“L’intenso dibattito d’Aula sulla manovra ter ha messo in evidenza l’azione compatta e determinata del Pd e delle forze di opposizione che non si sono lasciate intimidire da bavagli regolamentari e tagliole imposti dal governo Schifani. Al tempo stesso sono emerse con evidenza le divisioni e i litigi di un centrodestra impantanato in una lotta profonda al proprio interno, con una parte politica che ha tentato di lanciare un’Opa sulla leadership di maggioranza”. Lo dice Michele Catanzaro, capogruppo del Pd all’Ars.
“Per quel che riguarda il gruppo Pd – aggiunge l’esponente Dem – rivendico con orgoglio la nostra battaglia d’Aula dai banchi dell’opposizione che è servita a stralciare norme che erano state presentate come ‘indispensabili e urgenti’ ma che in realtà sarebbero servite a tutelare interessi, non solo politici, di una parte del centrodestra. Abbiamo toccato il cuore di quegli interessi, mi riferisco ad esempio all’articolo 3 sul patrimonio immobiliare, all’articolo 11 sui cosiddetti ‘laghetti artificiali’ o al comma 4 dell’articolo 12 in materia di sanità. Ribadiamo ancora una volta che la Sicilia merita un governo libero, capace di non appiattirsi ad interessi particolari che hanno caratterizzato buona parte dell’esame della manovra ter e che, grazie al lavoro d’aula del Pd e delle opposizioni, sono rimasti fuori. Quella parte politica che pensava di potersi comportare da ‘padrone’ a Sala d’Ercole – conclude Catanzaro – se ne faccia una ragione”.