Stamattina, ad Agrigento, presso il Palacongressi – Parco dei Templi, si discute del progetto formativo “Dalla memoria all’impegno: la cultura al dono nelle nuove generazioni” organizzato dal Centro regionale sangue e trasfusionale per promuovere la donazione del sangue.
In un messaggio, il saluto del presidente della Regione Siciliana Renato Schifani.
“Mi dispiace non poter essere lì, ma desidero farvi arrivare tutta la mia vicinanza. Questa non è soltanto una giornata di donazione del sangue.
È un momento che unisce solidarietà e memoria, vita e impegno civile.
Abbiamo voluto istituire tre giornate dedicate alla donazione in Sicilia: il 23 maggio, il 19 luglio e il 21 settembre. Tre date che portano i nomi e il sacrificio di Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e Rosario Livatino. Tre giornate che trasformano il dolore in speranza, la memoria in gesto concreto di vita. Donare sangue significa dare futuro, significa essere parte di una comunità che non dimentica e che sa prendersi cura degli altri. Per questo rivolgo a tutti voi un appello: donate sangue, donate vita. Ogni gesto, anche il più piccolo, può salvare una vita.
Grazie a chi oggi è lì, a chi dona, a chi organizza, a chi rende possibile tutto questo. Il vostro esempio è il segno più bello di una Sicilia che ricorda, che crede, che spera e che non dimentica”.
La donazione del sangue, rappresenta un atto di grande umano valore sociale e sanitario, indispensabile per garantire la continuità delle cure trasfusioni dipendenti e l’autosufficienza di sangue ed emocomponenti con un impatto non solo a livello regionale, ma anche nazionale e internazionale. La donazione, anonima, volontaria, gratuita e responsabile costituisce un pilastro fondamentale per la sicurezza trasfusionale e per la tutela della salute pubblica.
Negli ultimi anni, tuttavia, si registra una progressiva riduzione, a livello nazionale, del numero di donatori periodici nelle nuove generazioni e crescono le difficoltà nel coinvolgimento degli stessi alla cultura del dono anche a causa della sempre maggiore adesione a scorretti stili di vita (alcol, droga, rapporti occasionali/promiscui, ecc.ecc.). A ciò si aggiungono criticità legate alla discontinuità delle donazioni durante la stagione estiva con conseguente rischio di carenze nella disponibilità di sangue e di emocomponenti.
In ambito nazionale, nonostante gli sforzi della rete trasfusionale, di cui fanno parte attiva le Associazioni dei donatori volontari di sangue, il ricambio generazionale dei donatori periodici risulta insufficiente a garantire negli anni futuri l’autosufficienza.
Questo è il quadro dettagliatamente delineato dal Dirigente CRS e Trasfusionale – DASOE Maria Ventura e dal dirigente generale DASOE Giacomo Scalzo.
Tale scenario impone la necessità di azioni mirate di sensibilizzazione, formazione e motivazione rivolte sia agli operatori sanitari che svolgono attività di promozione e raccolta, del sangue e degli emocomponenti, sia ai cittadini, in particolare ai giovani.
Obiettivo del progetto formativo di Agrigento, 21 settembre 2025, è quello di promuovere la cultura del dono del sangue tra i giovani, come espressione di solidarietà e responsabilità civica personale, e quindi collettiva, capace di generare un impatto concreto sulla salute e sulla vita di molte persone.
Infatti, a tal fine, Il Presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, con proprio decreto n. 543 del 22 maggio 2025, ha istituito tre giornate commemorative, il 23 maggio, il 19 luglio ed il 21 settembre, per onorare la memoria dei magistrati Falcone, Borsellino delle loro scorte, Livatino e di tutte le vittime delle organizzazioni mafiose, nella prospettiva di attenuare le criticità estive, rappresentando il giusto connubio fra chi ha sacrificato la propria vita per i valori della giustizia e della crescita culturale e sociale del nostro Paese e chi, attraverso il gesto della donazione per mantenere vivo il ricordo del loro sacrificio, contribuisce ad accrescere la cultura della solidarietà umana e dell’altruismo nelle comunità locali e regionale con particolare attenzione verso i giovani.
Il dono del sangue e degli emocomponenti contribuisce alla riflessione personale sull’altruismo e sul bene comune, aiutando la società tutta ad una maggiore sensibilità nei confronti di chi ha necessità di cure e di aiuto, passando da un atteggiamento egoistico ed egocentrico ad una visione più etica della vita riappropriandoci della nostra umanità.
Gli straordinari risultati, in ordine al numero di unità raccolte, ottenuti sia nella giornata del 23 maggio, ma soprattutto nella giornata del 19 luglio, danno prova
dell’efficacia dell’iniziativa del governo Schifani che ha riscosso una risposta desiderata, ma non prevista né prevedibile che palesa, in maniera inconfutabile, che i giovani, quando coinvolti con testimoni credibili, aderiscono agli inviti assumendosi la responsabilità del supporto a favore di chi ha necessità sanitarie trasfusioni dipendenti.
Investire nella formazione rivolta ai giovani pone le basi per costruire una società più attenta agli stili di vita salutari, più solidale e coinvolta nella vita della
comunità.