Gli obiettivi oggi sono la valorizzazione delle nostre api, considerata la morte di molti insetti impollinatori a causa delle pratiche di coltivazione aggressive che fanno uso di pesticidi. Per questo motivo la Regione Siciliana ha sostenuto e sostiene gli apicoltori attraverso contributi ad hoc.
Bandi, cifre e risposte pubbliche
Le api sono un presidio di biodiversità. Il dipartimento regionale dell’Agricoltura ha pubblicato qualche giorno fa gli elenchi provvisori delle domande per gli aiuti quinquennali alle aziende del settore dell’apicoltura. In totale, sono state presentate 327 richieste e, di queste, 292 sono state ritenute ammissibili.
A beneficiare degli aiuti saranno coloro che praticano l’attività apistica le aree di elevato valore naturalistico.

La siccità: effetti concreti sugli alveari
La parola “siccità” non è retorica: la Sicilia ha registrato nel 2024-2025 una diminuzione delle risorse idriche e perdite significative nella rete, con impatti che si riversano sull’agricoltura e sull’apicoltura. L’assenza o la riduzione di fioriture, specialemente nelle aree tradizionalmente ricche di essenze mellifere, significa meno nettare disponibile, raccolte più magre e un maggior ricorso a interventi di integrazione alimentare per le famiglie d’api.
Per allevatori e apicoltori ciò si traduce in costi aggiuntivi in alimentazione complementare, trasferimento delle arnie in aree più fiorite o più umide, perdita di produzione commercializzabile e in alcuni casi aumento della mortalità delle colonie, soprattutto quando la difficoltà idrica si somma a stress da patogeni e a parassiti come la varroa.
Le misure straordinarie e i sostegni per il comparto
Oltre ai bandi per l’apicoltura, la Regione ha previsto anche degli strumenti finanziari e amministrativi per far fronte alla crisi idrica. Dall’attivazione della Misura 23 del PSR, ovvero il sostegno eccezionale per calamità naturali, ai provvedimenti per consentire alle aziende di utilizzare risorse idriche disponibili in modo rapido e controllato. Annunciati poi anche degli stanziamenti a favore di colture particolarmente colpite.
Misure che mirano a tamponare i danni immediati e a sostenere gli investimenti di resilienza.
Cosa chiedono gli apicoltori?
Le richieste del settore sono chiare e pragmatiche, semplificare e velocizzare le procedure di accesso ai contributi, prevedere indennizzi per le perdite produttive causate dalla siccità, finanziare percorsi di formazione sulla gestione della risorsa idrica e sul contenimento dei parassiti, e favorire investimenti in logistica e tracciabilità per valorizzare il miele siciliano sui mercati nazionali e internazionali.
Le associazioni di categoria richiamano inoltre l’attenzione sul ruolo degli apicoltori come custodi di ecosistemi. Tutelare le api significa proteggere impollinazione, biodiversità e filiere agricole. Il comparto apistico italiano si conferma un settore strategico per l’agricoltura e per la tutela della biodiversità. Tra cambiamenti climatici, concorrenza estera e necessità di innovazione, il futuro delle api e degli apicoltori dipenderà dalla capacità di coniugare sostenibilità economica e ambientale.
Un equilibrio che, oggi più che mai, richiede visione, investimenti e politiche stabili.