All’Ars è arrivato il momento della mozione su Gaza. E’ stata quest’ultima l’argomento cardine della seduta di ieri a Sala d’Ercole. Dopo il rinvio dello scorso mercoledì, per l’assenza del Governo impegnato nelle celebrazioni del sessantesimo anniversario della Conferenza europea di Messina e Taormina, questa volta la calendarizzazione è stata rispettata, ma l’epilogo non è stato dei più felici, con l’ira lampante di tutti i presenti in aula.
Il programma: oggi si vota la mozione. E i Consorzi di Bonifica? C’è una prima data
Il voto della mozione è stato rinviato a oggi. Giorno in cui prenderà inizio anche la discussione generale sui Consorzi di Bonifica.
A stilare il calendario delle prossime settimane è stato il presidente dell’Assemblea Gaetano Galvagno. Martedì 1 e mercoledì 2 luglio saranno interamente dedicati alle interrogazioni, mentre la votazione del ddl sul riordino dei Consorzi di Bonifica avverrà martedì 8. Passaggio che avverrà qualora tutto dovesse filare liscio e il centrodestra trovasse la sintesi sulla copertura finanziaria, poco meno di 10 milioni di euro, e sugli oltre 500 emendamenti presentati sia dai deputati di opposizione che di maggioranza (CLICCA QUI). Insomma, due settimane di tempo potrebbero essere più che sufficienti per trovare la quadra. O almeno è quello che si spera.
Intanto bisognerà riappacificare l’aula dopo gli ultimi dissapori.
La mozione della discordia
Ma perché così tanti malumori?
La mozione calendarizzata per la giornata di ieri era quella presentata dal gruppo parlamentare del Partito Democratico. L’invito posto alla Regione era quello di avviare con urgenza interlocuzioni con il Governo nazionale per garantire l’immediato arrivo degli aiuti umanitari alla popolazione di Gaza e mirate a riconoscere lo Stato di Palestina come libero, sovrano e autonomo, oltre ad assumere una chiara posizione da parte dell’Italia rispetto ai crimini di guerra compiuti dal Governo Netanyahu e sospendere di ogni forma di relazione istituzionale con il Governo di Israele (CLICCA QUI).
Il presidente Galvagno ha aperto i lavori annunciando la presentazione di un emendamento interamente sostitutivo a firma di tutti i capigruppo di maggioranza. Scelta che non è stata condivisa dalle opposizioni. PD e M5S hanno lamentato stravolgimenti rispetto al testo iniziale, con l’accantonamento, all’interno della nuova mozione, della richiesta unanime di interrompere i rapporti con il Governo di Israele. Se da un lato si concorda sulle atrocità vissute dal popolo palestinese che vive all’interno della Striscia di Gaza, dall’altro sono comunque emerse le diverse visioni politiche su una questione internazionale alquanto spinosa.
Una spaccatura talmente profonda che non ha permesso ai capigruppo di trovare una sintesi su una mozione unitaria. Tutto rimandato a domani.
Le opposizioni al presidio di Sigonella
Mentre a Sala d’Ercole si discute della mozione e di aiuti concreti, tra cui anche la possibilità di aprire un corridoio umanitario per i rifugiati palestinesi bisognosi di cure e interventi sanitari, come suggerito dal gruppo dem, pentastellato e dal leader di Controcorrente Ismaele La Vardera, le richieste di un intervento da parte del Governo regionale arrivano anche dalla piazza.
E’ stato infatti ribadito nel corso della seduta di ieri la partecipazione delle forze di opposizione al presidio a Sigonella, base militare americana, posta alle porte di Catania. La paura della guerra e di possibili ripercussioni anche sul territorio siciliano hanno spinto la Cgil regionale, l’Anpi, la comunità Sant’Egidio, Legambiente, Libera, Uisp e Zero Waste regionali ad organizzare il presidio per sabato 28 luglio. Tante le adesioni già pervenute. La richiesta è chiara: riprendere la strada della diplomazia, cessare i conflitti, il genocidio a Gaza e l’escalation che sta producendo morte e distruzione, fino al raggiungimento del disarmo.