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L'intervista

Capaci (PA), sindaco Puccio: “Dalla memoria del 23 maggio 1992 al rilancio di una comunità”

domenica 24 Agosto 2025
Pietro Puccio

Capaci. Un paese che, in appena sei lettere, porta addosso il peso della storia e dell’Italia intera. Ma sotto il nome che richiama ogni anno una memoria nazionale, c’è un tessuto urbano da amministrare giorno per giorno, con i problemi, le risorse, le grandi potenzialità e i limiti di un  comune costiero della provincia di Palermo.

Ne parliamo con il sindaco, Pietro Puccio in un’intervista che attraversa servizi, giovani, ambiente e prospettive, senza dimenticare ciò che Capaci è stata e continua a rappresentare.

Chi è Pietro Puccio

Pietro Puccio, nato a Capaci il 24 luglio 1954, è figura centrale nella vita amministrativa del comune. È stato per la prima volta eletto sindaco nel gennaio 1994, poco dopo la strage di Capaci del 23 maggio, e ha guidato il paese fino al 1996; in quel periodo ha avviato un percorso di “dolce rivoluzione” improntato alla legalità e alla partecipazione civica, diventando il primo comune in Italia a costituirsi parte civile al processo Falcone.

Nel 2018 è tornato alla guida del municipio con la lista civica “Direzione Capaci”, ottenendo il 58 % dei voti, sostenuto da forze del centrosinistra e dal movimento locale “La Prospettiva”. È stato nuovamente riconfermato nel maggio 2023 per il quinquennio 2023‑2028.

Tra gli atti amministrativi più importanti della sua gestione, spicca l’adozione del nuovo regolamento per l’affidamento dei beni patrimoniali comunali, una misura volta a ottimizzare la gestione delle proprietà pubbliche.

Un punto chiave dell’azione amministrativa è stato l’assegnazione di diversi locali confiscati alla mafia a Enti e Associazioni, trasformandoli in risorse per la collettività. È stata avviata la ristrutturazione di 3 immobili che saranno affidati, con bando pubblico e a canone sociale, a famiglie in difficoltà.

Campo sportivo di Capaci

La pianificazione urbanistica e infrastrutturale è stata al centro con la redazione e approvazione del Piano triennale delle Opere Pubbliche 2025/2027, che include cinque interventi di riqualificazione urbana con fondi del PNRR: il rifacimento del lungomare con fondi della FUA e la messa in sicurezza dell’ingresso del paese lato Palermo, la realizzazione del Museo del Mare. A settembre inizieranno i lavori per l’ampliamento del Cimitero comunale mentre sono in corso i lavori per la ristrutturazione del campo sportivo che diventerà una vera e propria Cittadella dello sport.

Villa comunale di Capaci

L’Amministrazione ha anche lavorato sulla riorganizzazione del personale, con piani di fabbisogno e la stabilizzazione dei lavoratori ASU. Importante anche l’approvazione del regolamento per la Villa comunale Principessa Mafalda di Savoia, con l’avvio della realizzazione di un parco inclusivo al suo interno, mirato a migliorare la fruibilità degli spazi pubblici per tutti i cittadini. Entro settembre sarà affidata, con bando pubblico, a privati.

Oltre al ruolo comunale, Puccio è stato presidente della Provincia di Palermo (1996‑98) ed è oggi impegnato negli enti territoriali locali come Presidente di consorzi per lo sviluppo (GAL e GAL Pesca), oltre a ricoprire incarichi nell’AICCRE regionale e nazionale e nel Comitato Politico del CCRE.

 

L’intervista

 

– Sindaco, amministrare Capaci significa convivere ogni giorno con un nome che ha un peso enorme. Lei, personalmente, come lo vive?

Come una sfida per dimostrare che Capaci non è solo un pezzo di autostrada”.

 

– Ogni anno il 23 maggio Capaci torna al centro dell’attenzione nazionale. Ma fuori dalle celebrazioni, quanto la memoria si traduce in impegno quotidiano da sindaco?

“La memoria non può essere la celebrazione di un giorno, questa è solo retorica. La memoria deve essere dinamica e ricordarci sempre quello che non dobbiamo essere e la strada che dobbiamo percorrere”.

 

– Capaci ha un grande potenziale turistico. mare, posizione, identità. Ma resta spesso un luogo di passaggio. Come si cambia marcia?

“Capaci comincia ad essere punto di arrivo, sono più di cento i Bed and Breakfast e le case vacanze con circa 300 posti letto. Con la riqualificazione del lungomare e la piena attuazione del P.D.U.M., che è stato approvato definitivamente, ci giochiamo delle importanti opportunità. Una attenzione particolare ci vedrà impegnati nel miglioramento dei servizi alla città ed ai visitatori”.

