E’ partita sottotono la discussione generale della Finanziaria a Sala d’Ercole. Erano meno di una quindicina i deputati presenti oggi in aula per l’avvio della dibattito sul testo della Manovra. Una seduta dalla durata inferiore alle due ore, senza la maggioranza, e con la sola presenza tra i banchi della giunta dell’assessore all’Economia Alessandro Dagnino.
Termina così nell’indifferenza generale il primo round della discussione generale. Venerdì 12, alle ore 12:00, scadranno i termini per la presentazione degli emendamenti, mentre la seconda parte andrà in scena lunedì 15 dalle ore 11:30.
Lavori a rilento e iniziati con largo ritardo. La seduta, infatti, presieduta dal vicepresidente dell’Ars Nuccio Di Paola, è stata preceduta dall’incontro delle forze politiche con i rappresentanti di Coldiretti, che hanno consegnato ai deputati presenti un documento con tutta una serie di richieste (CLICCA QUI).
Ad aprire le danze il leader di Sud chiama Nord Cateno De Luca, secondo il quale “il governo ha presentato una finanziaria di ‘norme spot’, non c’è alcuna visione sistemica, le risorse sono sperperate con il metodo dello spezzatino. Se la maggioranza continuerà con la logica dell’autosufficienza senza ascoltare le proposte delle opposizioni, ne prenderemo atto e faremo quello che il regolamento d’aula ci permette“. Il sindaco di Taormina è inoltre tornato di quanto accaduto in II Commissione Bilancio, quando i colleghi di Partito Democratico e Movimento 5 Stelle hanno deciso di abbandonare i banchi: “Ci sono passati una valanga di emendamenti sotto agli occhi, senza approfondimenti, e ci hanno messo in difficoltà. Chiedo scusa all’opposizione se non siamo stati solidali con quel gesto che era stato legittimo. Siamo una forza di opposizione, ma partiamo dal presupposte che se ci è consentito di dare un contributo lo diamo. Abbiamo avuto approvare buona parte delle misure, alcune sono state bocciate. Abbiamo avuto dalla maggioranza la promessa di completare e sistemare in aula alcune storture realizzate in Commissione Bilancio“.
Altro leader ad intervenire è stato Ismaele La Vardera, Controcorrente, che ha parlato di “finanziaria delle lobby, rivolta a interessi particolari. È una manovra miope, farcita di norme destinate ai ‘compagni di merende’ di questo governo. Con le altre forze di opposizione abbiamo predisposto una serie di proposte per affrontare i veri problemi dei siciliani“. L’ex Iena ha puntato il dito contro alcuni articoli nelle specifico, con l’accusa di favorire specifici soggetti, senza essere direttamente nomina, come il comma 3 dell’articolo 6, le disposizioni in materia di tassa automobilistica (“Per le autovetture e gli altri autoveicoli leggeri (con peso inferiore a 3,5 tonnellate) immatricolati nel 2026 provenienti da altra Regione o Provincia autonoma, la riduzione e l’esenzione previste dal presente articolo operano limitatamente al periodo residuo che intercorre tra la data di ingresso nella Regione siciliana e il termine dell’ultima annualità interessata dalla riduzione o dall’esenzione“), che privilegerebbe Sicily by car, e l’articolo 33, il contributo straordinario a favore della attività produttive (“L’Assessorato regionale delle attività produttive è autorizzato a concedere, nei limiti degli aiuti “de minimis”, un contributo straordinario, a titolo di indennizzo, agli imprenditori i cui esercizi commerciali siano ubicati in località ad alta valenza turistica delle Città metropolitane, la cui attività sia penalizzata, in termini economici, dalla chiusura al traffico della pubblica viabilità prospiciente i predetti esercizi commerciali“), che favorirebbe Mondello.
I lavori sono proseguito con i dem Dario Safina, Valentina Chinnici e Mario Giambona e la pentastellata Roberta Schillaci.




