“In questo luogo ogni anno si rinnova il ricordo della strage di Capaci e di via D’Amelio. Ogni anno coinvolgendo studenti di tutta Italia rinnovando la vicinanza di tutto il nostro popolo nel ricordo delle vittime e della solidarietà dei loro familiari” Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla caserma Lungaro poco prima di svelare la teca che contiene l’auto della scorta distrutta dal tritolo della mafia il 23 maggio del 1992.
“Qui con la lapide e adesso con la teca che custodisce in maniera fortemente coinvolgente i resti della Quarto Savona quindici vi è un ricordo permanente di entrambe le stragi e delle sofferenze e delle vite sconvolte costituisce – ha proseguito – una delle motivazioni che donne e uomini della polizia di stato avvertono nel loro impegno per tutte le forze dell’ordine nel ricordo dei loro tanti caduti e dei loro familiari. Ma la mia presenza qui è la corona deposta poc’anzi davanti la lapide può testimoniare che questo ricordo appartenga all’intera repubblica, alle sue istituzioni e ai cittadini. La memoria è un dovere che non riguarda soltanto la polizia di stato, carabinieri, guardia di finanza o gli altri corpi dello stato. Riguarda la repubblica che ha il dovere di custodirla con grande riconoscenza e solidarietà per i familiari. Questo è il momento del ricordo che si sottolinea con quanto rimane di quell’auto. È un ricordo che rimane nell’animo dei nostri concittadini”.