Una piccola protesta con una decina di persone é in corso sotto il municipio di Lampedusa per sollecitare lo sciopero generale minacciato dal sindaco Totò Martello, per richiamare l’attenzione del governo sulla gestione dei migranti. Di questo il sindaco sta discutendo con i rappresentanti di imprenditori e commercianti locali.
Esposti alcuni striscioni con le scritte ‘Stop immigrati’, ‘Lampedusa hotspot chiuso‘ e ‘Governo criminale‘. Tra i manifestanti anche Attilio Lucia, coordinatore della Lega sull’isola: “Se il sindaco non è davvero in grado di scioperare, si dimetta – spiega – Altrimenti oggi occupiamo il Comune. Vogliamo che venga sgomberato l’hotspot immediatamente“. Tra gli striscioni, anche riferimenti al primo cittadino e all’ex direttore del poliambulatorio dell’isola ed europarlamentare Pietro Bartolo: “Sindaco dimettiti” e “Pietro Bartolo ti sei venduto Lampedusa“.
L’incontro tra il sindaco dell’isola Totò Martello e una rappresentanza di imprenditori e commercianti locali ha come obiettivo quello di decidere le modalità dell’eventuale sciopero generale, minacciato da Martello contro “il silenzio del governo” sulla gestione dei migranti sbarcati negli ultimi giorni e divisi fra l’hotspot e la Casa della fraternità, di proprietà della parrocchia. In tutto ora ce ne sono poco più di un migliaio, dopo i trasferimenti di circa 200 persone verso la Sicilia, avvenuti tra la notte scorsa e stamattina.
Presente all’incontro anche l’ex senatrice leghista Angela Maraventano, protagonista di una protesta anti migranti sabato notte all’arrivo di un peschereccio con 370 migranti a bordo. Non mancano momenti di tensione da parte di alcuni imprenditori, critici sulla fattibilità della protesta, visto che sull’isola ci sono ancora tanti turisti.