Condividi
Di Annalisa Ciprì e Fabiana Mascolino

Bocciata la mozione di sfiducia, Schifani: “Cuffaro uno scossone. Opposizione senza progetto”

martedì 2 Dicembre 2025

Dopo circa 5 ore di dibattito è stata bocciata, senza nessun colpo di scena e con il rispetto dei pronostici, la mozione di sfiducia. Assenti De Leo, Ferrara e Pace.

Alle ore 14:00 i deputati regionali sono tornati ad occupare i banchi si Sala d’Ercole, ad un mese di distanza dall’ultima volta, per votare la mozione di sfiducia al presidente della Regione Renato Schifani. Tensione e fibrillazione. Già dalle prime ore del mattino l’aria che si respira tra i corridoi di Palazzo dei Normanni non è di certo quella di una tipica giornata pre natalizia.

La seduta ha visto anche l’intervento del governatore azzurro. Discorso che arriva a quattro mesi dall’ultimo. In quell’occasione, nei primissimi giorni di agosto, andava in scena la votazione degli articoli dalla manovra ter e l’applicazione della tagliola, strumento previsto dal regolamento parlamentare che permette di velocizzare il voto d’aula, impedendo di fatto gli interventi dei deputati sulle norme in esame (CLICCA QUI).

L’intervento di Schifani

Arriva dopo circa 4 ore l’intervento del presidente della Regione Renato Schifani. 

Renato Schifani

E’ stato uno scossone quello successo con Cuffaro a cui sono seguite delle scelte. Resta inalterata la mia stima con i due assessori Albano e Messina. Ci sono altri casi, ma sono garantista. Fin quando ci sono delle indagini non acclarate da sentenze è doveroso attendere, a meno che non si trovi davanti a casi evidenti. La responsabilità del governo qual è? Abbiamo il grande occhio o il Grande Fratello? Ci siamo dati delle regole abbiamo sottoscritto accordi con enti pubblici e trasparenti“.

Rivolgendosi alle opposizioni: “Non c’è un vostro progetto, accuse e nefandezze. Ho ascoltato ore di interventi senza progetto o proposte. Conte ha scelto il murales i Falcone e Borsellino per contestarmi e questo non lo accetto. Il mio governo si è impegnato nell’antimafia come mai avevano fatto i precedenti“.

Con l’onorevole Pellegrino stiamo facendo tanto. La democrazia dell’alternanza è sacra. “Invece del premio sull’ambiente, dovevo ricevere il premio della sporcizia”, questo mi è stato detto da un giornale. Io non mi preoccupo per me, ma per voi. Così si rischia di parlare e poi degenerare. Situazione finanziaria: la Regione è passata da speculativa a stabile. Abbiamo aumentato l’immissione di liquidità, il numero medio oggi abbiamo puntato sull’Irfis e numero medio di oltre 10mila, in tre anni abbiamo erogato mezzo miliardo. Ecco perché cresce economia e crea lavoro. Sta dando risultati. C’era un disavanzo, adesso siamo in avanzo. Abbiamo una giacenza di circa 12 miliardi e 8. Sono aumentati gli investimenti e l’occupazione del 12 %. Sono aumentate le imprese, 60 mila in più, aumenta il traffico dei passeggeri, aumentata la presa turistica. In sanità abbiamo annunciato di selezionare i futuri manager con metodi più rigorosi che porteremo in giunta, per ogni azienda una commissione differente. Stiamo lavorando sui termovalorizzatori e siamo a buon punto, stiamo mettendo tutto lo sforzo per arrivare ad un sistema dei rifiuti. Stiamo lavorando su una control room per il territorio in chiave incendi e legalità, contiamo di inaugurarlo entro giugno del 2026“.

Perché dovrei dimettermi? Il governo sta lavorando. E nel caso in cui dovessi dimettermi, qual è l’alternativa? Nessuno ha presentato un progetto alternativo. Noi continueremo a lavorare, mi rivolgo alla maggioranza e chiedo il sostegno come è sempre stato fatto“.

Gli interventi della maggioranza

Al termine degli interventi di Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Controcorrente e Sud chiama Nord, è giunto il tempo della maggioranza.

Primo ad intervenire è il capogruppo dell’MPA Roberto Di Mauro, che nel suo discorso ha fatto riferimento a diverse norme, portate avanti e cadute a Sala d’Ercole, come la riforma dei Consorzi di Bonifica. “Ci sono temi dove non c’è una posizione politica, destra o sinistra, serve un’azione strategica per risolvere i problemi e le criticità della Sicilia“.

