprattutto per i più giovani”. Lo dice Michele Catanzaro capogruppo del Pd all’Ars a margine della commemorazione del 43° anniversario dell’assassinio mafioso dell’allora segretario regionale del Pci Pio La Torre e del suo collaboratore Rosario Di Salvo.
“Dispiace constatare – aggiunge Catanzaro – che questa mattina alla cerimonia di commemorazione in via Li Muli non ci fosse alcun rappresentante del governo regionale né alcun rappresentante istituzionale dell’Ars”. “Se queste assenze sono state volute è un fatto grave – ha detto Catanzaro – se invece è stata una dimenticanza, è gravissimo”
“Ricordare Pio La Torre, oggi come ogni anno, non è soltanto un atto di memoria, ma un dovere civile verso la Sicilia e l’intero Paese. La sua battaglia contro la mafia, la sua visione lucida di giustizia sociale, e il coraggio con cui ha pagato con la vita il prezzo delle sue idee restano ancora oggi un faro per le nuove generazioni e un esempio da seguire”. Così Mario Giambona, vicepresidente del gruppo parlamentare del Partito Democratico all’Assemblea Regionale Siciliana, a margine della manifestazione organizzata per commemorare il brutale assassinio da parte della mafia di Pio La Torre e Rosario Di Salvo, in corso in via Li Muli, a Palermo. “A distanza di più di quaranta anni dal suo barbaro assassinio, l’impegno di La Torre continua a parlare al cuore della nostra democrazia, richiamando tutti alla responsabilità di non arretrare mai davanti alla criminalità organizzata – prosegue -. Per questo, la commemorazione di oggi non è soltanto un momento di raccoglimento, ma un segnale concreto di impegno e presenza delle forze sane della società”. Giambona chiude pungolando il governo regionale guidato da Schifani. “In questa cornice appare francamente stucchevole – e politicamente miope – l’assenza del governo regionale, che avrebbe dovuto essere in prima fila per onorare chi ha sacrificato la propria vita per liberare questa terra dalla stretta della mafia”.
“Sono trascorsi 43 anni dalla morte di Pio La Torre e dell’autista Rosario Di Salvo. Mi piace ricordare che Pio La Torre è stato consigliere comunale a Monreale e che abbiamo apposto una lapide in Aula consiliare per ricordarne il valore civico espresso durante il suo mandato nella città normanna”. Lo afferma il deputato regionale, Marco Intravaia, componente della Commissione Regionale Antimafia. “Questa mattina mi sono recato sulla lapide apposta sul luogo dell’eccidio per rendere loro omaggio. – aggiunge Intravaia – Il modo migliore per onorare la memoria di chi ha sacrificato la propria vita per combattere la criminalità organizzata è l’impegno quotidiano con trasparenza e rispetto della legalità. Lo Stato ha messo a segno importanti risultati nella lotta repressiva contro i boss di Cosa Nostra, ma mai abbassare la guardia perché la mafia è sempre pronta a riorganizzare le fila e a imporre le sue logiche violente e di sopraffazione. Il coraggio di uomini come La Torre e Di Salvo sono un esempio e un monito per le nuove generazioni”.
“Celebrare la memoria di Pio La Torre e Rosario Di Salvo, nel giorno del 43° anniversario dell’omicidio di mafia, significa rafforzare sempre di più i pilastri di legalità che originano dal loro sacrificio. A Pio La Torre dobbiamo la legge che punisce l’associazione mafiosa e colpisce i patrimoni delle cosche. Palermo e l’Italia da quel giorno ebbero nuovi strumenti per decifrare il fenomeno mafioso. E’ dovere delle istituzioni a ogni livello mantenere viva la memoria di quegli insegnamenti, soprattutto a beneficio delle nuove generazioni”. Lo ha dichiarato l’assessore Alessandro Anello, in occasione della commemorazione in ricordo di Pio La Torre e Rosario Di Salvo che si è tenuta questa mattina nella villetta Di Salvo, in via Nazario Sauro.