 

Nel 2018 ha ereditato un bilancio comunale critico. Quali risultati rivendica oggi e quali sono le priorità e gli investimenti strategici per il futuro di Capaci?

“Nel 2018 avevamo pignoramenti per circa 1,5 milioni di euro, oggi ridotti a circa 10 mila euro. In questi anni abbiamo pagato 4 milioni di debiti fuori bilancio lasciateci in eredità dalla precedente Amministrazione Comunale (non pagavano nemmeno le bollette della energia elettrica e del gas). Abbiamo risanato il bilancio, abbiamo superato egregiamente la verifica della Corte dei Conti, e adesso guardiamo con fiducia al futuro. La priorità è costituita dalla chiusura dei cantieri aperti e dalla realizzazione del Museo del Mare”.

Comune di Capaci – Palazzo Pilo

 

– I giovani sono spesso costretti a cercare altrove opportunità. Che risposta state dando sul territorio per contrastare l’emigrazione?

“Un Ente Locale può fare poco per fermare questa emorragia, non abbiamo strumenti per intervenire in questa direzione. Di recente abbiamo accreditato il nostro Comune presso il Ministero competente ed abbiamo avuto finanziati due Progetti per il Servizio Civile Nazionale annuale, che ci ha consentito di coinvolgere una ventina di giovani per un anno, così come pure con un P.U.C. (Progetto di Utilità Collettiva, abbiamo avviato un’altra ventina di cittadini in condizioni sociali disagiate per un anno per lo svolgimento di diverse attività nell’ambito dei servizi ausiliari comunali”.

“Sono risposte certamente insufficienti, ma le politiche sociali ed occupazionali vanno strategicamente pensate, studiate ed applicate a livello di direttive regionali o nazionali. Uno strumento efficace potrebbe essere quello di togliere quelle norme che, di fatto, impediscono agli Enti Locali di fare nuove assunzioni, costringendoli a dover erogare i servizi ai cittadini con un personale insufficiente e con un’età media ormai altissima”. 

 

– Parlando di ambiente: rifiuti, mare, pulizia urbana. A che punto siamo?

“Siamo partiti nel 2018 ereditando il 9% di raccolta differenziata, oggi abbiamo raggiunto il 70%, la pulizia urbana, rispetto ad anni fa, è nettamente migliorata anche se ci sono ancora ampi margini di miglioramento”.

 

“Partecipiamo costantemente a tutte le campagne di sensibilizzazione per la tutela e la salvaguardia dell’ambiente, ci preme molto presentare il nostro paese sempre più pulito sull’aspetto del decoro urbano, anche se molto rimane da fare, l’anno scorso abbiamo destinato tutti i fondi della democrazia partecipata all’acquisto ed alla distribuzione gratuita a beneficio dei nostri concittadini di 500 piantine di ulivo, un piccolo intervento simbolico ma assai significativo”.

“L’anno prossimo ci presenteremo per la nuova stagione estiva con un nuovo look del nostro lungomare, grazie all’approvazione definitiva del P.U.D.M., al rifacimento radicale dell’area a posteggio ex Copacabana e ad un intervento di riqualificazione e rigenerazione urbana del lungomare “Mediterraneo” di circa un milione di euro, finanziato con i fondi FUA”.

 

– Capaci è dentro un’area metropolitana complessa. Come vanno i rapporti con Palermo e gli altri comuni?

“I rapporti con gli altri Comuni sono buoni, l’handicap, il punto maggiore di criticità è rappresentato dal fatto che la Città Metropolitana guarda maggiormente a Palermo e presta poca attenzione a tutto il resto”.

 

– Se dovesse descrivere oggi Capaci in quattro parole?

“Comunità rimessa in cammino”.

 

– E infine: qual è il sogno che vorrebbe lasciare a Capaci?

“Una Capaci che, dopo l‘approvazione del Piano Urbanistico del Demanio Marittimo, pianifica e definisce l’assetto definitivo del nostro lungomare, ricominci a guardare con attenzione alla sua montagna (stiamo lavorando per realizzare una rete di percorsi interpoderali da mettere in rete con quelli esistenti di montagna Raffo Rosso) e la restituzione alla fruizione dei cittadini di tutta l’area della ex Cava”.

Ex Cava Sensale

“Entro la fine dell’anno pubblicheremo un bando per l’acquisizione di una idea progettuale per rendere certezza questo sogno”.

 

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