E’ seguito il capogruppo della Lega, Salvatore Geraci: “E’ una mozione che nasce debole nella forma e inconsistente nella sostanza, per trasformare l’aula in un tribunale immaginario. Non è questo il rispetto dovuto al Parlamento. Non si discute il fallimento del governo, ma dell’opposizione nel cercare di proporre un’alternativa. I risultati raggiunti infastidiscono le opposizioni, che pur di mettere in cattiva luce il presidente hanno presentato una mozione“.

Ignazio Abbate

A ruota il presidente della I Commissione Affari Istituzionale Ignazio Abbate, che in questi giorni sta guidando il gruppo parlamentare della Democrazia Cristiana. “Avrei gradito che il presidente Schifani fosse in aula, ma andiamo avanti. Intervengo a nome del mio gruppo, che dal primo momento in cui si è insediata questa legislatura ha sostenuto il programma di questo governo regionale messo in campo anche grazie ai nostri due assessori Albano e Messina, parte integrante del lavoro portato avanti. Per il presidente Schifani è un giornata importante perché questa mozione di sfiducia gli dà la possibilità di fare il primo resoconto di questo esecutivo da palesare a tutti i siciliani e un grazie va all’opposizione che ha contribuito a questo. Sarà lui a dire quali risultati ha conseguito. Va detto che sono risultati tangibili con il contributo della maggioranza, penso ai precari quali i Pip e gli Asu, ai Consorzi di bonifica, ai forestali, al Corfilac. Obiettivi raggiunti che sembravano utopia e che nessuno in passato ha realizzato. Penso anche alle attività dell’Irfis che hanno sostenuto il mondo dell’imprenditoria grazie al sostegno dell’assessorato all’Economia. C’è uno sforzo anche in tema di sanità, del turismo. Lasciamo fuori il gossip politico, ci interessano i fatti. Deve essere fiero di ciò che ha fatto e la DC continuerà a supportare il governo Schifani con lealtà. Le chiedo uno sforzo, presidente. Serve qualcosa in più, non si fermi e vada avanti“.

Fratelli d’Italia voterà contro e garantirà la fiducia al presidente Schifani, per proseguire questo lavoro e terminare la legislatura“. Ha dichiarato nel suo intervento il capogruppo di Fratelli d’Italia Giorgio Assenza. “Questo governo ha messo in atto politiche importanti e continuerà anche in questa Finanziaria ad agire su temi come i precari o gli Enti locali. Restiamo al fianco del presidente Schifani e attendiamo voi“.

Chiude gli interventi della maggioranza il capogruppo di Forza Italia Stefano Pellegrino: “Mi ha lasciato perplesso quanto rappresentato dal collega De Luca. Non so in che Paese viva. Ha parlato programmi fasulli, in realtà sono stati raggiunti e superati. Avanzo, Pil e occupazione in crescita. Questo governo verrà ricordato per il caro-voli, le politiche economiche, le liste d’attesa, le misure per i giovani, i termovalorizzatori. Non prendiamo lezioni di legalità da parte di nessuno. La Vardera sta erodendo il principio di presunzione di innocenza. Siamo precisi osservanti della Costituzione“.

Parte la seduta a Sala d’Ercole: voci alle opposizioni

Il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno ha aperto la seduta. Sono previsti 77 minuti per il PD e 77 per il Movimento 5 Stelle.

Antonio De Luca

Primo intervento è quello del capogruppo del M5S all’Ars Antonio De Luca: Questa mozione è un atto dovuto. E’ un governo che ha brillato per inefficienza e travolto dagli scandali, delegittimato dalle inchieste della Procura. E’ il sinonimo di insanabili lacerazioni. Un risultato questa mozione l’ha già avuta: farle trovare la strada di Sala d’Ercole. Avremo dovuto parlare di sanità e dei disastri che avete combinato, ma non ha affrontato la responsabilità delle sue scelte per timore, vergogna o paura o ha voluto far finta di non vedere. Non risolve i problemi, ma cerca di trovare il colpevole a cui addossare le colpe. I dati rispetto alla realtà non valgono nulla. Il suo mandato è in caduta libera e sta tirando giù tutta la Sicilia. Lei è ambasciatore dei proclami fasulli“. Il pentastellato ha ricordato tutte le chieste che hanno coinvolto gli allenati e gli esponenti del governo: da Sammartino a Amata, fino a Cuffaro.

Michele Catanzaro

Segue il capogruppo del Partito Democratico Michele Catanzaro: “E’ un governo che si regge su una maggioranza lacerata, che ha fallito dal punto di vista amministrativo e della credibilità. la Sicilia è tornata ad essere emblema di una terra invivibile. Ci troviamo davanti una paralisi che non conosce sbocchi. Una buona amministrazione gli scandali li previene. Manca una visione. Sono solo gli interessi particolari a dettare l’agenda politica: la spartizione della sanità e degli appalti, i Lea, le liste d’attesa. Sono solo la punta dell’iceberg perché tutti i comparti economici sono in difficoltà, come l’agricoltura. Con questa mozione di sfiducia intendiamo tracciare una linea netta, oggi siamo chiamati tutti a metterci la faccia. Con questo voto i siciliani sapranno chi è complice di questo governo e chi è contro“.

