“Mi auguro si sia trattato di una disattenzione. Si ricrederanno. Non voglio peccare di presunzione, ma credo che la mia Dc Nuova da sola valga molto di più di qualcuno che sta partecipando a questa federazione centrista“. Totò Cuffaro commenta così quella che dalla stampa è stata riportata come una grande esclusione, il mancato invito al tavolo del ‘Patto dei paccheri’ che ha dato vita alla federazione elettorale del Grande Centro in Sicilia.
Certo, un po’ di dispiacere deve esserci stato, quantomeno sul piano umano, visto che tanti di quelli che si sono seduti al tavolo Cuffaro li ha politicamente cresciuti e allevati. Ma da conoscitore del mondo moderato l’ex Presidente della Regione non chiude la porta definitivamente: “In politica non è mai troppo tardi“. Poi non risparmia una tirata d’orecchie a quelli che una volta erano con lui a rappresentare i valori della Democrazia Cristiana: “Queste cose si fanno con umiltà e intelligenza, e soprattutto aggregando le persone, non escludendole. Se vogliono fare qualcosa che abbia i numeri dovranno ragionare con noi”.
Il progetto della nuova Dc (anzi, della Dc nuova, come più volte l’ha definita Cuffaro) intanto va avanti: “Siamo presenti ormai praticamente in tutti i Comuni. Vogliamo fare un movimento di centro composto da giovani. Abbiamo la consapevolezza di stare aggregando tante energie buone e positive, ispirate dal coraggio, dalla passione e dal rigore morale“. Quindi di nuovo una dichiarazione che lascia presagire una possibilità di riprendere i rapporti con i vecchi amici moderati: “Stiamo lavorando per avere la possibilità di avere un Presidente della Regione moderato”.
Sul perché del mancato invito al tavolo del ‘Patto dei paccheri’, Cuffaro non si sbilancia: “Questa domanda bisognerebbe farla a loro”, dice. Anche se poi afferma sibillino: “So per certo che alcuni di quelli che hanno partecipato Cuffaro lo vogliono, come so anche chi sono quelli che non lo vogliono. Ma i nomi non li faccio, soprattutto di questi ultimi“.
Insomma, a sentire Cuffaro sembra che la questione su un suo possibile coinvolgimento nel progetto federativo centrista non sia chiusa in via definitiva, ma che se anche così fosse, per l’ex governatore non sarebbe un problema: “Stiamo lavorando con giovani che non hanno nulla da nascondere e che non hanno scheletri nell’armadio perché – scherza – non hanno nemmeno l’armadio. Tutta gente che potrà dare molto. Io so quanto valiamo, con questa nuova Democrazia Cristiana non avremo problemi in Sicilia a superare la soglia di sbarramento senza avere tra le nostre fila deputati o ex, ai quali abbiamo detto più di un no“.