Niente detenzione domiciliare o differimento della pena causa “infermità” per Gaetano Riina, fratello del boss Totò. Lo ha deciso il tribunale di sorveglianza di Torino, che ha respinto un’istanza del suo legale.
L’uomo è detenuto nel carcere delle Vallette in regime di alta sorveglianza. La pena che sta scontando gli è stata inflitta dalla Corte d’appello di Napoli per avere partecipato a un’associazione di stampo mafioso.
Ha dei problemi di salute (è stato anche ricoverato per un mese nel reparto detenuti dell’ospedale Molinette) che, secondo una prima interpretazione della pronuncia del tribunale, sono state giudicate compatibili con la reclusione nella struttura torinese.
FINE PENA RIMANE NEL 2023
Il fine pena, secondo quanto si apprende, è fissato per il 2023.
“Siamo molto delusi. Ci aspettavamo un esito differente. Stiamo parlando di un uomo di 87 anni con dei seri problemi di salute“. Così ha dichiarato l’avvocato Vincenzo Coluccio, che insieme al collega Giuseppe La Barbera ha assistito il fratello del celebre boss.