E’ scattato martedì 23 settembre il via per la presentazione delle domande di sostegno alle imprese siciliane che sono state colpite dalla siccità. Nello specifico, a far richiesta potranno essere quelle imprese per le coltivazioni ad agrumi, mandorlo, pistacchio e olivo.
Un intervento straordinario per sostenere gli agricoltori siciliani messi in ginocchio dalla siccità del 2024. È questo l’obiettivo della Regione che ha attuato la Misura 23 del Psr 2014-2022, dedicata all’ “Assistenza supplementare agli Stati membri colpiti da calamità naturali”.
Una boccata di ossigeno per le aziende agricole siciliane colpite dalla crisi idrica. “
Il governo Schifani è al fianco delle aziende agricole colpite da siccità con un aiuto concreto. Si tratta di finanziamenti corposi per comparti strategici in grado di dare uno slancio alla nostra economia“, afferma l’
assessore all’Agricoltura,
Luca Sammartino.
Fino al 10 ottobre sarà possibile presentare domanda ad Agea per il sostegno alle coltivazioni di agrumi, mandorlo, pistacchio e olive colpite dalla siccità dal primo gennaio 2024 e da calo produttivo. Gli agricoltori potranno presentare la domanda di aiuto automatica sul portale con l’assistenza di un centro autorizzato di assistenza agricola, che utilizza le procedure e la modulistica rilasciata dal Sian (Sistema informativo agricolo nazionale), necessarie alla compilazione delle domande disponibili presso lo stesso Caa (Centro di assistenza agricola).
Le risorse: 35 milioni interamente dal FEASR
Un pacchetto che vale 35 milioni di euro, tutti a carico del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale. Si tratta quindi di una cifra consistente, suddivisa nello specifico tra i comparti più colpiti, ovvero 18 milioni sono destinati agli agrumi, 11 milioni per il settore olivicolo e 6 milioni da spartire tra mandorlo e pistacchio.
L’intervento arriva dopo che lo Stato e la Regione Siciliana hanno ufficialmente riconosciuto la calamità naturale con delibere e decreti tra maggio e luglio 2024.
Il governo Schifani aveva infatti dichiarato lo stato di calamità naturale da siccità severa nell’intero territorio regionale. La Sicilia è risultaa essere l’unica regione d’Italia e tra le poche d’Europa in zona rossa per carenza di risorse idriche. Una situazione simile a quella del Marocco e dell’ Algeria. Una condizione ‘piega e danneggia’ agricoltori e allevatori, già gravati dalle conseguenze dei fenomeni atmosferici anomali che avevano già colpito l’Isola.
L’allevamento degli animali è stato, infatti, il settore più colpito per l’assenza di foraggio verde e la mancanza di scorte di fieno danneggiate dalle anomale precipitazioni del maggio dell’anno scorso. Il governo regionale aveva quindi incaricato l’Unità di crisi istituita e integrata dai dirigenti dei dipartimenti Bilancio e Programmazione, di individuare possibili interventi strutturali da eseguire con urgenza per fronteggiare la carenza idrica, salvaguardare gli allevamenti zootecnici e le produzioni delle aziende agricole garantendo sufficienti volumi d’acqua.
Una situazione che ha comportato una notevole diminuzione dei volumi d’acqua negli invasi impedendo una regolare irrigazione dei terreni per sostituire la mancanza delle piogge.
Chi potrà accedere agli aiuti
Potranno presentare domanda gli imprenditori agricoli, singoli o associati, purché abbiano un fascicolo aziendale aggiornato, risultino agricoltori attivi nel 2024 e possiedano almeno 2 ettari di colture ammissibili (agrumi, olivo, mandorlo, pistacchio). Per il solo pistacchio, il limite minimo è ridotto a 0,3 ettari.
L’elemento chiave è il danno subito. Il sostegno va solo a chi ha perso almeno il 30% del potenziale produttivo. La Regione Siciliana ha messo a disposizione un layer cartografico elaborato dal Sias (Servizio Informativo Agrometeorologico Siciliano) che suddivide il territorio in tre fasce di danno: basso, medio e alto.
Come funzionano gli indennizzi
Il pagamento dell’aiuto è effettuato in modo forfetario, in conto capitale e non legato a spese documentate. L’ammontare varia infatti in base alla coltura e all’entità del danno, gli importi massimi teorici vanno da 1.000 a 5.000 euro per ettaro a seconda delle colture e delle classi di danno, ma quelli effettivamente pagati saranno ricalcolati sulla base delle risorse disponibili e delle superfici interessate. In ogni caso, nessun beneficiario potrà ricevere più di 25.000 euro. Se le richieste supereranno i fondi disponibili, scatterà una riduzione proporzionale degli importi.
Agea ha previsto una procedura semplificata, attraverso i CAA (Centri di assistenza agricola) ogni produttore riceverà una domanda precompilata con le superfici ammesse, la classe di danno attribuita e l’importo potenziale. Le domande dovranno essere presentate sul portale Sian dal 23 settembre al 10 ottobre 2025. Oltre questa data, le richieste saranno considerate irricevibili.
Si tratta in sintesi di una semplificazione amministrativa che Agea ha messo a disposizione di tutti gli agricoltori e degli operatori del settore per finalità più volte sollecitate dalla filiera: velocizzazione, correttezza e fruibilità dei procedimenti amministrativi. Questa metodologia di semplificazione – ribadiscono da Agea – permetterà di elargire i pagamenti entro 30 giorni dalla chiusura della scadenza della presentazione delle domande automatiche.
Una boccata d’ossigeno per l’agricoltura siciliana?
La misura rappresenta una boccata d’ossigeno per migliaia di aziende agricole siciliane, soprattutto nei comparti tradizionali degli agrumi e dell’olivo, messi a dura prova dall’estate torrida e senza piogge del 2024. Con procedure snelle, controlli rigorosi e scadenze precise, Agea e Regione Siciliana puntano a far arrivare le risorse europee entro l’anno, per ridare fiato a un settore che rischiava di non rialzarsi.