Aspettando Godot. O in questo caso la riqualificazione della Costa Sud. La speranza è che il futuro dell’arenile della II Circoscrizione sia diverso rispetto a quello dell’opera teatrale di Beckett. Sui sette chilometri di litorale di via Messina Marine si gioca una delle partite più importanti per la città di Palermo. Alcuni progetti sono partiti, anche se al netto di alcuni ritardi. Per altri invece è notte fonda. Esempio scolastico di questo è il pontile di Romagnolo. Un pugno in un occhio in un’area dall’alto potenziale paesaggistico. L’antitesi di quanto auspicato dalla cittadinanza e perfino dall’Amministrazione. Una struttura brutta, sporca e pericolosa. Sia per i cittadini che trascorrono il proprio tempo libero sull’arenile, sia per i poveri amici di strada ridotti a vivere al suo interno. Fatto per il quale la II Circoscrizione di Palermo ha recentemente presentato una lettera, diretta all’assessorato regionale al Territorio e all’Ambiente, chiedendo apertamente l’abbattimento di quanto è rimasto ancora in piedi.
La II Circoscrizione chiede l’abbattimento del pontile di Romagnolo
Nonostante una serie infinita di convegni, eventi e dibattiti vari mossi su uno spartito di parole in pura salsa politica, ci sono zone nella Costa Sud di Palermo in cui, negli ultimi anni, non si è mossa foglia. Basta guarda allo stato comatoso in cui versa proprio il pontile di Romagnolo. Una struttura posizionata all’interno del demanio marittimo, da anni abbandonata a se stessa.
La storia dell’edificio e della relativa passerella in legno è molto travagliata. Un libro le cui pagine raccontano episodi di occasioni sprecate, vandalismo e puro degrado. Oggi invertire la rotta appare difficile. Praticamente impossibile. Fatto per il quale la II Circoscrizione chiede di scrivere la parola fine sull’agonia vissuta dall’edificio. “E’ una struttura irrecuperabile, mai data in concessione e perfino mai inaugurata – spiega il presidente Giuseppe Federico -. Oggi la ritroviamo nel degrado più totale. E’ stata data perfino alle fiamme. Chiediamo la bonifica e la messa in sicurezza dell’area, nonchè l’eventuale demolizione della struttura“.
Il lento e progressivo degrado
Il viaggio all’inferno del pontile di Romagnolo inizia nella seconda decade del 2000, con la chiusura definitiva del programma di guardiania notturna. Da lì in poi, ladri e vandali hanno avuto gioco facile. “E’ una sorta di secondo ecomostro – racconta il consigliere di circoscrizione Giuseppe Guaresi -. Portiamo avanti da anni l’idea di un abbattimento. Non è più utilizzabile. Sulla battigia vengono a giocare anche bambini. E’ pericoloso“.
L’edificio, costruito interamente in legno, è stato perfino dato alle fiamme. Non una volta. Bensì almeno quattro. L’ultimo risale all’estate del 2023, quando il fuoco cinse d’assedio la casetta e le relative pertinenze. “Identificare una zona di Palermo così bella come la Costa Sud con il pontile di Romagnolo è paradossale – dichiara il consigliere di circoscrizione Pasquale Tusa –. E’ un mostro da togliere e da eliminare. Vogliamo capire cosa intende fare la Regione Siciliana“.
E come se non bastasse, le disgrazie non vengono mai da sole. Nonostante l’area sia stata più volte chiusa con delle reti metalliche, gli incivili le hanno tagliate per poi depositare all’interno dell’edificio ogni genere di rifiuto. “Da anni il pontile di Romagnolo ha subito diversi atti di vandalismo – spiega Alessandro Gandolfo, esponente della II Circoscrizione -. Qui sono venuti ad abitare dei senzatetto. Il problema è che stare qui è un rischio anche per loro. Bisogna rimuoverlo, in modo da potere ricominciare da capo e rilanciare questo pezzo di Costa Sud“.