E’ stata allestita a Palazzo Comitini, storica sede dell’ex Provincia di Palermo, la camera ardente per rendere omaggio a Francesco Musotto, morto ieri all’età di 78 anni.

Per due volte, negli anni ’90 e primi 2000, con Forza Italia fu eletto alla guida della Provincia. Oggi Palazzo Comitini è sede della Città metropolitana del capoluogo siciliano. Da qui la scelta del sindaco Roberto Lagalla per l’ultimo saluto all’esponente politico, che è stato anche ex europarlamentare e membro dell’Assemblea regionale siciliana.
Domani previsti i funerali. La messa verrà celebrata alle 10 presso la Parrocchia Maria SS. Assunta a Valdesi.
Avvocati, rappresentanti politici, impiegati (ed ex) della Provincia: a un’ora dall’apertura della camera ardente sono già un centinaio i presenti che rendono omaggio a Francesco Musotto, ex presidente della provincia di Palermo scomparso nel pomeriggio di ieri a 78 anni.
Presenti, oltre alle due figlie, tra gli altri il coordinatore regionale di Forza Italia Marcello Caruso, l’assessore regionale ai Beni culturali Francesco Scarpinato, il presidente del Consiglio comunale di Palermo Giulio Tantillo e diversi sindaci della Città metropolitana: la chiusura della camera ardente è prevista alle 20:30.
Il cordoglio della politica

“Oggi la Sicilia perde un uomo d’altri tempi, un grande politico, un grande professionista, un grande avvocato, una persona eticamente irreprensibile che ha fatto grande la provincia di Palermo ma anche il parlamento europeo, perché ha rappresentato la Sicilia senza se e senza ma in un contesto particolare”. A dirlo è l’assessore regionale ai Beni culturali, Francesco Scarpinato, alla camera ardente per rendere omaggio a Francesco Musotto, a Palazzo Comitini, a Palermo.
“Anche all’Assemblea regionale ha ben figurato con le interrogazioni e gli interventi che faceva – aggiunge Scarpinato -. Si è battuto senza soluzione di continuità per fare grande la Sicilia. Ce ne sono tanti di aneddoti che mi legano a lui: posso raccontare un Musotto dotato di grande umanità, che ascoltava e sapeva consigliare; era sempre pronto a dare una pacca sulla spalla, spronare ed essere un riferimento. I giovani che si affacciavano alla politica avevano bisogno di consigli da parte di una persona come lui, che aveva dato il la a una Sicilia che voleva andare avanti e aveva bisogno di riscatto e rilancio“.

“L’ultimo incontro con Musotto è stato in un bar a Pollina: eravamo io, lui e mio figlio e parlammo per ore di politica. Credo che a lui negli ultimi anni sia mancato proprio questo, la politica e l’attività amministrativa: ha vissuto per la politica, amava far del bene alle persone ed è questo il mio più grande ricordo di Musotto”. Lo sottolinea il presidente del Consiglio comunale di Palermo, Giulio Tantillo.
“Siamo stati in Forza Italia insieme, abbiamo entrambi origini pollinesi e ci conosciamo da una vita – continua Tantillo – È stato un grande presidente della Provincia di Palermo: con Musotto scompare uno degli uomini che più ha dato lustro alla Sicilia. Lui aveva un modo tutto suo di concepire la politica: la vedeva nella sua sfaccettatura originale, vivendola per gli altri. Qui a Palazzo Comitini ho visto un grande ricordo di tutti i dipendenti ed ex dipendenti: ha fatto grande questa struttura e ha fatto il bene di tanta gente”.

“Con Musotto ho vissuto l’esperienza più bella della mia vita amministrativa: era una persona di grande carisma e professionalità, la Provincia deve tantissimo al lavoro che ha fatto e ancora oggi ci viene a mancare la sua grande intelligenza politica”. Così il coordinatore regionale di Forza Italia, Marcello Caruso.
“Dentro Forza Italia ha una storia e una cultura che è liberale, libertaria e di grande valenza e spessore amministrativo – prosegue Caruso -. Coniugare la capacità amministrativa con la visione politica oggi è certamente difficile, credo che Musotto ne fosse l’interprete principale e uomini come lui possono essere importanti per la memoria e l’eredità che lasciano a noi all’interno di un partito che vuole dimostrare cosa significa libertà, individuo e affermazione dei diritti civili”.