La Sicilia si trova a fronteggiare una nuova emergenza sanitaria e ambientale, quella della comparsa della Solenopsis invicta, meglio conosciuta come “formica di fuoco”. L’isola è infatti il primo territorio italiano in cui è stata ufficialmente accertata la presenza di questo insetto, tra le specie invasive più aggressive al mondo.
Originaria del Sud America, la formica di fuoco è già diffusa in diversi continenti, dove ha causato ingenti danni economici e sanitari. Nel 2023 i primi avvistamenti in Sicilia sono stati segnalati nella zona di Siracusa; oggi gli esperti dell’Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante (IPSP-CNR) parlano di una rapida espansione in varie province del sud-est, dalle campagne tra Noto, Pachino e Rosolini fino a Ispica.
Punture velenose e rischio anafilassi
La particolarità della Solenopsis invicta non è solo la sua capacità di colonizzare il territorio in poco tempo, ma anche il pericolo che rappresenta per la salute delle persone. Le sue punture, multiple e dolorose, rilasciano un veleno che provoca lesioni cutanee e reazioni infiammatorie. Nei soggetti sensibili possono insorgere reazioni allergiche severe, fino a quadri clinici di shock anafilattico, con conseguenze potenzialmente letali.
Una minaccia silenziosa e difficile da contenere
Ogni colonia può ospitare fino a 250 mila esemplari e costruisce vasti nidi sotterranei difficili da individuare. L’insetto, privo di predatori naturali in Sicilia, si adatta facilmente sia alle zone interne aride che alle aree costiere, trovando condizioni ideali per proliferare. Il rischio non riguarda soltanto la popolazione, ma anche l’equilibrio degli ecosistemi e la biodiversità. La presenza di questa specie potrebbe ridurre drasticamente altre popolazioni di insetti e compromettere la sopravvivenza di specie autoctone.
L’interrogazione presentata da Gilistro è indirizzata al presidente della Regione e agli assessori regionali alla Salute e al Territorio. Le richieste sono precise per predisporre un piano di monitoraggio attraverso l’Osservatorio per le malattie delle piante, avviare campagne di informazione rivolte ai cittadini e, soprattutto, attivare interventi di disinfestazione mirata con esche appositamente sviluppate per eliminare i nidi.
La comparsa della formica di fuoco si inserisce in un quadro già critico per la Sicilia. La regione è reduce da estati segnate da incendi devastanti, crisi idrica e problemi strutturali nei servizi sanitari territoriali. Una nuova emergenza come questa rischia di gravare ulteriormente su un sistema già fragile, richiedendo una strategia coordinata tra autorità sanitarie, enti locali e comunità scientifica.
Cosa fare in caso di puntura di formica di fuoco?
1) Se ti accorgi immediatamente di essere stato punto da una formica di fuoco, alza il braccio in modo tale da evitare un maggiore gonfiore.
2) Lava subito la zona con acqua e sapone per ridurre il rischio di infezioni.
3) Applica ghiaccio avvolto in un panno per alleviare dolore e gonfiore.
4) Nei giorni che seguono, non grattare la parte punta e non cercare di schiacciare le bolle. Aumenteresti soltanto il rischio di infezione.
5) Utilizzare pomate antistaminiche o cortisoniche (su indicazione medica) per ridurre l’infiammazione.
6) Assumere un antistaminico orale in caso di prurito o reazioni diffuse.
7) Rivolgersi immediatamente al pronto soccorso se compaiono sintomi gravi: difficoltà respiratorie, vertigini, gonfiore al volto o alla gola, perdita di coscienza.
8) Chi è allergico alle punture di insetti dovrebbe portare sempre con sé l’adrenalina autoiniettabile (EpiPen) e informare i familiari su come usarla.