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Inaugurato il Centro di Simulazione

Manichini intelligenti e alta tecnologia: così si formano i medici e gli infermieri del futuro a Palermo CLICCA PER IL VIDEO

venerdì 5 Dicembre 2025

Didattica migliore e aggiornata per una Sanità che non ha nulla da invidiare al Nord. Al Policlinico “Paolo Giaccone” di Palermo, negli spazi del Dipartimento Medicina di Precisione in Area Medica, Chirurgica e Critica Me.Pre.CC. dell’Università , è stato inaugurato il Centro di Simulazione in Area Medica ad Alta Fedeltà SIM.TRA.C.C. (Simulation and Training Center in Critical Care). Il nuovo spazio ha come obiettivo di potenziare la formazione in area critica per tutte le discipline mediche e le professioni sanitarie, offrendo percorsi altamente realistici e integrati. E mira, inoltre, a promuovere l’innovazione didattica nei corsi di laurea, nelle scuole di specializzazione e nei master universitari, allineando la preparazione dei professionisti siciliani agli standard più aggiornati a livello nazionale e internazionale.

Inseguivamo da tempo una struttura di questo tipo, un grande centro di simulazione multilivello che coinvolge sia gli studenti di Medicina sia gli specializzandi, ossia chi si prepara all’esercizio della professione sanitaria – spiega Massimo Midiri, rettore dell’Università di Palermo –. La simulazione rappresenta un passaggio fondamentale nella formazione del medico, perché provare più volte su manichini intelligenti riduce la curva di apprendimento e consente di affrontare poi sul paziente reale procedure complesse con maggiore accuratezza e affidabilità”.

“Oggi realizziamo un obiettivo che indicavo già durante la campagna per il rettorato e portiamo la nostra Scuola di Medicina verso standard europei – ribadisce –. Questo centro offre un servizio non solo ai medici, ma anche alle altre professioni sanitarie, dagli infermieri ai tecnici di radiologia fino ai professionisti della riabilitazione. Tutto il mondo che ruota attorno ai pazienti trova qui, grazie a sistemi elettronici avanzati e a numerosi manichini, un ambiente dove crescere rapidamente in competenza”.

La sinergia

“L’Azienda ospedaliera, nel protocollo di intesa tra Regione e Università, sostiene l’Università nella didattica e nella ricerca mettendo a disposizione le proprie strutture – aggiunge Maria Grazia Furnari, direttore generale del Policlinico Paolo Giaccone –. Abbiamo lavorato molto per trovare una soluzione che unisse i fondi PSN assegnati dall’assessorato della Salute per un importante progetto sulla sepsi, guidato dal professore Giarratano, e la necessità di aprire questo Centro di simulazione. L’incontro tra queste due esigenze ha generato una struttura di grande valore. Ne beneficiano i giovani che si formano qui, ma anche i cittadini con corsi di primo soccorso. Tutto questo ha così una ricaduta positiva sull’intero contesto socio assistenziale e sanitario”.

La formazione a tutto tondo

Il Centro di simulazione consente una simulazione avanzata e ad alta fedeltà su tutte le discipline di area sanitaria – sottolinea Antonino Giarratano, responsabile didattico scientifico del Centro di Simulazione –. Oggi lo presentiamo in configurazione emergenza urgenza e critical care, ma questo ambito non riguarda solo anestesia e terapia intensiva o la medicina di emergenza. Coinvolge anche la chirurgia, la radiologia, la medicina d’urgenza. In questa struttura possiamo riprodurre praticamente qualsiasi scenario clinico, in una situazione molto particolare. Sotto di noi si trovano ventiquattro posti letto di terapia intensiva e al piano terra il Pronto soccorso dell’area di emergenza. L’infermiere, lo specializzando, il medico in formazione passano dalla simulazione prima di confrontarsi con il paziente reale”.

“Qui si potranno eseguire procedure e manovre – prosegue -, si potranno esercitare con l’ecocardiografia transesofagea in simulazione con visualizzazione delle immagini e con tutte le funzioni di ventilazione meccanica tipiche della sala operatoria e della terapia intensiva. L’assistente e l’infermiere in formazione passeranno così alla vita reale con una preparazione completamente nuova”.

Un investimento di sistema per la sanità regionale

Oggi ci troviamo di fronte a un investimento del PSN che appartiene al sistema sanitario regionale e che entra nell’organizzazione universitaria perché l’intero sistema ne tragga vantaggio – evidenzia Daniela Faraoni, assessora regionale della Salute –. Dobbiamo cambiare la nostra logica di lavoro e uscire dalla ristrettezza degli interessi legati a una singola unità organizzativa, anche quando risulta complessa e articolata. Se vogliamo aiutare davvero la nostra Regione e comportarci da buoni cittadini, dobbiamo ragionare in termini di sistema, integrare forze e risorse, orientare il nostro impegno verso ciò che genera valore”.

“Le azioni acquistano valore solo quando convergono e si incontrano. Se invece agiamo senza tener conto dei bisogni del territorio, gli investimenti perdono significato e funzione. L’evoluzione dell’organizzazione universitaria interessa in modo diretto il sistema sanitario regionale – conclude -. Riusciamo a garantire buona sanità solo se il sistema universitario ci permette di avere, nella platea degli operatori, professionisti preparati e di alto livello”.

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