Alla Città Metropolitana di Palermo tutti i partiti hanno da oggi il proprio capogruppo. Tranne Forza Italia. Si è conclusa intorno alle 13 la seduta del Consiglio Metropolitano. La prima sessione che ha visto il sindaco Roberto Lagalla impegnato da presidente. Riunione nella quale sono stati affrontati temi politici ed economico-finanziari. Sala Martorana ha infatti approvato il rendiconto 2024, così come una variazione di bilancio necessaria a sanare un vulnus relativo ai fondi per le periferie. Dopodiché, sono stati affrontati due dei temi chiave per la prosecuzione dei lavori a Palazzo Comitini: la composizione dei gruppi consiliari e la redazione del nuovo Statuto.
Scelti i capigruppo, manca solo Forza Italia
Con riguardo al primo punto, quasi tutti i partiti hanno annunciato in aula la scelta del proprio capogruppo. Partendo dalle opposizioni, il PD ha optato per nominare il sindaco di Carini Giovì Monteleone. L’Alternativa, soggetto politico che racchiude in sè M5S, AVS e Controcorrente, ha scelto l’ex capogruppo pentastellato al Comune di Palermo Antonino Randazzo. Passando alla maggioranza, la Democrazia Cristiana ha sciolto le riserve, ufficializzando il profilo del primo cittadino di Lercara Friddi Luciano Marino. Dario Chinnici e Giovanni Di Giacinto rappresenteranno singolarmente Lavoriamo Per Palermo-Grande Sicilia e Lega. Mentre Fratelli d’Italia ha selezionato il nome del sindaco di Ficarazzi Paolo Martorana.
C’è però un gruppo che manca all’appello. Quello più rappresentato alla Città Metropolitana, ovvero Forza Italia. Gli azzurri si sono voluti prendere qualche giorno in più per dichiarare la propria scelta. Una riflessione necessario anche in vista delle future nomine dei consiglieri delegati e, soprattutto, della casella di vicesindaco metropolitano la quale dovrebbe andare alla corrente vicina al deputato regionale Edy Tamajo.
C’è la bozza di Statuto
A presiedere la seduta, come detto, c’era il sindaco Roberto Lagalla. Il numero uno di Palazzo Comitini ha annunciato la redazione della bozza di Statuto. Documento chiave nei lavori di tutte le ex Province. “A livello regionale è stato istituito un gruppo di lavoro che ha coordinato la predisposizione di un documento tipo, capace di garantire i principi di liceitá. La commissione ha concluso i lavori. Perciò ho invitato il segretario generale a distribuire la bozza dello Statuto, in modo che il Consiglio si possa esprimere per il parere necessario all’approvazione da parte dell’Assemblea dei Sindaci. Questo Consiglio si dovrà inoltre esprimere votando il regolamento“.
Approvato il rendiconto 2024
Poi si è passati all’analisi degli atti all’ordine del giorno. Il Consiglio Metropolitano di Palermo ha approvato il rendiconto 2024. Documento contabile che rappresenta la fotografia della gestione dello scorso anno. Un bilancio chiuso con il segno attivo e con un avanzo vincolato da 23 milioni di euro. Non sono mancate le polemiche. In particolare su alcune voci specifiche, come quella dei debiti commerciali e le spese di rappresentanza. Capitolo da 43.000 euro su cui gli esponenti del PD e del M5S in aula non hanno mancato di rappresentare le proprie perplessità.
L’aula ha inoltre dato il via libera anche alla variazione di bilancio necessaria a sanare una “svista” relativa ai fondi per le periferie. Variazione di bilancio approvata per sanare una svista relativa ai fondi per le periferie. Risorse destinate all’ex Provincia dalla presidenza del Consiglio dei Ministri. Rinviata invece l’altra delibera importante di giornata, ovvero quella su servizi di trasporto privato come taxi, NCC e carrozze a trazione animale. La seduta è stata così aggiornata alla prossima settimana, vista la necessità di trattare alcuni documenti contabili entro il 31 luglio.