Il Provveditorato dell’amministrazione penitenziaria della Sicilia “sta incessantemente operando per il reperimento dei dispositivi di protezione sia con contatti costanti con i presidi della Protezione civile regionale, sia con approvvigionamenti con terzi con ordinativi per svariate decine di migliaia di euro”.
Lo afferma in una nota, intervenendo su comunicazioni sindacali, il provveditore Cinzia Calandrino. “Le direzioni penitenziarie – aggiunge – sono state autorizzate ad acquistare presso ditte specializzate disinfettanti, mascherine, guanti, tute, occhiali protettivi e materiale antivirale. Tutte misure adottate, pur nel registrarsi di difficoltà di reperimento dei Dpi sul contesto regionale, nazionale ed internazionale. E’ stata formulata richiesta alla Protezione civile regionale di fornitura di mascherine Ffp2 e chirurgiche, oltre che di altro materiale igienizzante e dispositivi Dpi“.
Il provveditore sottolinea che “il numero del personale contagiato negli istituti della regione” è di “133 unità e non 350 come erroneamente comunicato dalla Uilpa” e che “da alcuni giorni si è rilevato un costante decremento dei contagi“. “All’interno degli istituti penitenziari – aggiunge – i focolai infettivi si sono concretizzati successivamente rispetto all’indice di contagio rilevato sul territorio. Ne consegue che anche il raggiungimento del picco massimo e del successivo decremento si presenterà verosimilmente con qualche settimana di ritardo. Inoltre si deve tenere conto del continuativo ingresso nelle sedi penitenziarie di soggetti arrestati o fermati nuovi rispetto ai quali viene rilevata all’atto della ricezione una positività al Covid-19, che rispecchia ovviamente la diffusione del virus sul territorio regionale”.