Continuano le polemica sui social dei laureandi riguardo la sessione di laurea luglio 2020. Contestata è la “modalità a distanza” e, gli studenti UniPa, spiegano le motivazioni in una lettera invita al Magnifico Rettore Professor Fabrizio Micari.
Il ministro Manfredi, che alla trasmissione “Un giorno da pecora” su Rai Radio 1 aveva dichiarato: “Già a giugno Palermo e ‘La Sapienza’ hanno deciso di fare esami e lauree in presenza”. Posizione in chiaro contrasto con le affermazioni del rettore Fabrizio Micari, il quale ha bocciato subito l’ipotesi delle laurea in presenza.
A tal proposito gli studenti hanno protocollato un’istanza indirizzata proprio al rettore Micari, dove gli si chiede “l’espletamento degli esami di laurea nella prossima sessione estiva in presenza, garantendo le dovute misure di distanziamento e l’opportuna sanificazione dei locali”.
Partita anche una petizione promossa dal foro di Giurisprudenza, sempre indirizzata proprio al rettore Micari, la quale chiede, anch’essa, lo svolgimento della sessione di laurea di presenza.
La lettera
L’emergenza sanitaria che ha colpito così duramente il nostro paese, ha avuto pesanti ripercussioni sulla vita di ognuno di noi ed inevitabilmente ha colpito anche il sistema universitario che prontamente si è adeguato per garantire al massimo il diritto allo studio e la prosecuzione delle attività formative di ogni studente.
Esami a distanza, seminari, approfondimenti via teleconferenza, ricevimento ed assistenza da parte dei docenti svolti dietro un pc.
Le difficoltà che si sono presentate sono state nuove e molteplici, tuttavia siamo riusciti ad adeguarci al cambio forzato al quale i tempi ci hanno obbligato, non nascondendo, come lei può bene immaginare, momenti di sconforto, in sicurezza e preoccupazione. Diverse centinaia di noi concluderanno a Luglio 2020 il proprio percorso universitario e raggiungeranno la tanto agognata laurea, sintesi di sogni, sacrifici e speranze, pur a nostro malgrado trovandoci in una situazione del tutto nuova a carattere emergenziale.
Lei, essendo stato studente prima di noi, comprende bene il significato anche simbolico della proclamazione, della discussione delle tesi e delle emozioni che quel giorno lascerà indelebili per tutta la nostra vita.
Abbiamo letto delle sue dichiarazioni, rilasciate a mezzo stampa, con cui ha deciso di indicare lo svolgimento delle lauree di luglio in modalità a distanza (online).
Esimio Prof. Micari abbiamo deciso di prendere carta e penna per chiederle, considerato il massimo rispetto per l’alto ufficio che ricopre e per le responsabilità che esso comporta, di rivedere la sua decisione, tenuto conto dei dati scientifici che stanno via via dimostrando come in Sicilia la morsa del contagio sia meno dura che in altre parti del paese.
I numeri del contagio a livello nazionale ed in particolare in Sicilia (fin dall’inizio dell’emergenza), dopo l’avvio della cosiddetta Fase 2, sono confortanti. In Sicilia i dati parlano chiaro. C’è un primato sancito dall’Istituto Superiore di Sanità: la Sicilia è la regione italiana in cui il virus si trasmette di meno da un individuo all’altro
L’isola rimane la penultima regione nel rapporto tra contagiati ed abitanti (lo 0.069%), con Palermo il capoluogo di Regione ”migliore” sotto questo punto di vista.
In data 18 maggio 2020 è stata disposta a livello nazionale, ed anche in Sicilia, la riapertura con le relative misure di adeguamento sanitario, di quasi tutti gli esercizi commerciali (bar, mercati, ristoranti centri estetici) e del trasporto pubblico regionale.
Per ciò che concerne il mondo universitario, le stesse dichiarazioni del Ministro per l’Università e la ricerca Manfredi, contenute nel piano del Ministero, vanno nell’ottica che ci sia la possibilità di poter tornare a svolgere esami e sedute di laurea di presenza già a luglio, soprattutto nelle Università delle zone meno colpite.
Le avanziamo la proposta di valutare l’idea che la seduta delle sessione di Laurea di Luglio 2020 possa svolgersi di presenza.
Abbiamo immaginato delle sedute ad esempio “a porta chiuse” diluendo il numero dei laureati in più giorni, ogni candidato potrà essere accompagnato da un numero predeterminato di persone, ognuno dotata dei dispositivi di sicurezza personale, nonché posti a distanza disposti nelle capienti aule, quali Aula Magnae e/o nelle stanze di grandi dimensioni di cui disponiamo.
Non vogliamo peccare di presunzione o irresponsabilità, ma come lei sicuramente potrà capire, questo passaggio della nostra vita è così significativo ed importante che non possiamo rassegnarci all’idea che mentre il mondo riapre, la nostra laurea debba essere discussa da casa. Possiamo essere un esempio virtuoso di come una ripartenza ordinata e in piena sicurezza per la salute dei dipendenti amministrativi, studenti e professori, sia possibile e possa ripartire proprio dall’Università di Palermo.
Da parte nostra, attraverso tutte le Associazioni Studentesche che appoggiano e sostengono questa ipotesi, le assicuriamo ogni tipo di collaborazione e disponibilità.
Rimaniamo fiduciosi, nell’attesa che Lei, il Senato Accademico e gli Organi di Governo della nostra Università possiate considerare la nostra proposta.
La ringraziamo in anticipo per l’ascolto che ci dedicherà.
Firmato i Laurendi di Luglio 2020 dell’Ateno di Palermo