Ismaele La Vardera

Al momento dell’intervento di Ismaele La Vardera scoppia il caos. Il leader di Controcorrente si è rifiutato di intervenire durante l’assenza del presidente Schifani in aula, uscito durante le ultime battute del capogruppo dem.

Dopo pochi minuti è ripartita la seduta.Il re è nudo. Lei fugge dal Parlamento da mesi, fugge dalle sue responsabilità e dal suo disastro, affidando lo scettro del potere al suo amico Cuffaro. La mozione serve per farla scendere dal suo castello“. Sanità, fuga dei giovani, caro-voli: sono alcuni degli argomenti trattati nel corso del suo discorso. “La sua maggioranza fa record di assessori indagati. I dati positivi di cui parla è un vaneggiare, ma i numeri in realtà la eleggono venditore di fumo. Ai colleghi della maggioranza dico: abbiate il coraggio di spodestare il re e restare nella storia, altrimenti verrete ricordati come formiche alla sua corte“.

Proseguono gli interventi con gli altri deputati di opposizione. Tra i più accesi quello della pentastellata Lidia Adorno. Sono seguiti: Giovanni Burtone, Angelo Cambiano, Stefania Campo, Cristina Ciminnisi, Antonello Cracolici, Nello Dipasquale, Mario Giambona, Carlo Gilistro, Jose Marano, Luigi Sunseri, Dario Safina, Ersilia Saverino, Roberta Schillaci, Tiziano Spada, Fabio Venezia, Nuccio Di Paola.

Cateno De Luca

Spazio, in coda, al leader di Sud chiama Nord Cateno De Luca: “Presidente Schifani lei è uomo autorevole o autoritario? Deve scegliere come deve e vuole essere considerato. Quando sono stato rinviato a giudizio mi sono dimesso dal Parlamento. O è il quadro giudiziario è un dato e reintegra gli assessori della Democrazia Cristiana o non è mutato è ha fatto un grave errore. La buona amministrazione è consapevolezza, visione strategica, risorse umane ed economiche e richiede fasi ben precise, conoscenza, valutazione, assunzione della decisione, monitoraggio, analisi, raggiungimento dell’obiettivo. Chi amministra deve avere onestà, competenza, generosità, altruismo. Il vertice e a cascata tutto il sistema ha pensato per troppo tempo a governare. Il pizzo legalizzato è un fenomeno sempre più crescente, frutto di un fenomeno che da decenni soffoca la Sicilia, in mano alle lobby, i giovani che vanno via e servizi sempre più scadenti. La macchina amministrativa non funziona. Sud chiama Nord non ha sottoscritto la mozione perché non è stata invitata al conciliabolo. Il centrodestra può dormire sogni tranquilli. Non ci sarà mai un campo largo, ma un campo minato. Da gennaio in poi vado avanti con il mio ‘governo di liberazione’“. Il sindaco di Taormina ha così puntato il dito anche contro le Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Controcorrente.

Fulmine a ciel sereno: chiesto il rinvio a giudizio per Galvagno

A poche ore dall’inizio dei lavori a Sala d’Ercole è arrivata la notizia che la Procura di Palermo ha chiesto il rinvio a giudizio del presidente dell’Ars Gaetano Galvagno e di altre 5 persone tra cui l’ ex portavoce del politico, Sabrina De Capitani, e l’imprenditrice Caterina Cannariato.

L’esponente di FdI è accusato di corruzione, peculato, truffa e falso ideologico. Il gip ha fissato l’udienza preliminare al 21 gennaio prossimo.

Numeri alla mano

Si passa così subito ai calcoli. 

I pronostici alla vigilia parlano chiaro: la mozione difficilmente potrà andare in porto. Per passare serviranno 36 voti.

Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Controcorrente ne contano già 23. A questi dovrebbero aggiungersi i 3 deputati di Sud chiama Nord, guidati dal leader Cateno De Luca, salendo a quota 26. All’appello ne mancherebbero così 10. 

Poche possibilità, ma non impossibile. La mozione di sfiducia metterà alla prova la coalizione del centrodestra, che nei mesi scorsi aveva fatto emergere crepe e discrepanze, in occasione della manovra quater, quando 17 franchi tiratori, che sarebbero stati individuati principalmente tra le fila di Forza Italia, Fratelli d’Italia ed Mpa, avevano affossato alcuni articoli portanti della variazione di bilancio, come i fondi per l’editoria o per i laghetti.

