“Rimuovere il video del podcast Lo Sperone con l’intervista a Giuseppe Salvatore Riina che elogia suo padre, il capomafia Totò Riina“.
Lo chiede il deputato regionale e leader di Controcorrente, Ismaele La Vardera, che definisce il filmato “agghiacciante”.
“Sto facendo una segnalazione all’Agcom per fare in modo che quando si parli di mafia, si ricordi che questi hanno distrutto la nostra terra e rovinato la vita dei siciliani – dice La Vardera – Ho visto questa puntata ed è un continuo tentare di far passare la figura di Totò Riina come un uomo onesto e contro il sistema, ma la cosa più vergognosa è stata la totale sudditanza degli intervistatori che non sono stati in grado di fare neanche una domanda sulla storia efferata e criminale del padre. Chiedo formalmente al gestore del podcast di togliere questo scempio dalla rete poiché fortemente diseducativo per le nuove generazioni diversamente“.
La Vardera aggiunge: “Un boss mafioso, e non un grande boss italiano come l’hanno definito, come Riina non va ricordato per essere beatifico e chiunque faccia apologia criminale o mafiosa, proprio come hanno fatto questi del podcast solo per fare visualizzazioni online si qualificano da soli“.
“Ho sentito il sindaco di Corleone, ho chiesto di fare un contro podcast nella piazza Garibaldi per raccontare la vera storia di Riina e lo faremo con le vittime di mafia. Un evento che si terrà il 23 settembre in piazza a Corleone, a partire dalle 19 e che vedrà Stefania Petyx moderare. Stiamo invitando figure di spicco nazionale e tutte le vittime di mafia che vorranno parlare“.
Ha poi aggiunto il deputato regionale e leader di Controcorrente, Ismaele La Vardera.
“Ho letto in questi giorni dei post, dove l’autore del podcast davanti il cartello del comune di Corleone scriveva: ‘Non sono un giornalista, sono molto di più’. Nel suo podcast ha affrontato il tema del ‘rispetto’ e della ‘famiglia’ ecco, questo ragazzo ha la possibilità di venire e portare davvero rispetto a quella comunità che da anni cerca di togliersi di dosso la puzza di mafia per respirare un fresco profumo di libertà. Ha la sua occasione per eliminare quello scempio dalla rete e di chiedere scusa a tutti i siciliani“, conclude.