È stato scoperto un traffico di stupefacenti tra la Campania e la Sicilia. La Guardia di Finanza ha accertato l’esistenza di una centrale di spaccio che operava tra Vittoria e Pagani, in provincia di Salerno, dove si trova un importante mercato ortofrutticolo. La droga viaggiava anche sui tir che trasportavano la merce agricola.
Tre persone sono state arrestate, altre sono state raggiunte da un provvedimento di obbligo di dimora nel comune di residenza.
Le indagini, durate otto mesi, hanno portato all’arresto di G.G., 42 anni, di Vittoria, e V.M., 63 anni, di Qualiano, nel Napoletano. Un terzo indagato, G.C., di 50 anni, di Niscemi, ma residente a Capaccio (SA) è stato ammesso ai domiciliari.
Per altre due persone, S.A., di 31 anni e G.C., di 47 anni, entrambi di Vittoria , è scattato l’obbligo di dimora nella loro città.
I particolari dell’operazione, denominata “Smart Truck“, sono stati resi noti dal procuratore capo di Ragusa, Fabio D’Anna, dal sostituto procuratore Santo Fornasier, dal comandante provinciale della Guardia di Finanza colonnello Giorgio Salerno e dal maggiore Luigi De Gregorio.
Le indagini hanno portato al sequestro di 105 kg di marijuana e 15 di hashish.
LE VICENDE
L’inchiesta venne avviata quando due giovani extracomunitari furono sorpresi a spacciare droga: l’analisi dei loro tabulati telefonici rivelò contatti frequenti con una donna di Comiso.
Quest’ultima era già conosciuta dalle forze dell’ordine perché nel 2018 era stata fermata ad un posto di blocco a Corigliano Calabro, insieme ad altre due persone. Nei borsoni della donna vennero trovati 5 chili di marijuana destinata ad un vittoriese, G.G., coinvolto nei recenti avvenimenti.
I primi arresti consentirono di ricostruire la provenienza della droga. Il fornitore principale era G.C., 50enne niscemese, che fungeva da intermediario nel mercato ortofrutticolo di Pagani.
La droga veniva prelevata proprio a Pagani, mentre un altro personaggio, il vittoriese G.C., faceva da agevolatore dei trasporti in quanto era referente di un’azienda agricola vittoriese.
Di lì a poco, nella notte tra il 28 e 29 marzo 2019, un autoarticolato con un carico di frutta, ma che trasportava anche della droga, venne bloccato al porto di Messina, all’imbarco di Tremestieri e la droga venne sequestrata.
A questo punto, il vittoriese G.G. cercò altre fonti di approvvigionamento. A maggio dello stesso anno, le Fiamme Gialle individuarono un casolare tra Vittoria ed Acate dove c’erano 96 chili di marijuana. Nella stessa zona vennero individuati i pusher.
Chiuso il cerchio delle indagini, si è giunti alle ordinanze di misura cautelare eseguite dalla Guardia di Finanza.