“Le mafie si nutrono delle difficoltà dei cittadini e la pandemia ha fatto scaturire una crisi economica ed occupazionale che può diventare il substrato ideale per una recrudescenza dell’illegalità su più fronti. Ricordare Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, oggi, vuol dire attualizzare i loro insegnamenti e il loro operato per evitare che la gravissima crisi sanitaria ed economica, che stiamo vivendo, possa creare terreno fertile per i mafiosi”.
A dichiararlo è Leoluca Orlando, presidente di ANCI Sicilia in occasione del 29esimo anniversario della strage di Capaci, in cui persero la vita Giovanni Falcone e Francesca Morvillo insieme agli agenti della scorta Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani.
“Il sistema produttivo dei nostri territori è, purtroppo, in ginocchio – continua il presidente Orlando- e se vogliamo evitare che venga fagocitato dalle mafie, come rappresentanti delle istituzioni e come cittadini, abbiamo il dovere di mettere in campo riforme e azioni concrete per rafforzare a livello centrale e nel sistema delle autonomie locali la capacità dello Stato e degli Enti locali, in quanto solo fornendo le adeguate risposte ai diritti dei cittadini potremo mettere le basi per una ricostruzione reale basata sui principi della legalità e della trasparenza“.
“Non c’è sviluppo e progresso civile senza legalità – conclude Orlando – ed è per questo che non dobbiamo abbassare la guardia nei confronti della criminalità organizzata e dei suoi tentacoli che vanno debellati con il contributo di tutti: istituzioni, imprese, sindacati e società civile”.