Depositato un disegno di legge all’Assemblea Regionale Siciliana per introdurre “Misure a contrasto dei testi mediali audiovisivi violenti”.
Il primo firmatario del provvedimento è Antonio Catalfamo, capogruppo all’Ars della “Lega Sicilia per Salvini Premier”: “Davanti ai linguaggi violenti perpetrati da certi autori, si rende necessario una misura drastica che ponga un argine al loro dilagare – commenta Catalfamo – nello specifico il presente disegno di legge mira a sanzionare indirettamente questi soggetti ponendo l’attenzione sull’unica materia che la Regione siciliana può controllare direttamente: la diffusione via radio e per mezzo televisivo privato regionale. Rispetto a queste emittenti si pone il contraltare dello strumento sanzionatorio che verrà poi raccolto a beneficio delle associazioni che si occupano di assistenza alle vittime di genere”.
Ad essere sanzionate per i messaggi violenti non saranno in base al ddl del capogruppo leghista soltanto le emittenti radiofoniche regionali, le televisioni private, ma anche le organizzazioni che promuovono eventi che diffondono questo tipo di musica: “Le sanzioni vanno soprattutto agli organizzatori di questo tipo di spettacoli tendenti alla messa in scena di linguaggi verbali promiscui, violenti e di cattivo gusto – continua Catalfamo – . Non potendo direttamente perseguire gli autori e non potendo limitare la potenza incontrollabile di internet, l’unico e razionale strumento che resta da gestire è la radio, la televisione privata e le organizzazioni di eventi collaterali con o senza il diretto autore del testo”.
Sul funzionamento della legge, conclude il deputato: “Si prova quindi a definire questo tipo di contenuti violenti, non solo sulla violenza di genere che già ricomprende gran parte delle violenze secondo la convenzione di Istanbul ma anche le frasi, le espressioni a mezzo video, che inneggino alla malavita e contro le forze dell’ordine. A tal fine viene istituita una commissione di esperti in seno all’assessorato alla famiglia che avrà il compito di valutare questi testi mediali istituendo un registro pubblico sempre aggiornato anche retroattivamente. Escluse dal computo di merito le canzoni satiriche che possono avere un linguaggio spesso forte al fine di far riflettere su determinate tematiche sociali”.
“Con questo disegno di legge – conclude Catalfamo – si pone finalmente un argine al dilagare delle canzoni dell’odio che diffondono ai più giovani messaggi distorti e assolutamente contra legem.”