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Il resoconto

Situazione siccità: nel mese di maggio piogge localmente abbondanti in Sicilia, benefici sulle colture ma criticità sulle riserve idriche

sabato 7 Giugno 2025

Il mese di maggio è stato segnato in particolare da un singolo evento anomalo, la tempesta Ines, ovvero una circolazione depressionaria formatasi sul Nord Africa che il giorno 15 è stata da sola responsabile di buona parte degli accumuli mensili. Si tratta della seconda volta in 3 anni, dopo maggio 2023.

Tuttavia, mentre nel 2023 il numero di giorni piovosi e gli accumuli mensili erano risultati del tutto anomali rispetto alle serie storiche, producendo seri danni alle produzioni cerelicole, foraggere e viticole, questa volta gli impatti negativi sono risultati limitati.

Come già sappiamo, secondo quanto viene fuori dagli ultimi dati, il 2024 è stato il più arido, caratterizzato da temperature più alte e scarsità di piogge senza precedenti, confermando fino a questo momento questa tendenza. Il 2023, invece, il quarto anno consecutivo con precipitazioni al di sotto della media storica. Abbiamo visto nei mesi scorsi che gli invasi sono sempre più secchi e le ultime piogge non sono riuscite a riempirle, solo a marzo, per esempio si conta meno del 90% di acqua. Secondo i dati raccolti da Anbi (Associazione Nazionale Consorzi di gestione e tutela del territorio e acque irrigue), l’osservatorio risorse idriche, si tratta di un valore così basso che non si registrava addirittura dal 2010.

Le alte temperature hanno prosciugato gli invasi rendendo la situazione idrica sempre più problematica. E se consideriamo già la scarsa disponibilità di acqua, la nostra terra ha poche speranze di vedere un barlume di luce nei prossimi anni. Una crisi che sta cominciando a diventare strutturale. Se prima sapevamo che pioveva una certa quantità di acqua di pioggia, 700 millimetri circa, adesso il dato è variato, sceso fino a 400 millimetri d’acqua. Di conseguenza, una minore quantità di pioggia corrisponde a una minore quantità di acqua disponibile negli invasi artificiali, una minore ricarica di risorsa idrica e così via.

Nel mese di aprile (clicca qui) la precipitazione media regionale in base ai dati della rete Sias (servizio informativo agrometeorologico siciliano) risulta di 29 mm, circa il 30% in meno rispetto alla norma del mese di aprile per il periodo 2003-2022 pari a 44 mm circa.

Il numero medio di giorni piovosi è risultato pari a 4,2 rispetto ad un valore normale di 6, con spiccata variabilità tra il massimo di 11 giorni piovosi registrati dalla stazione Cesarò Monte Soro (ME) ed il minimo di 0 giorni piovosi registrati dalla stazione Licata (AG), dove si sono verificati durante il mese quattro eventi piovosi senza però raggiungere 1 mm di accumulo nel singolo giorno.
Il massimo accumulo giornaliero pari a 63 mm è stato registrato giorno 23 dalla stazione di C.da S. Severino a Caltagirone (CT) in occasione di fenomeni temporaleschi anche molto intensi che nella zona hanno prodotto grandinate, determinando anche locali danni sugli agrumi in allegagione.
Cosa è successo nel mese di maggio?
Il mese ha conosciuto in realtà diverse fasi di relativa instabilità, che tuttavia hanno di volta in volta interessato porzioni limitate del territorio regionale e più frequentemente il versante tirrenico messinese.
Solo nell’ultima parte del mese la stabilità si è fatta persistente.
Il numero medio di giorni piovosi è risultato pari a 5, superiore alla norma del mese, pari a 3, ma ben lontano dagli 11 giorni piovosi registrati nel maggio 2023. Il numero massimo di giorni piovosi, 10, è stato registrato dalla stazione Cesarò Monte Soro (ME), mentre 1 solo giorno piovoso è stato registrato a Licata (AG).
L’accumulo medio regionale mensile in base ai dati della rete Sias risulta pari a 52 mm, di ben 33 mm superiore alla norma di maggio del periodo 2003-2022, con un’enorme variabilità territoriale che va dall’accumulo mensile massimo, pari a 127,4 mm, registrato dalla stazione Linguaglossa Etna Nord (CT), a quello minimo pari a 6,6 mm registrato dalla stazione Licata (AG).
Il massimo accumulo giornaliero, pari a 80 mm è stato registrato il giorno 15 dalla stazione Termini Imerese (PA), tuttavia sulla più fitta rete Drpc sono stati registrati quel giorno accumuli fino a 129 mm nelle aree più interne del Palermitano.
Nubifragi più tipicamente autunnali hanno interessato giorno 15 la fascia meridionale occidentale e il Palermitano, con disagi soprattutto nei centri abitati, mentre il giorno 16 sono degne di nota le piogge intense che hanno interessato una stretta fascia tra il centro urbano di Messina e la catena dei Peloritani, al di fuori della portata della rete Sias.
L’Ancipa, nel mese di maggio ha raggiunto i 25,19 mmc. Il lago Arancio 9,06; il Castello 9,70; il Cimia 1,44; il Comunelli 0,08; il Disueli 0,35; il Don Sturzo 39,86; il Fanaco 4,69; il Furore 1,41; il Gammauta 0,26; il Garcia 19,59; il Gorgo 0,46; il Lentini 98,66; il Nicoletti 4,71; l’Olivo 4,38; il Paceco 3,07; il Piana degli Albanesi 11,29; il Piano del Leone 3,38; il Poma 29,63; il Pozillo 32,80; il Prizzi 4,34; il Ragoleto 9,23; il Rosamaria 22,89; il Rubino 4,27; il San Giovanni 8,38; il Santa Rosalia 13,41; lo Scalzano 7,16; lo Sciaguana 5,12, il Trinità 3,99 e il Zafferana 0,06.
Nel mese di maggio come è noto le piogge, pur desiderate per il loro apporto idrico, sono anche molto temute per i danni che possono causare. In questo caso, i danni appaiono molto limitati, ovvero la fienagione è stata ostacolata solo temporaneamente ed ha potuto beneficare quasi ovunque di una rapida asciugatura del foraggio dopo gli eventi piovosi; nelle aree di montagna gli apporti idrici hanno ulteriormente favorito una già buona produzione.
Anche sui cereali si segnalano solo casi limitati di allettamento e assenza di danni alla qualità sulla produzione in avanzata fase maturazione, mentre sulle produzioni tardive le piogge hanno creato condizioni più favorevoli per l’ultima fase dell’accumulo di amidi nelle cariossidi.
Quindi una situazione positiva.
Su vite si segnalano focolai di peronospora relativamente circoscritti, considerato che sia i trattamenti di copertura che eventuali trattamenti successivi non sono stati in genere ostacolati da condizioni di impraticabilità dei suoli. La buona ventilazione asciutta seguita agli eventi piovosi ha contribuito a limitare le infezioni.
Per ciò che riguarda i bilanci idrici, le piogge di maggio hanno portato beneficio alla dotazione idrica dei suoli, favorendo lo slittamento in avanti dell’avvio della stagione irrigua, almeno laddove gli apporti sono stati significativi. E’ risultato molto limitato invece l‘accumulo di nuove riserve idriche nel sistema degli invasi, dal momento che, dopo le scarse piogge di aprile, i suoli sono stati in grado di assorbire la maggior parte delle pioggia caduta senza rilasci consistenti nel reticolo idrografico. Nel medio periodo risultano pertanto deficit pluviometrici ancora importanti specie in Sicilia occidentale e sulla fascia meridionale, così come sul settore ibleo.
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