“Il premier Conte smentisca lo stop al vincolo territoriale sui fondi strutturali europei non ancora spesi”.
Lo chiede Giusi Bartolozzi, deputata di Forza Italia, intervenendo nell’Aula di Montecitorio in un’interpellanza urgente, firmata anche dalla capogruppo Mariastella Gelmini e dalle deputate Stefania Prestigiacomo e Matilde Siracusano.
“ll governo non può recepire la proposta della Commissione europea perché i fondi devono essere addizionali e quindi devono rispettare il principio di assegnazione territoriale. Apprezzo le parole del sottosegretario Pier Paolo Baretta, ma mi aspetto che sia lo stesso premier Conte a fare chiarezza su un punto che ritengo nodale nella contrattazione tra Stato e Regioni. Dopo questa pandemia e questa crisi nulla sarà come prima. Non è solo l’ emergenza sanitaria a preoccupare. Dovremo far fronte a una crisi economica e sociale imponente. Non sono le regioni del Sud che si oppongono ancora una volta a quelle del Nord. E’ una rivendicazione di diritti che spettano ai cittadini del Mezzogiorno perché non dobbiamo dimenticare che i fondi europei e i fondi di coesione non sono sostitutivi rispetto all’intervento statale, ma servono per superare un divario ancora troppo grande. Un governo che è all’altezza del gravoso compito che gli è assegnato doveva usare altri strumenti, come spingere il finanziamento in deficit fino a 100 miliardi e non fare cassa facile nei territori che più risentono della crisi“.
“Il Mezzogiorno avrà bisogno di iniziative di sostegno alle imprese, ai consumi e di assistenza alimentare. Per questo è importante rispettare l’allocazione delle attuali dotazioni finanziarie e la loro destinazione regionale così come il principio di addizionalità delle risorse europee e di coesione rispetto agli interventi ordinari e straordinari finanziati con la fiscalità generale. Un altro punto su cui vorrei fosse fatta chiarezza è quello del taglio lineare su tutte le regioni nella misura del 20 per cento che non sarebbe equo se poi le risorse non saranno destinate alle regioni nella misura in cui sono attinte. Il governo si impegna a una sorta di compensazione sulla riprogrammazione 2021-2027, ma se fa cassa oggi deve dire subito quanto restituisce. Prendendo a prestito le parole di un famoso economista: prestito sì, furto no” conclude Bartolozzi.