I militari del gruppo di Gela della Guardia di Finanza e personale appartenente al gruppo operativo regionale antifrode dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli stanno eseguendo un’ordinanza di misure cautelari personali, emessa dal Gip di Gela, nei confronti di 4 persone accusate, insieme ad altre 9, di aver costituito “un’associazione a delinquere, con base operativa a Gela e ramificata su tutto il territorio isolano, finalizzata al contrabbando e alla miscelazione abusiva di prodotti energetici“.
I militari stanno eseguendo anche il sequestro preventivo diretto di tre società di Misterbianco (CT), Augusta (SR) e Gela (CL). I dettagli dell’operazione saranno resi noti in una conferenza stampa prevista per le ore 11 in Procura a Gela.
Tre persone sono ai domiciliari e una ha l’obbligo di presentazione alla P.G. e obbligo di dimora. I 13 indagati, tra imprenditori, dipendenti delle società o fidati auto-trasportatori, con base operativa in Sicilia e collegamenti esteri sia in Slovenia che in Croazia, hanno messo – dice l’accusa – “in atto un collaudato meccanismo di frode, tanto semplice quanto redditizio, che ha permesso rapidi guadagni in tempi relativamente brevi a danno della parte commerciale sana del settore, nonché degli automobilisti in genere“.
Il provvedimento odierno deriva da un’indagine avviata nell’estate 2018, quando furono sequestrate cinque autocisterne utilizzate per trasportare il prodotto miscelato presso distributori compiacenti, un intero deposito di carburanti nella zona di Contrada Manfria a Gela (CL), nonché 111.000 litri di prodotto petrolifero adulterato. Contestualmente vennero arrestate 4 persone, tutti responsabili di miscelazione abusiva di gasolio con diluenti impiegati ordinariamente nella produzione di vernice e che, alla luce del risultato dagli esami chimici effettuati dal laboratorio mobile dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, risultarono essere un additivo simil-solvente denominato “Platformat“.
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Gli indagati oggi ai domiciliari su ordine del gip del tribunale di Gela sono Damiano Sciuto, di 31 anni, di Catania, ritenuto la mente dell’organizzazione, Daniele Borchio, di 53 anni, suo braccio destro, originario di Caltagirone ma residente a Gela e Alessandro Caldarera, di 51 anni, titolare del sito di stoccaggio e organizzatore dei trasporti internazionali. A questi si aggiungono altri 10 indagati, 9 dei quali denunciati a piede libero e uno con obbligo di firma.
Il gasolio già di scarsa qualità giungeva dai Balcani passando il confine senza pagare le accise di importazione ma con l’impegno di versare il dovuto insieme con l’Iva una volta arrivato a destinazione, cioè ad Augusta. Le autobotti invece andavano a Gela dove avveniva la sofisticazione del carburante.
L’evasione accertata è di quasi mezzo milione di euro. Tre le aziende paravento dietro cui agiva l’organizzazione: la Lubricarbo srl di Gela, la Union srl e la Gisa srl. Sono finite tutte sotto sequestro preventivo su richiesta dei pm Ubaldo Leo e Luigi Lo Valvo coordinati dal procuratore Fernando Asaro.