Evidentemente non basta l’articolo 650 del codice penale (reclusione fino a tre mesi e un’ammenda fino a 206 euro) a far passare ad una minoranza di italiani (poco meno del 5%) la voglia di uscire di casa senza un valido motivo.
Dall’entrata in vigore delle nuove regole, l’11 marzo, sono state denunciate 96mila persone su 2 milioni controllate.
Il Governo pensa così ad una stretta delle sanzioni (fino a duemila euro di multa e la confisca del mezzo di trasporto) per chi non rispetta il divieto di uscire di casa. E per monitorare gli spostamenti ieri è arrivato il via libera dall’Enac, l’Ente dell’aviazione civile, all’impiego dei droni.
L’Ente, rispondendo alle numerose richieste arrivate dalle polizie locali, ha dato il via libera all’impiego di droni per “le operazioni di monitoraggio degli spostamenti dei cittadini sul territorio comunale” da parte delle Polizie locali. Lo prevede una disposizione dell’Enac – valida fino al 3 aprile – che consente di derogare ad alcune norme del regolamento sugli aerei a pilotaggio remoto, “nell’ottica di garantire il contenimento dell’emergenza epidemiologica Coronavirus”.
I droni, prevede l’Enac, potranno operare “anche su aree urbane dove vi è scarsa popolazione esposta al rischio di impatto”, non sarà necessario “il rilascio di autorizzazione da parte di questo Ente e non sarà richiesta la rispondenza delle operazioni agli scenari standard pubblicati”. Il testo autorizza inoltre tutti gli enti dello Stato e le polizie locali dei Comuni ad impiegare i velivoli senza pilota “nell’ambito delle condizioni emergenziali dovute all’epidemia Covid-19, nelle aree prospicienti di tutti gli aeroporti civili”.
Intanto, dopo l’entrata in vigore della nuova stretta anti-uscite, cambia nuovamente il modulo per l’autocertificazione da esibire ai controlli di polizia. Scaricalo QUI.