“Nel tentativo di salvare il salvabile, si sono formate alleanze trasversali e incoerenti, dettate più dalla necessità di occupare spazi di potere che da una visione condivisa. Parte ora un sistema di gestione dalle prospettive incerte, che – prosegue – rischia di restare inefficace se – come troppo spesso accade – non verranno garantite le risorse necessarie per affrontare le vere priorità: strade, scuole, servizi pubblici. La Sicilia ha bisogno di andare oltre questo stallo, ma è difficile comprendere come ciò possa accadere senza un cambio radicale di rotta”.
“È il momento di passare dalle parole ai fatti. Le istituzioni, il mondo produttivo e la società civile devono collaborare concretamente per spingere la politica ad uscire dal guado. Solo un’azione condivisa, fondata su obiettivi chiari e scelte coraggiose, potrà affrontare e trovare soluzioni che migliorino la vita dei siciliani. La Democrazia Cristiana sta cercando di mettere in campo qualcosa di nuovo partendo dai giovani, dalle donne, dagli studenti: è il nostro segnale forte di cambiamento che vogliamo portare avanti”, aggiunge Cirillo.
“Se poi per rimettere insieme le tante ipocrisie si deve – come dice Raffaele Lombardo leader di Grande Sicilia – ripartire dal rimpasto nel governo di Centrodestra, dia lui l’esempio, parta dal Comune di Palermo, dove il sindaco è parte importante del suo nuovo partito Grande Sicilia. Lo faccia dando equilibrio al giusto peso che hanno i partiti in giunta, cominciando proprio dalla Democrazia Cristiana che, da oggi, con l’adesione del consigliere Puma, che ringraziamo per la Sua scelta coraggiosa, ha ben sei consiglieri e un solo assessore. Ma riteniamo che bisogna andare oltre le logiche delle poltrone e dei rimpasti e per una volta guardare alle soluzioni dei tanti problemi urgenti. La Sicilia ha bisogno di una svolta, non di nuovi equilibri tra correnti e poltrone. Serve coraggio, serve visione. E soprattutto serve responsabilità, cominciando ad affrontare il problema più grande – la dispersione della più grande risorsa che abbiamo – i nostri giovani”, conclude Cirillo.