Nuova colata lavica è scesa dai crateri dello Stromboli, tingendo di rosso il cielo dell’isola appartenente all’arcipelago delle Eolie in Sicilia nel tardo pomeriggio di sabato 28 marzo.
A rilevarla è stato l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia dell’osservatorio etneo Ingv, il quale, attraverso il monitoraggio e controllo costante effettuato con telecamere e altre strumentazioni, ha potuto costatare un trabocco lavico dalla terrazza craterica del vulcano, verso le ore 18, che ha interessato tutta l’area nord.
Il trabocco ha causato il rotolamento in mare di materiale lavico incandescente lungo il versante della Sciara del fuoco, il ghiaione di talus situato sull’isola di Stromboli lungo il fianco settentrionale.
Una delle principali e possibili cause potrebbe essere stata “l’interazione di due magmi: uno molto caldo che si trova a profondità massime di dieci chilometri che risale all’interno della crosta per poi entrare in contatto quello più freddo che si trova a meno di tre chilometri di profondità“. Questa ipotesi dell’Ingv era emersa da uno studio dei sali minerali eruttati dal vulcano dell’arcipelago delle Eolie.