Qualora i misteriosi 17 dovessero ritornare all’attacco gli scenari sarebbero totalmente capovolti. Resta così da chiedersi: dopo le divergenze delle scorse settimane il centrodestra avrà avuto modo di ricompattarsi? Una cosa è certa, il voto segreto non potrà essere impiegato. La votazione sarà infatti palese e nominale.

Poche incognite e incertezza dovrebbero invece esserci sulla Democrazia Cristiana. Il gruppo parlamentare, guidato per il momento dal presidente dalla I Commissione Affari Istituzionali Ignazio Abbate, ha giurato fedeltà, anche dopo l’estromissione dalla giunta di Andrea Messina e Nuccia Albano, rispettivamente con delega agli Enti locali e alla Famiglia. Un segnale di distensione si è verificato anche lo scorso venerdì, 28 novembre, con il completamento delle nomine nella riunione di giunta a Palazzo d’Orleans di Calogero Valenza all’Iacp di Caltanissetta, Antonio Mangiacavallo al Consorzio Universitario di Agrigento e Giuseppe Ferrarello al Parco delle Madonie. Tutti profili ritenuti di espressione democristiana, con la DC che resta così salda nel sottogoverno. Un’apertura che lascia ben sperare, in un futuro probabilmente non molto lontano, per il rientro ufficiale in maggioranza dello scudocrociato.

I contenuti della mozione

Presentata in conferenza stampa dai tre capigruppo di opposizione, Michele Catanzaro per il PD, Antonio De Luca per il M5S e Ismaele La Vardera per Controcorrente, la mozione punta il dico contro la Regione “interessata da numerose iniziative dell’autorità giudiziaria che coinvolgono esponenti politici della maggioranza, che sostiene il Presidente della Regione, componenti del Governo regionale e soggetti da essi nominati ai vertici della sanità regionale, della burocrazia e degli enti collegati, suscitando profondo sconcerto e indignazione nell’opinione pubblica regionale e nazionale“.

L’ultima inchiesta che ha coinvolto tra i 18 indagati anche Totò Cuffaro e Carmelo Pace, rispettivamente l’ormai ex segretario nazionale e capogruppo all’Ars della Democrazia Cristiana, è stata goccia che ha fatto traboccare il vaso.

Tra gli altri punti contestati vi sono infatti: le recenti difficoltà della maggioranza a reggere l’urto del voto segreto; le difficoltà legate al servizio sanitario regionale, dalla gestione delle nomine alle liste d’attesa, fino all’attuazione dei Lea; l’accusa al governatore di aver “privilegiato rapporti politici con ristrette componenti della maggioranza, in particolare con la Democrazia Cristiana e con la Lega, procedendo altresì al reintegro dell’assessore Sammartino nella carica di assessore e vicepresidente successivamente alla sospensione cautelare disposta dall’autorità giudiziaria“; la mancanza di riforme strutturali e le disfunzioni nella gestione del servizio idrico e del sistema dei rifiuti; le criticità che “hanno riguardato l’assessorato del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo, interessato da vicende che hanno coinvolto esponenti della maggioranza e che hanno ulteriormente minato la credibilità dell’azione amministrativa“, con la richiesta della Procura di Palermo del rinvio a giudizio per corruzione dell’assessore Elvira Amata e l’udienza preliminare fissata per il 13 gennaio.

Questo articolo fa parte delle categorie:
Condividi
ilSiciliaNews24

Fondi per gli Enti locali in Finanziaria, Abbate: “Oltre 55 milioni per le riserve, spazio anche a nuove misure” CLICCA PER IL VIDEO

L’intervista a Ignazio Abbate, presidente della I Commissione Affari Istituzionali e componente della II Commissione Bilancio

BarSicilia

Bar Sicilia, alla scoperta del turismo dei castelli come rilancio dell’Isola: ecco come creare una rete culturale regionale CLICCA PER IL VIDEO

Il turismo dei castelli si rivela una valida alternativa alle spiagge, alla scoperta di tesori che il nostro territorio custodisce.

La Buona Salute

La Buona Salute 63° puntata: Ortopedia oncologica

La 63^ puntata de La Buona Salute è dedicata all’oncologia ortopedica. Abbiamo visitato l’Ospedale Giglio di Cefalù, oggi punto di riferimento nazionale

Oltre il Castello

Castelli di Sicilia: 19 ‘mini guide’ per la sfida del turismo di prossimità CLICCA PER IL VIDEO

Vi abbiamo accompagnato tra le stanze di 19 splendidi Castelli di Sicilia alla scoperta delle bellezze dei territori siciliani. Un viaggio indimenticabile attraverso la storia, la cultura, l’enogastronomia e l’economia locale, raccontata dai protagonisti di queste realtà straordinarie.

ilSicilia.it