“In vista della stagione invernale non possiamo permetterci ritardi. E’ necessario programmare per tempo la campagna vaccinale e coinvolgere attivamente i cittadini, perché solo così potremo affrontare i prossimi mesi con maggiore serenità”.
A dichiararlo è il professor Francesco Vitale, ordinario di Igiene e direttore dell’Unità Operativa di Igiene e Medicina Preventiva del Policlinico ‘Paolo Giaccone’ di Palermo, il quale ricorda che la struttura è anche Laboratorio di Riferimento Regionale per la rete RespiVirNet: “Da qui passano i campioni inviati dai medici sentinella, che ci permettono di capire quali virus circolano e di fornire i dati all’Istituto Superiore di Sanità. È un lavoro silenzioso ma decisivo per la salute pubblica. Settembre è il mese giusto. È il periodo che precede l’inizio delle campagne vaccinali per l’inverno. Dobbiamo arrivare preparati, senza perdere tempo prezioso”.
I dati dell’Isola
Lo scorso anno in Sicilia sono stati analizzati quasi cinquemila campioni, con un aumento significativo rispetto alla stagione precedente. Quasi un terzo è risultato positivo all’influenza, divisa tra virus A e virus B. Oltre all’influenza, la sorveglianza ha registrato la presenza di altri patogeni respiratori, come il virus respiratorio sinciziale, il rinovirus, il metapneumovirus e l’adenovirus.
L’elemento più evidente riguarda i bambini. L’87% dei campioni proveniva da pazienti pediatrici, a conferma che sono loro i più colpiti, mentre negli adulti la diffusione è stata più contenuta anche grazie alle vaccinazioni.
“Questi numeri ci dicono che il mondo delle infezioni respiratorie è molto più vasto dell’influenza – evidenzia -. I sintomi possono sembrare uguali, ma i virus sono diversi. Il vaccino resta fondamentale perché limita i casi più gravi, anche se non ci protegge da tutto. A questo si aggiunge il Covid, che continua a circolare con forme oggi più lievi, ma non per questo trascurabili”.
Bambini, fragili e operatori sanitari
“I bambini sono il principale serbatoio di diffusione. Frequentano la scuola, si contagiano facilmente e portano a casa ogni tipo di infezione. Ecco perché la vaccinazione pediatrica è fondamentale – sottolinea -. Oggi abbiamo anche vaccini spray nasali senza ago: un metodo facile e persino divertente per i più piccoli”.
Ma Vitale ricorda anche chi ha bisogno di una protezione prioritaria: “Gli over 65, i pazienti con malattie croniche come asma, BPCO, tumori o patologie reumatologiche e le donne in gravidanza devono vaccinarsi. Proteggere loro significa proteggere l’intera comunità. Ma anche gli operatori sanitari non sono esenti. Devono essere i primi a vaccinarsi. È un atto di responsabilità professionale e di rispetto verso i pazienti che ogni giorno si affidano a noi”.
Pronto soccorso a rischio sotto pressione
“Se non controlliamo la diffusione dei virus respiratori, i pronto soccorso diventano invivibili. L’affollamento rende complicata la gestione e nei reparti pediatrici il sovraccarico aumenta anche il rischio di trasmissione di infezioni orofecali, come il rotavirus – spiega il professore -. Quando ci sono tanti bambini piccoli ricoverati, con mamme e nonne che li accudiscono, inevitabilmente i rischi di contagio si moltiplicano”.
I dati più recenti confermano questa pressione nel periodo invernale. In Sicilia si registrano tra 1,55 e 1,6 milioni di accessi ai Pronto soccorso, e una quota significativa è legata a influenza e malattie respiratorie. Sono proprio queste infezioni stagionali a generare i picchi che mettono in crisi le strutture, costringendo il sistema a gestire contemporaneamente casi gravi e situazioni che potrebbero essere prevenute con la vaccinazione.
La stessa pressione si riflette sul 118, che nell’Isola gestisce ogni anno oltre 427 mila interventi. Una parte consistente di queste chiamate riguarda proprio difficoltà respiratorie, febbri acute e complicanze influenzali, condizioni che finiscono spesso con l’aggravare ulteriormente il sovraffollamento degli ospedali.
I nuovi strumenti e la rete di sorveglianza
“La prevenzione oggi ha nuove carte da giocare – ribadisce Vitale –. Oltre ai vaccini antinfluenzali, possiamo contare su quelli contro il virus respiratorio sinciziale (RSV) negli anziani e sugli anticorpi monoclonali per i neonati, come il nirsevimab, che fornisce una protezione immediata e che lo scorso anno ha già permesso di proteggere i più piccoli. Dobbiamo sfruttare ogni opportunità che la scienza ci mette a disposizione”.
“Accanto a queste innovazioni, resta fondamentale la capacità di monitoraggio e ringrazio la Regione, i medici di base e i pediatri che ogni anno partecipano alla rete di sorveglianza. Senza il loro impegno, senza i campioni che ci inviano, non potremmo analizzare la circolazione dei virus. È grazie a loro se la Sicilia riesce a essere rappresentata nei dati nazionali e internazionali. La nostra attività si inserisce in un percorso che parte da lontano. Influnet nacque nel 1999-2000 per monitorare l’influenza attraverso i medici sentinella e dal 2023-2024 è stata integrata e trasformata in RespiVirNet, proprio per estendere la sorveglianza anche ad altri virus respiratori che circolano in inverno”.
L’appello
“Una raccomandazione particolare va ai colleghi delle ASP, che con costanza ci aiutano a rendere questo servizio sempre più efficiente. La loro collaborazione è preziosa per tutta la comunità e deve andare di pari passo con l’impegno dei medici di famiglia, che sono il primo contatto con le persone. Devono partire subito con la chiamata attiva dei pazienti, sensibilizzare le famiglie e programmare le vaccinazioni prima che il virus inizi a circolare. Non possiamo aspettare che la gente arrivi da sola: la prevenzione funziona solo se andiamo incontro ai cittadini”.
Poi lo sguardo al livello nazionale: “Il Governo deve approvvigionarsi in tempo utile e distribuire i vaccini senza ritardi ai medici di medicina generale e ai centri vaccinali. Perdere settimane preziose significa arrivare tardi rispetto alla curva epidemica. I dati australiani ci avvertono che la prossima stagione sarà particolarmente intensa. Non possiamo farci trovare impreparati”.
“La vaccinazione è un atto di fiducia nella Sanità pubblica e un gesto altruistico. Quest’anno più che mai serve la collaborazione di tutti: istituzioni, medici e cittadini. Solo così potremo evitare che i pronto soccorso e gli ospedali si riempiano oltre il limite e affrontare l’inverno con maggiore serenità”, conclude.