Alcuni sintomi legati alla salute mentale, come ansia, depressione o disturbi del sonno, possono continuare a manifestarsi a distanza di mesi e settimane dalla malattia da nuovo coronavirus anche in caso di infezione con sintomi lievi. Questo e’ quanto emerge da uno studio, pubblicato sul British Medical Journal, condotto dagli scienziati del Veterans Affair St. Louis Health Care System, che hanno esaminato i rischi per la salute mentale nei pazienti Covid-19. Il team, guidato da Ziyad Al-Aly, ha scoperto che le persone che contraggono l’infezione, anche se in forma lieve, possono sperimentare disturbi di salute mentale nelle settimane e nei mesi successivi alla fase di infezione acuta.
Le motivazioni alla base di questi dati, precisano gli esperti, non sono del tutto chiare. I ricercatori hanno analizzato le cartelle cliniche di quasi 154 mila pazienti positivi a SARS-CoV-2 tra marzo 2020 e gennaio 2021. Grazie a sofisticati metodi statistici, gli scienziati hanno confrontato le informazioni sulla salute di questi pazienti con i dati di oltre 11 milioni di persone che non avevano avuto la malattia da nuovo coronavirus. I ricercatori hanno scoperto anche che il Covid lungo puo’ influenzare la maggior parte dei sistemi di organi. Gli studiosi hanno esaminato in particolare problemi come ansia, depressione, disturbi da stress, uso di oppioidi, disturbi da uso di sostanze e condizioni del sonno.
Stando a quanto emerge dall’indagine, i pazienti che avevano contratto l’infezione erano associati a un rischio del 60 per cento piu’ elevato di manifestare un disturbo mentale rispetto al gruppo di controllo. In particolare, riportano gli autori, l’ansia si verificava con una frequenza del 35 per cento in piu’, il tasso di depressione era piu’ elevato del 39 per cento, il rischio di disturbi del sonno risultava incrementato del 41 per cento, l’uso di oppioidi del 76 per cento. “Speriamo che il nostro lavoro – conclude Al-Aly – possa rendere piu’ semplice l’identificazione dei sintomi nei pazienti Covid-19, in modo da iniziare i trattamenti in tempi utili. La conoscenza approfondita di tutte le possibili conseguenze della malattia e’ fondamentale per la gestione dei pazienti”.