Ultimamente si assiste a un vero e proprio ritorno alla natura e, soprattutto, alla fitoalimurgia, la conoscenza delle erbe spontanee ad uso alimentare, considerata la “sorella povera” della micologia. L’arte di cucinare con le piante spontanee, già codificata dal ricercatore Giovanni Targioni Tozzetti nella seconda metà del Settecento, è stata sempre una tradizione necessaria, soprattutto in tempi difficili, quando ci si inventava di tutto pur di mettere a tavola quello che si raccoglieva nei campi. Dallo ieri è arrivato fino al nostro oggi un imponente patrimonio, tramandato da padre in figlio, con i nomi dialettali con cui sono indicate le singole verdure, gli usi gastronomici e le credenze che ruotano attorno ad alcune di esse.
Sadro Pignatti, nel 1971, affermava, a proposito delle piante utili della flora italiana, che “è prevedibile che nel giro di una generazione si sarà perduta perfino la memoria di quanto una volta l’uomo sapeva ricavare dal mondo vegetale; questo rappresenta una perdita netta, un ritorno all’ignoranza (…..), un passo indietro nelle nostre conoscenze, che non dovrebbe venire tollerato, tanto meno in questo secolo di lumi“.
Oggi le ragioni che spingono a questa pratica, scongiurando, per fortuna, la previsione del famoso botanico, sono salutistiche e legate al benessere e relax che ne deriva, così si incontrano sempre più “ri-cercatori” di verdure spontanee (asparagi, bietola selvatica, cavolo selvatico, borragine, cardi selvatici, cicoria selvatica, finocchietti selvatici e molte altre ancora) nei prati, ai margini dei coltivi, nelle scarpate stradali, nelle aree rocciose, nelle aree ruderali, negli incolti, etc. Le sorelle povere delle verdure coltivate, d’altronde, contengono le loro stesse proteine vegetali, sali minerali, clorofilla e vitamine in abbondanza tale da potere essere considerate, per certi versi, anche alimenti completi.
La Cooperativa Silene, il B&b Villa Kairos, a Joppolo Giancaxio e il Gruppo Facebook “Flora spontanea siciliana”, organizzano un corso per il riconoscimento delle erbe commestibili siciliane per Agrigento e provincia. Tale manifestazione prevede l’identificazione, attraverso un approccio scientifico, delle principiali erbe spontanee presenti in Sicilia utilizzate a scopo alimentare. Tale corso si articolerà in 3 giornate:
PROGRAMMA
Venerdì 8 febbraio
Dalle 17,30 alle 19,30
Teoria
Dalle 19,30 alle 20,30
Laboratorio
Sabato 9 febbraio
Dalle 17,30 alle 19,30
Teoria
Dalle 19,30 alle 20,30
Laboratorio
Domenica 10 febbraio
Dalle 9 alle 16
Escursione in campo, raccolta e identificazione, degustazione a base di erbe spontanee
Durante le ore di teoria verranno trattati argomenti sulla storia, l’importanza e gli utilizzi delle piante alimurgiche locali, ma principalmente saranno esposte delle schede con oltre 50 specie presenti nel territorio siciliano e utilizzate a scopo alimentare. Ognuna presenterà l’immagine della pianta con, in dettaglio, tutti i caratteri morfologici utili ai fini del riconoscimento in campo e il suo nome scientifico, volgare italiano e dialettale. Verranno proposte, inoltre, alcune ricette per gli utilizzi delle principali piante trattate. Nelle ore di laboratorio saranno descritti gli esemplari freschi raccolti in campo dal docente con lo scopo di osservarli direttamente e conoscerli.
Durante l’escursione in campo saranno identificate le principali piante del territorio che verranno raccolte e nominate dall’esperto botanico. Il docente del corso sarà il dottor Alfonso La Rosa, naturalista esperto botanico.
Il pranzo, che sarà presso il B&b Villa Kairos, farà degustare ai partecipanti tutto ciò che di fitoalimurgico il territorio offre.
Il menù degustazione comprende:
- Antipasti con erbe spontanee locali
- Primo a base di erbe locali
- acqua, vino e caffè.
Il costo del corso è di 55 euro, incluso il menù degustazione
Per iscriversi (verranno prese in carico esclusivamente le prime 25 richieste d’iscrizione) telefonare al numero 3391435119 o scrivere una email a bbvillakairos@gmail.com
E che la natura sia con voi.